Alla luce dei successivi eventi, il successo del PdL alle regionali sarde ha lo stesso peso della conquista di Asia e Americhe in una partita di Risiko: si diventa talmente forti da essere praticamente imbattibili.
Ma ora che la Sardegna ha scelto un destino di cementificazione, e il leader del più grande partito d'opposizione si è dimesso, a noi cosa resta?
Il Bis-Losco ha ormai in pugno questo paese come fosse una cosa di sua proprietà. Nelle ceneri del PD ribollono i malumori di un establishment paralizzato dalla sua stessa incapacità di trovare una linea unitaria sulle grandi questioni politiche (crisi economica in primis) verso le quali il paese si aspetta iniziative concrete e in tempi ragionevolmente rapidi.
Sul cadavere suicida di Veltroni stanno ballando in tanti, da D'Alema a Bersani allo stesso Franceschini -che dovrebbe assumere in pectore la carica di segretario per traghettare il partito verso le europee che, com'è facile immaginare, saranno un ulteriore bagno di sangue e consensi.
La classe dirigente del PD è rimasta come spiazzaa dalle dimissioni del segretario Veltroni. Per mesi molti di loro hanno inciuciato nell'ombra con l'unico scopo di mettere i bastoni tra le ruote alle iniziative veltroniane, ed ora che il loro presunto scopo è raggiunto restano lì a guardarsi in faccia, ad accusarsi a vicenda, a scaricarsi le responsabilità ci un fallimento che è anche (e soprattutto) il loro. In mezzo a tutto questo trambusto si comincia ad intravedere il sentiero della secessione, il ritorno alla frammentazione multipartitica e ideologicamente multistrato. Esattamente quello stato di cosa anacronistico e deleterio che Veltroni, con il suo progetto del PD, sognava di eliminare.
Eppure questo desiderio strisciante di secessione, proprio in questa fase, rappresenta il pericolo più grande per la credibilità istituzionale del paese e delle sue strutture democratiche.
Se Berlusconi ha schiacciato così facilmente un'opposizione che si fingeva unita, figuriamoci cosa potrà fare ad un'opposizione dichiaratamente divisa.
(continua. Forse. Se ne avrò voglia.)