Tre giorni di onesta e sospirata caldazza, e già i media lampeggiano presagi di sciagure. Per la giornata di oggi la protezione civile ha decretato addirittura il livello 3 di allerta caldo. Esagerati.
Io questi pregiudizi nei confronti del caldo non li capisco. Per un mese e mezzo il cielo ha rovesciato catinate d'acqua senza interruzioni, e nessuno se ne lamentava. Soltanto dieci giorni fa a Milano il termometro marcava 12° di minima e 17° di massima, ma a parte qualche considerazione marginale sull'impazzimento del clima, in generale nessuno sembrava preoccuparsene. Oggi, dopo pochi giorni con temperature finalmente allineate alle medie del periodo, sembra di ripiombare nell'isteria catastrofista dell'estate 2003 (la migliore degli ultimi decenni, per quanto mi riguarda).
Io con queste temperature ci sguazzo alla grande, ma al di là della mia personale predilezione per il clima estivo, resta il fatto che in questo periodo è giusto e normale che faccia caldo, a dispetto di tutte le teorie sull'apocalisse imminente che le cassandre climatiche ci propinano ogni volta che il termometro si azzarda un paio di lineette sopra il dovuto. A questo proposito, vorrei rammentare come la comunità scientifica internazionale non sia sempre allineata e concorde su tutto ciò che riguarda i presunti cambiamenti climatici in atto e i conseguenti effetti negativi su scala globale. Proprio ieri leggevo l'articolo di un climatologo italiano secondo il quale il tanto sbandierato scioglimento delle banchise polari, seppur innegabile se calcolato su lungo periodo, è comunque molto meno repentino ed influente rispetto a quanto ci propone il sensazionalismo mediatico. In base a recenti misurazioni pare infatti che la superficie glaciale artica sia aumentata, rispetto a giugno 2007, di circa 250.000 Km quadrati mentre l'Antartide, con i suoi attuali 11,8 milioni di km quadrati di superficie gelata, scoppierebbe di salute avendo registrato un aumento di 800.000 Km quadrati di ghiaccio in più rispetto all'anno scorso.
Dopo tutta l'acqua e il freddo che ho beccato questa primavera, ho diritto a godermi un po' di sano Global Warming minimo fino a metà novembre, e se qualche "caldofobo" dalla sudata facile la pensa diversamente, che si compri un bel ventilatore a tre velocità e non rompa i coglioni. Oppure se ne vada ai poli, visto che adesso sono anche più spaziosi.
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