Dennis boia e Mosley la sua tr...
(storie di stronzi e di motori)
Paradossale che il primo Gran Premio di F1 che ho seguito (quasi) per intero quest'anno sia anche l'ultimo del campionato nonché (pare) il più emozionante in assoluto, non fosse altro per questioni di classifica.
L'ho seguito in compagnia di un appassionato, certamente più qualificato di me nel dare giudizi di merito su vincitori e sconfitti. Secondo lui nessuno dei tre contendenti al titolo aveva i numeri per meritarlo. Raikkonen e Alonso perchè hanno alle spalle una stagione scialba e povera di vittorie; Hamilton perchè, al di là dei podi conquistati, ha mostrato più volte i limiti dell'inesperienza, soprattutto in occasione dell'ultima e decisiva gara. In più ha goduto di eccessiva considerazione da parte della federazione che quest'anno troppe volte ha chiuso entrambi gli occhi davanti a certe scorrettezze sue e della sua scuderia.
Adesso si sono inventati anche 'sta storia della benzina fredda, e tutto torna in discussione. Le Williams hanno ciurlato nel manico, la tempertura della benzina nei loro serbatoi era troppo bassa, quindi i suoi due piloti rischiano la squalifica. Guarda caso, i due in questione hanno tagliato il traguardo prima di hamilton, pertanto la loro squalifica permetterebbe all'inglesino nero un balzo avanti nell'ordine di arrivo e, ovvia conseguenza, nella classifica generale che a questo punto lo vedrebbe campione iridato.
Vediamo di ricostruire:
Hamilton domina la classifica per quasi tutto il campionato e questo (forse) grazie anche a pregresse "manovrine" di spionaggio illegale della sua scuderia nei confronti delle rosse. Senza contare le troppe volte in cui si è reso protagonista di scorrettezze incredibilmente mai sanzionate dalla FIA.
All'ultima gara gli sarebbe sufficiente arrivare tra i primi 6 per laurearsi campione, invece si copre di ridicolo fin dal via con errori da dilettante che gli costano la 7° posizione al traguardo. Non basta. Raikkonen, giunto primo, è campione del mondo. A Maranello le campane suonano a festa.
Mentre l'inglesino frigna per l'incredibile occasione sciupata, il suo padrone di scuderia, l'ineffabile Ron Dennis, va a piagnucolare dall'amico Max Mosley, patron di tutto il circo F1, denunciando la Williams per uso di benzina troppo fredda. L'obiettivo dichiarato è quello di ottenere la squalifica dei piloti Williams e permettere così a hamilton di ottenere il titolo a tavolino (!). Semplicemente patetico.
Chiunque al posto di Mosley avrebbe coperto mr McLaren di pece e piume prima di cacciarlo a scarpate tra l'ilarità generale. Invece il patron Max conferma la sua fama di viscido intrallazzone accettando il ricorso di Dennis e congelando la classifica "sub judice".
Le campane di Maranello si bloccano a mezz'aria insieme a migliaia di cuori rossi: Raikkonen ha vinto, ma non è ancora campione.
Una situazione a dir poco surreale che fa a polpette quel poco di credibilità e serietà di cui questo sport ancora godeva.
Una volta gli inglesi inventavano gli sport; oggi riescono solo rovinarli.
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