Devo ricredermi: Safari, l'ultimo album di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, non fa poi così cagare come mi era sembrato in occasione del primo ascolto. Tutt'altro. E' un album strano, più maturo rispetto alle produzioni anche recenti. Una dozzina di brani che pretendono attenzione e non si lasciano ascoltare con troppa superficialità. Al primo impatto qualche scelta lirica può lasciare perplessi, ma anche questo va interpretato come un segno di maturità. I tempi delle rimette biascicate sono finiti da un pezzo, le soglie degli anta sono state varcate e il Jova non ci sta a morire come lo scemo di "gimme five". Cosa strana, la critica musicale promuove l'album in maniera abbastanza unanime. Forse non sarà il miglior disco del 2008, ma al momento non vedo molti pretendenti all'orizzonte.
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