Lettera a quell'infame del mio gatto.
Dubito che il mio gatto legga questo blog (non lo fanno i miei simili, figuriamoci un gatto) ma, visto fallire ogni tentativo di inculcargli qualsiasi principio di normale convivenza tra un animale e il suo padrone, non mi resta che questo estremo tentativo.
Micio mio, non pretendo che tu divenga improvvisamente simpatico e giocherellone: non lo sei mai stato neanche da cucciolo, inutile sperarci adesso che sei un gattaccio maturo. Nemmeno mi indispone più quel miagolìo lamentoso e incessante che produci quando hai fame, cioè sempre. Quello che veramente vorrei farti capire è che i tuoi omaggi sacrificali sullo zerbino della cucina non sono graditi, non lo sono mai stati e non lo saranno mai. Topolini di campagna, lucertole, uccellini, insetti di ogni foggia e dimensione... cazzo, hai fatto del mio zerbino un altare pagano sul quale offrire le tue vittime a chissà quale divinità felina. Io non voglio le tue sadiche offerte, anche se sono io quello che paga il tuo Kitekat (e quanto ne pago!) non ho bisogno dei tuoi sacrifici rituali. Perchè hai voluto massacrare quel piccione, ieri? E perchè lo vieni a fare proprio sullo zerbino della cucina? Non puoi limitarti a scannare le tue prede sul luogo di cattura come in genere fanno tutti i tuoi simili? Hai una vaga idea di cosa voglia dire mettersi a raccattare piume di piccione in giro per il giardino con 3 gradi sottozero? E poi i tuoi omaggi puzzano, fanno senso, impestano e prima o poi ci infetteranno tutti con qualche morbo sconosciuto. Ti ricordi quella volta che hai lasciato pezzetti di pelliccia sanguinolenta seminati davanti all'ingresso? Non sono mai riuscito a capire a quale animale possano essere appartenuti, ma la puzza! La puzza che emanava da quei poveri, miseri resti mi ribalta ancora le busecche al solo ricordo. E quella volta del povero coniglietto senza testa? Beh, se da quel momento hai notato un cambio di atteggiamento nei tuoi confronti da parte delle piccole di casa, adesso puoi capirne il perchè. Non hai idea delle panzane che ho dovuto inventare per placare la loro disperazione davanti a quella scena straziante. Devo ammettere che in quel frangente sei stato molto astuto a tenerti fuori portata per un po': fossi riuscito a beccarti quel giorno, adesso ci sarebbe il fantasma di un gatto senza testa in giro a cacciare nelle campagne del triste Borgo Natìo.
Io non ti capisco: divori scatolette di Kitekat a ritmo continuo, sei grasso quanto una tigre bulimica, non hai un cazzo da fare tutto il giorno... che bisogno hai di andare in giro a far strage di bestiacce? Capisco la difficoltà a sopprimere l'istinto primordiale della caccia, però almeno evita di appestarmi la casa con i tuoi trofei! Se vuoi dimostrare sottomissione verso i tuoi padroni hai mille altri modi per farlo, ma per favore evita i "regalini" perchè ormai rischi di ottenere l'effetto contrario.
Tra qualche giorno è Natale, tempo di regali: giuro che ti faccio trovare sotto l'albero un bella confezione di Kitekat al pollo&tacchino, il tuo preferito, se in cambio tu prometti di non regalarmi NIENTE almeno fino a Pasqua, sei d'accordo? Ti conviene esserlo...
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