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Castiga il cane e il lupo, ma non il pel canuto
Di SuperCirio addì 18/11/2008 @ 20:02:56, in La terra dei cachi, linkato 963 volte)
Devo ammettere di essere d'accordo -forse per la prima volta- con un'opinione di quell'invasato di Vittorio Feltri.
Il turpiloquiante direttore di Libero, nel suo editoriale sul quotidano in edicola oggi, si scaglia contro il presumibile esito del processo in corso a Milano sul crack Parmalat e il suo imputato n. 1, l'ex patron Calisto Tanzi, nei confronti del quale si profila la possibilità di una assoluzione 'virtuale' anche in caso di condanna.

Infatti il buon Calisto, venissero riconosciute le sue responsabilità penali nella faccenda Parmalat, eviterebbe comunque la gabbia.
Glielo garantisce la famigerata legge ex Cirielli (uno dei tanti 'gradini' che Berlusconi ha messo in fila nella sua scalata all'impunità) in base alla quale per determinati reati non è prevista reclusione se il condannato ha superato i 70 anni di età, traguardo che il nostro Calisto ha superato proprio ieri: auguroni!

E forse è proprio per la sicurezza di poterla sfangare in ogni caso che l'imputato Tanzi, durante il dibattimento di ieri in aula, si è concesso dichiarazioni di un'ipocrisia sconcertante: "Non ho mai ideato, non ho mai avuto la consapevolezza di aver architettato la grande truffa ai danni dei risparmiatori. Non ho mai pensato che ci fosse una diffusione così estesa di titoli nelle tasche di privati"

Così fosse, due sono le possibilità: Tanzi racconta cazzate, volendo far credere che tutto il marciume della vicenda Parmalat gli è passato sotto gli occhi senza che lui se ne accorgesse; oppure era veramente all'oscuro di tutto, ma questo significa che Parmalat è stata guidata per anni da un totale inetto al quale chiunque poteva accendere cerini sotto il culo senza che lui ne avesse il minimo sentore. In entrambi i casi meriterebbe la galera a prescindere dai garantismi della ex Cirielli.

D'altro canto, se nei confronti dei cosidetti 'top manager' venisse introdotto il reato di manifesta incompetenza, ci sarebbe il rischio di doversi porre un'altra questione: ci sono abbastanza celle per tutti?