E' normale che uno abbia la curiosità di sapere come sono stati riportati dalla stampa internazionale i risultati delle consultazioni politiche appena concluse. Io però ho fatto qualcosa di diverso: sono andato a rileggermi,
dopo il voto, le opinioni che molti giornalisti stranieri hanno espresso
alla vigilia delle elezioni, raccontando il loro punto di vista sulla campagna elettorale e la situazione politica italiana in generale.
A chi vuol fare altrettanto basta prendere il numero 739 (in edicola fino ad oggi) di
Internazionale -pubblicazione settimanale che raccoglie il meglio della stampa di tutto il mondo- e leggervi i giudizi di 50 (cinquanta!) corrispondenti stranieri riguardo campagna elettorale, candidati, programmi, etc.
Qui ne riporto uno soltanto, quello del danese
Jesper Jensen, giornalista freelance corrispondente dall'Italia per alcune testate del suo paese, che sintetizza e racchiude in modo sostanziale il punto di vista di quasi tutti gli altri:
«Berlusconi, candidato premier per la quinta volta in quattordici anni, rappresenta la perfetta metafora della malsana gerontocrazia che affligge l'Italia. Non a caso la sua campagna elettorale ha un forte odore di vecchio: la retorica, gli argomenti, l'odio contro i "comunisti" e contro alcuni conduttori televisivi. Le novità e la speranza sono rappresentate da Veltroni. Se, come sembra, vincerà Berlusconi, a noi corrispondenti toccherà l'ingrato compito di spiegare ai nostri stupefatti lettori perchè milioni di italiani - memori di leggi ad personam, della finanza creativa e di certe figuracce internazionali - sono ancora disposti a farsi rappresentare da lui.»
Immagino che a quest'ora mister Jensen abbia già assolto "l'ingrato compito" di spiegare ai suoi lettori le ragioni delle assurde scelte elettorali della maggioranza degli italiani. Ora gli sarei molto grato se le volesse spiegare pure a me.