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Non sarò mai come Aldo Grasso -2- Il paradosso della sciura Brambilla
Di SuperCirio addì 26/06/2007 @ 22:47:50, in Politically Incorrect, linkato 891 volte)
Qualche giorno fa spalavo cacca su mrs Michela Vittoria Brambilla, nuova pupilla del berluska nonché avvenente direttrice/conduttrice della cosidetta TV delle Libertà. Ne parlavo con riferimento all'analisi che Aldo Grasso, dalle pagine di corriere.it, dedicava alla neonata emittente satellitare.

Grazie ad un pregevole editoriale apparso sull'ultimo numero di Linus a firma di Marco Travaglio, vengo a sapere che la rossa paladina arcoriana è rampolla di un'antica famiglia di industriali dell'acciaio, e vive nella villa-castello di famiglia immersa nella quiete della Brianza insieme al compagno titolare di una clinica privata e ai loro due pargoli, circondati da una miriade tra cani, gatti e cavalli. Oltre a possedere una società che commercializza prodotti alimentari, la rossa Michela ha vari ruoli anche nell'azienda di famiglia e copre la carica di presidente dei giovani di Confindustria. Una personalità eclettica e concreta che si palesava già quando, appena maggiorenne, partecipava alle finali di miss Italia vincendo il titolo di Miss Eleganza. seguirono poi esperienze nel campo della moda come modella (dalla vita in giù) per i collant OMSA, e come indossatrice per una marca di intimo; inutile cercare su Google Image sue foto di questo periodo: sono introvabili. Si laurea poi in filosofia, con buona pace del padre che sognava il titolo di dottore in economia e commercio; intraprende poi la brillante carriera di imprenditrice che la porterà, come detto, a ricoprire il ruolo di presidente dei giovani industriali. Resterà in ogni caso fedele al suo sogno di gioventù: diventare giornalista. Un'ambizione così forte che verrà coronata, come sappiamo, grazie alla citata TV delle Libertà.

Insomma, Michela è bella, ricca e famosa. E' una donna che ha realizzato i propri desideri. Ora ha anche il giusto "sponsor" istituzionale in grado di garantirle il grande salto nell'olimpo dell'establishment.
Una figura positiva. Concreta. Vincente. Che un giorno si piazza davanti ad un telecamera e si picca di eleggersi a portavoce di tutte quelle frange sociali che di concreto, quando va bene, hanno giusto le bollette in scadenza e le rate da pagare.

E' proprio qui -tornando a citare l'analisi di Aldo Grasso- che la TV delle Libertà manifesta il suo più grande paradosso: trascendere un modello di contentezza qual'è la bella&ricca Michela per farne un collettore della scontentezza del Paese. Questo volersi autonominare paladini e interpreti del disagio di ogni fascia sociale, nel tentativo di incanalare il malcontento entro argini mediatici e portare, politicamente parlando, acqua nuova al mulino del berluska.

Michela entra negli studi luccicanti della sua nuova emittente, siede dinnanzi alla telecamera accavallando le sue gambe da copertina e ti invita a chiamare il numero verde per raccontare i tuoi problemi. Chiama subito, è gratis. Racconta i tuoi disagi a chi non ne ha.
Le rate del mutuo ti strangolano? Parlane con chi è nato e vive in un castello brianzolo. Il prezzo della benzina è alle stelle? Discutine con chi viaggia su una berlina blindata con autista. Hai perso il lavoro? Nessuno può capirti meglio del presidente dei giovani industriali.
Michela sta realizzando il suo sogno... non la svegliare: chiama subito.