È curioso che i direttori di due quotidiani ideologicamente agli antipodi come
Libero e
l'Unità si siano trovati, seppur in tempi diversi e con toni opposti, a postulare nei loro editoriali circa la possibilità che il nostro PresdelCons tascabile
Berlusconi sia afflitto da problemi di erezione.
Lo fece
Vittorio Feltri sulle pagine di Libero del 19 giugno scorso, con l'intenzione di sconfessare tutti coloro che in pieno ciclone Noemi-papi si scagliavano contro le perversioni sessuali del maniaco Berlusconi.
Altrettanto ha fatto anche la direttrice de l'Unità Concita de Gregorio il 5 agosto scorso, seppur citando testualmente affermazioni di terzi nel suo editoriale.
La differenza è che Feltri ci ha guadagnato la nomina a
direttore de IlGiornale (da dove oltretutto
continua a fare danni), quotidiano-megafono del potere di proprietà della cricca Berlusconi.
Per la de Gregorio e il quotidiano da lei diretto
è invece arrivata una querela e la richiesta di danni per 2 milioni di euro.
A voler considerare la cosa in base a fatti oggettivi, è difficile pensare che Berlusconi non abbia effettivamente qualche problema nel tiraggio della canna. Da quel che ho capito, quando hai alle spalle 73 primavere e un intervento chirurgico per l'asportazione di una cancro alla prostata, bene che ti vada il pistolino lo puoi appendere al chiodo sperando che il gatto non se lo mangi.
Pertanto cosa può aver scatenato questa disparità di reazione da parte del premier, a parte l'inclinazione ideologica a lui più o meno congeniale delle parti in causa?
Si tratta, come qualcuno ha ipotizzato, di un tentativo di approfittare dell'occasione per piazzare un fendente nel costato di uno dei pochi quotidiani non ancora sotto il suo controllo? (due milioni di euro sono una bella cifra per qualsiasi testata).
O più semplicemente è l'orgoglio macho del nostro premier che si ribella ad un affronto alla propria virilità,
ma solo quando a farlo è una signora?