Sparare sulla scuola è diventato lo sport di massa di ogni organo di informazione. L'ho fatto anch'io nel mio piccolo, in altri tempi e in un altro blog. Del resto spalare fango sull'istituzione scolastica non è difficile, di spunti per indignarsi davanti al progressivo inesorabile degrado del sistema educativo se ne presentano ogni giorno a mazzi.
L'indignazione si accompagna poi al solito interrogativo: dove andremo a finire?
Io una risposta ce l'ho: posso dirla? Finiremo nella merda. Olè.
C'è da stupirsi? E perchè poi? facciamo un pò di facile demagogia: la scuola è uno degli specchi della nostra società; anzi, è LO specchio della nostra società, e adesso che si è rotto ci toccano 700 anni di sfiga.
Sul valore della preparazione e i livelli di conoscenza che la scuola italiana è mediamente in grado di assicurare ho
già espresso la mia opinione a suo tempo.
Ma questo è solo un aspetto, seppur fondamentale, di uno scenario più ampio. Perchè non basta la mediocrità dei metodi didattici, nè la scarsa preparazione del corpo docente, e neanche la carenza della infrastrutture, per giustificare il degrado del sistema. La scuola è un masso che rotola assieme ad altri mille nella frana della nostra società, solo che è il più grosso, quello che fa più rumore, e che nel suo rovinare ne trascina tanti altri con se.
Volendo guardare la cosa da un'altra angolazione potremmo addirittura credere che il nostro sistema scolastico sia perfetto. E' uno schifo che prepara allo schifo.
Perchè, fuori dalle aule il mondo è diverso? Nel mondo del lavoro, in televisione, nella politica: non è bene o male lo stesso sfacelo morale?
I bulli di oggi saranno i Fabrizio Corona di domani, le ragazzine che mostrano le tette ai compagni non sognano altro che un futuro da letterina (e hanno già capito qual'è la strada giusta per arrivarci), il liceale che fuma erba in classe oggi sarà il commercialista cocainomane di domani.
E dalla stessa fogna uscirà anche la futura classe politica, abbastanza abietta sul piano morale da garantire al sistema -incluso quello scolastico- ulteriori e ancora inimmaginabili tracolli.
E' un meccanismo malato che alimenta sé stesso, che prospera nella perdita dei valori, nel malcostume diffuso, nella volgarità di ogni forma e colore.
Di chi è la colpa? Di tutti. Tutti chi? Genitori, insegnanti, classe politica, televisione, modelli culturali deviati. E' materia per sociologi da salotto tv.
Sto generalizando, ovviamente. E' una cosa che ho imparato a scuola.