Probabilmente Beppe Grillo sa che non potrà mai, lui solo, sanare il marciume che sobbolle nel calderone della politica e della società italiana, e per questo si limita a sollevarne di tanto in tanto il coperchio per sputarci dentro un po' di vetriolo.
Anche nel suo ultimo, affollatissimo intervento al parlamento europeo ha riproposto il meglio del suo repertorio, senza sconti per niente e nessuno: i politici inquisiti e condannati, le storture del sistema finanziario, le truffe dei grandi gruppi industriali, e via discorrendo fino ad un monito nei confronti del parlamento europeo alla vigilia delle elezioni: che non diventi il "parlamento dei lestofanti", il rifugio istituzionale di certi politici mannari che tutto hanno a cuore tranne gli interessi dei cittadini che dovrebbero rappresentare.
Per carità, tutto bello e tutto giusto ciò che Grillo ci racconta e da anni pubblica sul suo blog. Magari con un populismo un po' di maniera e certe coloriture eccessive, però sono temi e punti di vista senz'altro condivisibili. Il fatto è che il barbuto genovese mostra spesso una certa insofferenza verso il contraddittorio, e questo può rivelarsi controproducente quando si affrontano temi dai risvolti delicati e che toccano da vicino la quotidianità dei cittadini.
Ancora ieri, in collegamento da Bruxelles per la trasmissione Exit della D'Amico, Grillo ha sciorinato
20 minuti di monologo su tutti i temi a lui più cari (con in testa la delicata questione della privatizzazione dell'acqua) salvo poi, a sermone concluso, staccare il microfono e andarsene mentre una stupita D'Amico tentava inutilmente di coinvolgerlo in un contraddittorio con i numerosi ospiti in studio, tra i quali alcuni esponenti politici.
Allora io dico: bravo Grillo, ma così non va. Vero che il suo ruolo non è fare politica ma solo denunciarne gli abusi e le anomalie, ma il pubblico ha diritto a capire il perchè delle cose, valutarne cause e ragioni, non solo sentirsele gridate in faccia. È pur vero che Grillo non si limita alla pura demagogia critica ma avanza anche proposte concrete, tra le quali l'ultima -secondo me intelligentissima- di una 'Borsa europea' soggetta a vincoli e controlli comunitari e condivisi. Però le idee hanno bisogno di essere confrontate, discusse, eventualmente anche criticate, perchè possano poi diventare delle buone idee. Il continuo sfuggire di Grillo davanti ad ogni forma di contraddittorio e confronto non va di certo in questa direzione.