Stasera devo uscire con della gente a mangiare una pizza. Domani sera uscirò con altra gente a mangiare la pizza. Domenica, per digerire, andrò a votare.
Credo che pochi conoscano a fondo le reali motivazioni per cui domenica ogni onesto cittadino sarà chiamato a compiere le proprie funzioni di elettore, quando magari preferirebbe andare in pizzeria con della gente.
Io faccio parte di questo gruppo, anche se ho il sospetto che domenica la pizza sarà l'ultimo dei miei desideri.
D'altronde è difficile avvertire in pieno il clima da pre-consultazione quando si vive in un paese in perenne campagna elettorale.
Quest'anno poi in quanto a teatrino la nostra politica ha dato il meglio: diciottenni mignottine che chiamano papi gli amici del papi, aerei di stato usati e abusati, diciottenni mignottine sugli aerei di stato e aerei di stato che si infilano in diciottenni mignottine mentre il loro papi si spolmona nel garantirne l'illibatezza.
Io mi ritengo un cittadino mediamente informato: leggo i giornali, guardo i tg, navigo internet e mangio pizze, a volte anche tutto in contemporanea. Nonostante ciò ho nei confronti di questa tornata elettorale lo stesso livello di preparazione di un pizzaiolo egiziano (che non vota, quindi il suo interesse verso tali pratiche di democrazia è per forza di cose assai contenuto, e poi ultimamente la pizza al kebab spopola anche se fa cagare, quindi lui ha ben altre faccende a cui pensare che non siano le elezioni europee).
Sappiamo (so) che domenica si vota per rieleggere il parlamento europeo. In quanto italiani, siamo abituati ad associare il termine parlamento ad un rifugio per paramafiosi arraffoni sfaticati e succhiasangue, uno strano centro di potere i cui costi annuali a carico dei cittadini (o almeno quei pochi che ancora pagano le tasse) superano quelli di Buckingman Palace, a fronte di un'attività legislativa ormai ridotta al lumicino dall'esuberanza decretatoria del nostro buffo premier.
Tutto sommato non sbagliamo di molto neanche per quanto riguarda i nostri rappresentanti in sede europea: rispetto ai loro colleghi del resto dell'Unione,
gli europarlamentari italiani risultano quelli più pagati in assoluto, mentre registrano la più bassa percentuale di presenza in aula. Very Italian Style. Non c'è quindi da stupirsi se da noi la campagna elettorale eterna ha vissuto attimi di recrudescenza negli ultimi periodi: lo scranno con la bandierina azzurra fa gola. Ancora meno dovrebbe sorprendere il disinteresse degli elettori nei confronti di queste consultazioni. Alla fine si tratta solo di selezionare un gruppo di sfaticati che per un'intera eurolegislatura si limiterà a bazzicare ogni tanto con aria svogliata per le vie di Bruxelles e Strasburgo, il tutto in cambio di un corposo tornaconto a carico dei cittadini. Poi magari ci offendiamo pure quando ci prendono per il culo, italiani-pizza-mandolino-mamma. Anzi no, niente pizza. Quella ce la metto io.
(comunque sia, per carità andate a votare. Con l'aria che tira, potrebbe essere l'ultima volta che ce ne viene data la possibilità...)