date da bere a chi ha già sete e non a chi lecca il sale.
Se voglio trovare un motivo per prendermela con il ministro dell'economia Padoa Schioppa, mi basta chiudere gli occhi per concentrarmi un attimo e me ne vengono in mente almeno una decina in prima sparata. Ma attaccarlo per la battuta sui trentenni bamboccioni non mi sembra leale.
Credo sia facile capire a quale particolare categoria di giovani abbia voluto riferirsi con il suo bonario epiteto.
Eppure Veltroni, che della comunità giovanile continua abusivamente a considerarsi un membro, sembra non averlo capito e si è prontamente lanciato in difesa dei poveri giovani che "affrontano un viaggio nell’incertezza" e pertanto meritano maggior rispetto.
Niente da eccepire caro Walter, se i giovani ai quali ti riferisci riguardano la fin troppo nutrita schiera dei lavoratori precari, impegati a progetto, co.co.co., e chi più ne ha più ne metta, ossia quelle categorie sociali che generano in chi vi appartiene quell'incertezza nel futuro che è una grande emergenza di questo paese.
Ritengo invece che Padoa Schioppa, con il suo discusso quanto azzeccato aggettivo, abbia voluto riferirsi ad una ben definita tipologia di giovani, la cui poca inclinazione ad affrancarsi dagli agi della dimora paterna è dettata da motivi tutt'altro che economici.
Ne conosco qualcuno di questi "bamboccioni" e non è certo gente che avrebbe problemi a mettere insieme vitto e alloggio lontano da mamma e papà.
Semplicemente a loro non conviene. E' una questione di comodo.
Sono figli benestanti di genitori-chiocce che non vorrebbero mai vederli crescere, nonostante godano la libertà e l'autonomia che si conviene a persone più che maggiorenni.
Hanno tasche piene di soldi che nessun mutuo né affitto può insidiare, e hanno più tempo libero per goderseli.
Hanno chi lava e chi stira, chi cucina e chi paga le bollette. Vivono come pascià, soprattutto se confrontati con i loro coetanei precari magari subissati dalle rate del mututo o dagli affitti scellerati.
E tu, caro ministro Padoa Schioppa, vorresti convincerne qualcuno ad abbandonare il suo comodo nido semplicemente sventolandogli sotto il naso 1000 miseri euro all'anno di incentivo? Ma incentivo de che?
Non ci affitti un parcheggio per la Vespa, con 1000 euro all'anno, altro che incentivo. Te lo spiego io come gira il fumo, così in futuro eviti le battute alle quali poi Veltroni si sente in dovere di replicare:
i trentenni di oggi si dividono in tre macrocategorie:
- quelli che non riescono ad uscire di casa;
- quelli che non vogliono uscire di casa
- quelli che di casa ci sono già usciti.
Sui primi i tuoi 1000 euro non possono incidere, poichè ne occorrebbero almeno 10 volte tanto per poter prendere seriamente in considerazione la cosa.
I secondi non sanno che farsene. I mille euro preferiscono sputtanarseli in settimana bianca con gli amici, per poi tornare dalla mamma che sa come lavare la tuta da sci.
L'ultima categoria, alla quale anch'io appartengo, riguarda coloro che il grande salto nella melma del caro mutui/affitti l'ha già fatto, e non si offenderebbero di certo nel ritrovarsi una rata del mutuo (o un mese di affitto) a carico del tuo dicastero.
Pensaci, che sei uno sveglio e certe cose le capisci al volo.
Lascia il buonismo a Veltroni e caccia i soldi a chi già 'tiene da pagà'.
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