Settembre è ormai alle porte, la stagione delle ferie volge al termine, eppure la stragrande maggioranza dei media italiani continua a tampinarci con notizie pre-ferragostane.
Il corriere, ad esempio, ancora oggi riempie i pochi buchi liberi tra la cronaca di Garlasco e le sparate rivoluzionarie di Bossi con vicende d'attualità gossippara: Corona contestato dal pubblico ad una festa paesana (ed era ora che qualcuno gli dedicasse un coretto di scemo-scemo) e un'intervista a quella zozzona della gregoraci, già sig.ra Briatore.
Ma i signori della carta stampata si sono accorti che gli italiani hanno ripiegato costumi ed asciugamani da un pezzo? Sembra che quest'anno certi quotidiani fatichino a scrollarsi di dosso la patina da Novella 2000 che li ricopre nel periodo estivo.
Per meglio comprendere la penuria di cronaca nella quale sguazzano i quotidiani basti considerare il risalto dato all'ordinanza dell'assessore alla sicurezza del Comune di Firenze: carcere fino a tre mesi per i lavavetri che tampinano gli automobilisti ai semafori.
In questo momento la versione online del Corriere la tiene nel primo newsbox; in "prima pagina", volendo seguire la logica cartacea.
Ma non è tanto il contenuto del provvedimento in se che pesa sul risalto dato alla notizia, quanto l'incredibile pioggia di critiche scatenata da parte del mondo politico.
Aggiungiamoci che l'assessore Cioni, ideatore del provvediamento, appartiene ad una giunta di centrosinistra, e gli ingredienti per scatenare una mezza bagarre politica ci sono tutti.
Un esponente istituzionale schierato politicamente a sinistra che emette un'ordinanza così "di destra"? Scandalo e smarrimento!
Scandalo un cazzo. la sicurezza e la legalità sono valori bipartisan, non sono bandiere né di destra né di sinistra. Invece di domandarci perchè un personaggio di sinistra ha scelto di adottare metodi repressivi per contrastare una situazione di evidente illegalità, chiediamoci piuttosto perchè, in situazioni analoghe, altri esponenti istituzionali di opposte visioni politiche non hanno invece adottato alcun provvedimento.
Cioni che fa arrestare i lavavetri importuni ai semafori diventa un caso nazionale, mentre di Letizia Moratti che ha praticamente consegnato Milano alla malavita romena non si sente neanche parlare.
Io sto con Cioni senza se e senza ma, al di là delle visioni politiche, e non sono il solo visto che l'82% dei voti al sondaggio sull'argomento proposto da Corriere.it sono favorevoli al provvedimento.
Non si tratta di intolleranza o, come piace a qualcuno riempirsi la bocca, di razzismo strisciante. E' una questione di diritto alla propria incolumità e sicurezza. Chi ha mai avuto a che fare con questa tipologia di questuanti da semaforo capisce bene di cosa sto parlando. Ti si buttano sul cofano, si aggrappano alle spazzole tergicristallo, picchiano sui finestrini. Molti sono arroganti, minacciosi, spesso ubriachi. Io ci ho fatto l'abitudine e con un pò di fermezza me ne libero in fretta, ma mi metto nei panni di una donna in auto sola, magari a tarda ora, oppure con dei bambini a bordo. non possiamo permettere che i nostri semafori diventino un far west in mano alle bande di sciammannati piovuti qui da mezzo mondo per rompere i coglioni!
Ci vuole fermezza ed intransigenza, altrimenti finiremo come certe periferie di Marsiglia, dove ad ogni semaforo stazionano bande di pirati pronte a saccheggiare chiunque abbia la sciagurata sventura di fermarsi col rosso.
Qualcuno obbietterà che in fin dei conti si tratta di povera gente che cerca in qualche modo di sopravvivere. E' vero, ma dietro ci sono racket potentissimi che su quella gente speculano senza ritegno, e l'unico sistema per indebolirli è proprio togliere dalle strade la loro manovalanza.
E che nessuno si azzardi a definire repressione ciò che invece è solo tutela dell'ordine e della legalità, nell'interesse degli onesti cittadini che pagano le tasse. Proprio come me, eccheccazzo!
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