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cartoline da Hammamet
Di SuperCirio addì 14/01/2010 @ 19:58:02, in in questo mondo di ladri, linkato 927 volte)
Se qualcuno ha ancora qualche dubbio riguardo il triste destino che attende questo triste Paese, potrà soffocare ogni residua speranza riguardandosi l'editoriale andato in onda col tg1 di ieri sera ad opera di Augusto Minzolini, direttore di testata e fedele yes-man berlusconiano. Nei pochi minuti di soliloquio davanti alle telecamere, il glabro servitore di governo ha ricordato la figura dell'ex premier e segretario del PSI Bettino Craxi, di cui ricorrerà a breve il decennio dalla morte. Ne ha esaltato le presunti doti di 'grande statista' che 'non ha bisogno di riabilitazioni', dipingendolo poi come una vittima innocente della tempesta di Mani Pulite, un 'capro espiatorio' che pagò ingiustamente sul piano giudiziario le scelte e i meccanismi di un intero sistema politico. Se esistesse il reato di apologia del craxismo, la testa di Minzolini a quest'ora penzolerebbe dal pennone più alto di Saxa Rubra.

Non mi soprende che qualcuno provi nostalgia per un leader politico che fu tra i più grandi promotori del sistema di finanziamento illecito ai partiti: conosco persone per le quali Craxi rimane il miglior politico italiano dal dopoguerra in poi, appena un gradino sopra Berlusconi (curiosamente, molti di questi fanatici del craxismo hanno con il fisco un rapporto assai, come dire... naìf: ci sarà ben un collegamento...)

Fermo restando il mio umano rispetto nei confronti di una persona scomparsa, rimane il fatto che un simile atto di fede nei confronti di un ex condannato con sentenza passata in giudicato da parte di un direttore del servizio pubblico mi pare un'offesa alla morale. Minzolini ha tutti i diritti di venerare la memoria di Craxi come e quanto gli pare, ma che lo faccia pubblicamente approfittando di un mezzo pagato dalla collettività lo considero inaccettabile. Che l'obiettivo della sua nomina sia quello di trascinare il Tg1 agli infimi livelli di giornalismo di Studio Aperto è già fin troppo evidente. Non c'è bisogno di ulteriori conferme sotto forma di regalìe a padron Berlusconi, le cui fortune economiche e politiche -non serve Minzolini per ricordarlo- proprio in Craxi trovarono il loro principale artefice.