Nel tardo pomeriggio di ieri, mentre guidavo verso casa sotto un nubifragio biblico, cercavo di immaginare come potrebbe svolgersi l'esistenza di quelle popolazioni che abitano territori soggetti ai climi monsonici, condannate ogni anno a subire per settimane la rabbia degli elementi e il disagio di alluvioni ed allagamenti costanti. Ad un certo punto mi sono ritrovato immerso in una pozzanghera grande quanto un campo da tennis, con l'acqua che arrivava alle portiere ed un gran fetore tutt'intorno: non era soltanto acqua piovana quella che stavo guadando, bensì un enorme e mefitico rigurgito di fogna. Un angolo di Calcutta monsonica in pieno hinterland milanese, ed io ci stavo letteralmente immerso dentro. Quando si dice l'empatia...
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