Sei tornato? Siediti e non rompere i coglioni
C'è una categoria di persone che odio con fermezza: quelli che rientrano al lavoro dopo un periodo di ferie/malattia/assenze varie e scassano il cazzo via mail ai colleghi esordendo con "ciao a tutti, sono tornata/o oggi...", e cominciano a chiedere se è stato fatto questo e quello, a che punto è quell'altro, com'è messo il progetto x, quando ci si trova per il discorso y, e via discorrendo.
Tornano belli ricaricati da un periodo di fancazzismo e invece di starsene depressi in un angolo a impazzire di rientro, pretendono che tutti condividano il loro finto entusiamo. Meglio diffidare di gente così. Sono dei montati egocentrici, convinti che durante la loro assenza l'azienda si sia bloccata in disperata attesa del loro ritorno, anche se inconsciamente sanno che non è così. Perchè non è MAI così. La verità è che temono che la loro mancanza sia passata inosservata, che non se en sia accorto nessuno. Sono terrorizzati dall'idea che comunque, anche senza di loro, tutto abbia continuato a girare come sempre, o addirittura meglio. E allora appena rientrati cercano di rendersi protagonisti, compensano il periodo di lontananza mostrando una finta iperattività che serve solo a far incazzare chi, nel frattempo, è rimasto a tirare la carretta. Dovrebbero riconoscere un'indennità a chi è costretto a lavorare con gente così.
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