Freud, Morgan e quella striscia bianca che li unisce
Probabilmente ha ragione Luca Borgomeo, presidente dell'associazione dei telespettatori cattolici: Morgan ha ottenuto più popolarità dalle sue comparsate televisive dopo le ammissioni sul consumo di droga che non dalle sue canzoni. Ieri sera per una manciata di secondi ho provato a vedere Morgan ospite di Annozero. Proiettato su megaschermo, la solita raccapricciante zazzera grigiastra, balbettava non so cosa nel tentativo di infilarsi tra un'interruzione e l'altra di Santoro. Mano al telecomando e via, verso nuove avventure. Stamattina ho letto di una telefonata in diretta di Celentano per prendere le sue difese. Oggi è il turno di Giovanardi che ha attaccato Annozero a testa bassa, accusando Santoro&C. di aver celebrato un 'inno alla droga'. Da quanto ho letto, nel corso della trasmissione Morgan avrebbe nuovamente esaltato le doti terapeutiche della cocaina a scopo antidepressivo, citando Freud e i suoi esperimenti sulle proprietà della sostanza. Insomma, ancora una volta ha tirato in ballo il padre della psicanalisi per giustificare il suo vizietto. Qualcuno dovrebbe però fargli notare che sì, Freud in effetti condusse degli studi sugli effetti della cocaina, la usò lui stesso e la prescrisse a suoi pazienti affetti da sindromi depressive, ma uno di questi ci lasciò le penne e allora concluse che non era cosa. Sarebbe il caso che Morgan si decidesse una buona volta a lasciare in pace la buonanima di quel vecchio burlone strizzacervelli, e se proprio gli serve un testimonial cocainomane che se lo vada a cercare in Parlamento...
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