Che fine ha fatto l'obiettività dei telesantoni?
Probabilmente avrà le sue buone ragioni il pacioso e narcolettico Aldo Grasso quando si chiede sconfortato che fine hanno fatto i giornalisti sportivi, con riferimento soprattutto ai loro rapporti con lo "Special One" Mourinho. E' vero, Mou non è un mostro di simpatia, e certe sue sbruffonerie sarebbero più tollerate se si accompagnassero a risultati sportivi che è lecito aspettarsi da una squadra come l'Inter, e che finora hanno invece latitato. E' un personaggio sopra le righe, difficilmente inquadrabile, ma da qui a pensare che il giornalismo sportivo sia prostrato ai suoi piedi ce ne corre. " Josè Mourinho è uno sbruffone antipatico; ce ne sono tanti nel mondo del calcio", scrive Grasso. E' vero, l'universo pallonaro brulica di personalità bizzarre e a volte indisponenti. Eppure, secondo il nostro santone catodico, soltanto nei confronti di Mou si starebbe verificando questo strano fenomeno di sudditanza mediatica. Ma dov'era (e dov'è) Grasso quando Controcampo si trasforma in un'appendice della fossa dei leoni? Dov'era quando Suma si lasciava andare a sproloqui e toni da hooligan contro un tifoso reo di aver scritto un messaggio sul forum di milan channel? E dov'era mentre quella merda di Galliani, in diretta tv, minacciava di interdizione dagli stadi il povero Aldo Serena, colpevole di aver ipotizzato una tresca arbitrale? Come mai in questi (e tanti altri) casi di sudditanza il nostro paladino della deontologia giornalistica non si era mai permesso di gridare allo scandalo, come ha fatto invece nel caso di SO? E' forse un'altro effetto della lottizzazione RAI? In questo caso ti capisco, caro Aldo: del resto pure tu tieni famiglia...
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