Alla fine, come prevedibile, il presidente Marini ha dovuto alzare bandiera bianca. Il governo istituzionale rimane un progetto fallito: ad aprile tutti alle urne. A farci che, visto che il Porcellum è ancora in circolazione vitale e grufolante come non mai, lo devo ancora capire. Nel frattempo il
due-volte-losco ha già acceso i motori della macchina elettorale in vista del plebiscito che entro 70 giorni lo incoronerà Zar Di Tutte le (povere) Italie.
In realtà il Berluska la sua campagna elettorale l'ha già fatta, nel senso che il suo programma per un governo ad personam se l'è già elaborato da un pezzo e possiamo immaginarne i contenuti: abolizione della GdF, limiti ai poteri della magistratura, decreti pro-mediaset, e via di questo passo.
La versione presentabile della kermesse elettorale sarà invece il solito tritatissimo pastone di populismo in salsa anticomunista, lo snack ideale per cervelli addormentati da Grandi Fratelli e notizie che strisciano.
Il fatto che senza riforme elettorali la sua coalizione di governo rischi di naufragare a metà legislatura, così come accaduto alla precedente, non è un problema sufficiente a guastargli il sonno.
L'ha detto a chiare lettere: prima ci riprendiamo gli scranni, poi eventualmente si metterà mano al Porcellum. Eppure era lui che fino a poco tempo fa mostrava vocazione per le grandi intese in tema di riforme elettorali; riforme che invece ora giudica secondarie rispetto alla possibilità concreta di un ritorno a palazzo Chigi. Potenza e mistero dei sondaggi che lo danno vincitore con ampio margine. E in fin dei conti non potrebbe che essere così.
Invece la cosa che più mi preme è capire entro che termini il Berlusconi futuro primo ministro concepisce quelle riforme che l'intero paese invoca.
Ho paura che, almeno per quanto riguarda il cambiamento delle norme elettorali, il Berlusconi prossimo capo del governo avrà posizioni diverse rispetto a quelle che aveva da capo dell'opposizione.
Fino a pochi giorni fa meditavo di astenermi dal voto come forma di protesta verso questa classe politica pacchiana e fallimentare.
Poi ci ho ripensato: potrebbe essere l'ultima volta che me ne viene data la possibilità.