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Natale di lacrime e sangue
Di SuperCirio addì 03/12/2007 @ 23:54:25, in La terra dei cachi, linkato 1100 volte)
Arrivano come ogni fine mese i dati sull'inflazione e si scopre che novembre è stato un bagno di sangue. L'Istat comunica che nel periodo in esame il costo della vita è salito al 2.4% contro il 2.1% di ottobre.
Colpa degli aumenti dei costi del petrolio, del pane, della pasta, dei cazzi e dei mazzi.
Il presidente di Confindustria Montezemolo esprime preoccupazione per il fenomeno inflattivo: "tremo all'ipotesi di tassi più alti", ha dichiarato. Lui trema. E se lui trema allora io, titolare come tanti altri coglioni di un mutuo a tasso variabile, cosa dovrei fare, entrare in risonanza?
Vorrei capire meglio i meccanismi di questo congegno perverso: sono almeno 5 anni che la BCE martella sui tassi di interesse con aumenti periodici da 0.25 punti percentuali a botta. Il tutto, spiegano gli analisti, con l'obiettivo di contenere il rischio di crescita dell'inflazione. Aumentando quindi il costo del denaro, la BCE si prefiggeva l'obiettivo di contenere la crescita dei prezzi al consumo.
Adesso si scopre invece che nonostante gli anni di salasso continuo da parte delle banche, il fenomeno del'inflazione è tutt'altro che sotto controllo.
Colpa del petrolio, certo. E come no. Peccato che i prezzi della benzina rimangano stabili anche quando il costo del greggio al barile scende di qualcosina. In questo caso, ci spiegano i soloni dell'economia globale, prima di poter abbassare il prezzo alla pompa è necessario ammortizzare i costi delle scorte acquisite con i prezzi precedenti. Peccato che una volta arrivati ad ammortizzare le scorte il prezzo è già bello che tornato a salire in verticale. Anzi, diventa necessario compensare ritoccando al rialzo i prezzi al distributore. In questo caso, chissà perchè, non ci sono scorte da smaltire e la crescita si riverbera immediatamente sul prezzo al consumo.

Al lamento di Montezemolo si aggiunge anche la segreteria confederale di CGIL :"Occorre un intervento immediato e incisivo del governo in direzione fiscale attraverso la diminuzione delle accise e i controlli e le sanzioni, da parte del Governo e degli Enti locali, verso qualsiasi intervento speculativo".
In sostanza: occorre intervenire sulle imposte e dare addosso ai commercianti ladroni che speculano sui prezzi. Su quest'ultimo punto chi mi conosce bene sa come la penso, quindi non si stupirà nel sentirmi proporre la corte marziale e la pena di morte nei confronti dei commercianti disonesti ed approfittatori.
Cominciando magari con un segnale forte, qualcosa di simbolico: questo Natale meno panettoni a prezzi esorbitanti, e più legnate a chi li vende speculandoci.