Voglio reincarnarmi in un meccanico per auto.
Il tagliando dell'auto è come il dentista: costa un botto, e non puoi rimandarlo in eterno.
Vista l'ormai imminente partenza per le ferie, ho deciso di dedicare alla mia Gloriosa Voiture il meritato tagliando annuale.
Inutile dire quale impresa sia stata trovare un'autofficina disponibile all'intervento in tempi brevi. Fatto sta che alle 8.30 di ieri mattina parcheggiavo la mia gloriosa sul pavimento unto dell'unica autofficina disponibile a tagliandarla prima di settembre.
I patti col mastro tagliandatore erano chiari: olio, filtri e controlli vari. Al massimo un'opzione sulle spazzole tergicristallo, che ogni volta che partivano sembrava mi stessero segando il parabrezza.
Tutto ok, all'ora prevista per la consegna il Mastro Tagliandatore accoglie nelle capaci manone le chiavi della Gloriosa, e arrivederci a stasera.
Tempo due ore, invece, ed ecco la prima mazzata. Il Mastro Tagliandatore mi comunica via cellulare la ferale notizia: le pastiglie dei freni sono andate. Occorre intervenire, e subito. Diversamente saran tragedie e sventure, la Gloriosa resterà senza freni, si ribalterà alla prima curva, a volte prenderà fuoco e gli alieni mi rapiranno mentre son fermo al semaforo.
Va bene, dico io, facciamo 'ste pastiglie; ma quanto viene il tutto?
Il Mastro Tagliandatore resta abilmente sul vago. Occorre valutare la mano d'opera, dice, considerare i costi materiale, poi c'è lo smaltimento degli scarti, più un sacco di altre variabili. Insomma non c'è verso di avere un'indicazione chiara, il prezzo previsto oscilla tra i 100 e i 250 euro, con una volatilità da far invidia ai tango bond argentini. D'altro canto con la sicurezza in auto non si gioca, s'aggiungan quindi anche i freni. Alea Iacta Est.
Nel tardo pomeriggio torno nell'antro odoroso di benzina per riprendermi la Gloriosa, rigenerata dalle sapienti cure del Tagliandatore.
Costui se ne sta a riposare seduto dietro un cumulo di pneumatici e mi accoglie con un sorriso: "tutto a posto" tuba, levando un pollice bisunto. "Passi pure da Messer Incassatore, che intanto io le preparo la macchina".
Messer Incassatore, un lungagnone con t-shirt brandizzata col logo del concessionario, sta rintanato dentro un cubicolo di vetro posto in un angolo dell'officina.
Mi scorge in avvicinamento e con un sorriso fa cenno d'entrare. "Ohilà, buon viandante, qual buon vento ti mena per codeste lande?" mi dice appena entro nel cubicolo refrigerato.
"Vento di Zefiro, caro Incassatore" rispondo io "anzi di Zafira, nel caso specifico. La mia Zafira, cui avete rigenerato oli e liquidi su per tubi e condotte. Ora mi dica un pò, messere, di che morte vado morendo, poichè il mastro di là accennava stamani a cifre spaventevoli".
"Spaventevoli, dite? Ma suvvia!" replica bonariamente il rapace scartabellando tra un cumulo di fogli "vediamo un pò che dice la fatturina. Oh, ecco qua!". Sfila dal mucchio un inquietante modulo continuo a tre fogli e inforca gli occhiali. "Dunque vediamo un pò... Opel Zafira, ecco qua: oliofiltriverificalivellietc-etc-etc" comincia a sciorinare spuntando col dito ogni voce dell'infinito elenco. "Venga venga, buon viandante, si avvicini che le spiego per bene ogni mistero della sua fatturina". Appoggia sul bancone l'incartamento. Con mossa ratta sollevo lesto il lembo dell'ultima pagina alla ricerca dell'infame cifra comprensiva di IVA. "Solo un attimo, buon viandante" chiosa l'Incassatore ponendo le mani a schermare i fogli "volevo prima illustrarle tutte le voci, affinché ogni dubbio sia fugato e la chiarezza abbia a trionfare..."
"Ma lei sa bene, illustre Incassatore, che per chi sta dalla mia parte del bancone ciò che preme conoscere sono i numerelli scritti in fondo, chè tutto il resto vien poi da sè!" replico io.
"Ma certamente, gentile viandante, le dico quindi subito che tutto compreso siamo a quattrocentoquarantotto euro...". Il mondo mi vacilla intorno. "448 euro!! Eccosè, mi date forse una nuova voiture? Eppure mi pareva che la Gloriosa, seppur coi suoi annetti alle spalle, funzionasse assai bene. Per quale motivo volete vendermene una nuova? Poiché suppongo che per quella cifra sia previsto che io esca di qua al volante di una vettura di lusso nuova fiammante, non trovo altra giustificazione per un cifra così imperbolica."
L'Incassatore, ormai deciso a giocare a carte scoperte, tappezza il bancone coi fogli della fattura. "Gliel'ho detto, caro il mio viandante affranto, che era meglio acquisire una visione d'insieme, prima di focalizzarsi sul singolo particolare dell'importo..."
"Sarà anche un singolo particolare, ma guarda caso è proprio quello che andrà a riverberarsi sulle mie disastrate finanze! E' forse il caso di introdurre nella sua tanto cara visione d'insieme un'ulteriore singolo particolare, conosciuto a più con il nome di 'sconto'".
"Ma caro mio, qui è già tutto scontato! Guardi, guardi qui" mi mostra una colonna di numeri "questo è lo sconto applicato sui materiali, vede? E' un'iniziativa della nostra società per inentivare la fedeltà dei propri clienti".
"E avrete certo di che sudarvela la fedeltà dei clienti, con certi prezzi!" ribatto io. "Ma mi dica un pò, esoso Incassatore, che vado notando qui una voce assai strana: smaltimento scarti non recuperabili=14 euro. Cos'è mai codesto balzello?"
"Ma quale balzello, pignolo viandante? Parlerei piuttosto di contributo. Come abbiam detto, la sua Gloriosa monta ora nuove pastiglie pei freni. Ma delle vecchie pastiglie che ne facciamo? Come saprà, si tratta di materiale ritenuto inquinante, e come tale gravato da una serie di imposizioni normative che stabiliscono procedure e trafile per il suo corretto smaltimento a basso impatto ambientale. Inutile dire che tutto ciò ha i suoi costi, e la voce in questione altro non è che il contributo richiesto per lo smaltimento del componente residuo".
"Ma che diamine ho da contribuire io?!" -sbotto- "non potete nasconderle nel secchio dell'umido come fanno tutti? O passarle alle ecomafie che per poco prezzo ne faranno concime pei campi? Perchè vi accanite con queste gabelle ad uccidere un uomo già morto?"
L'Incassatore coglie il tono ironico della mia sparata, ma non si impietosisce: "sa com'è, son scelte aziendali. Paga con assegno o Bancomat?"
"Carta di Credito"
"Ops! Non la prendiamo. Abbiamo solo Bancomat"
"E allora Bancomat"
"Perfetto. Ah, per quanto riguarda il prossimo tagliando, tenga presente che il nostro programma di manutenzione prevede che venga effettuato a distanza di un anno o dopo 30.000 Chilometri. Valuti lei, in base al chilometraggio, qual'è l'opzione più adatta"
"Facciamo nella prossima vita, e non ne parliamo più, ok?"
"ah ah, simpatico viandante! Ecco fattura e scontrino. Arrivederci"
"seee, stikazzi".
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