Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
A volte devi camminare lungo sentieri così stretti che solo stare in equilibrio è una fatica che ti morde la schiena. Altri sono così larghi che diventa inutile capire se li stai percorrendo, o solo attraversando. A volte la strada si lastrica di velluto, e tu vorresti sfilarti le scarpe e lasciarti accarezzare i calcagni ad ogni passo... altre volte ti trascini su pietre maledette come cocci di vetro, così che ogni centimetro diventa una conquista che ti strazia.
Ci sono sentieri talmente luminosi e assolati su cui camminare senza vedere la tua ombra, e altri così bui da farti sognare le stelle...
Tu cammina, non ci pensare. Ci saranno giorni in cui ascolterai la bellezza dei tuoi passi che scivolano leggeri, altri in cui stringerai i denti mentre il fango ti gela le caviglie... ma l'unica cosa che ti sembrerà giusto fare sará andare avanti, un piede davanti all'altro, senza nemmeno chiederti perchè...
Buona strada
'strade troppo strette e diritte
per chi vuol cambiar rotta
oppure sdraiarsi un po'...'
(L. Ligabue)
Sto meditando da giorni l'idea di comprarmi una batteria, con tanto di sgabello e bacchette. A quarantacinque anni sono segnali che devono preoccupare, soprattutto me stesso, ma anche chi mi sta intorno (vicini inclusi).
Non è andata bene. Non è andata proprio un cazzo bene.
Mi ero illuso, creato aspettative. E' stato un attimo: una frase intesa male, un gesto equivocato... Poi, improvvisa, la consapevolezza di aver costruito sul niente, di essere andato oltre ciò che era lecito immaginare. E su ogni cosa l'ombra di un dubbio: era proprio tutto sbagliato? Anche no...
Con la solennità di un cerimoniale da ventennio fascista, celebreró domani il passaggio di consegne camino-barbecue. Il periodo lo impone, la temperatura lo invoca. Fiorentine e salamelle non possono attendere oltre (che il colesterolo mi sia lieve).
Sono sicuro ci sia un posto, dall'altra parte, dove abbondano lepri, conigli e galline. Tante galline, all'infinito.
.Xmas
Sarò strano, ma a me 'ste forzitaliote tutte in nero mi attizzano pesante.
No, niente di grave. Quando mi capita di assentarmi/astenermi da questo inutile blog per mesi, la locuzione che uso in genere è "non sono ancora morto". In realtà un pochino lo sono: morte delle idee, morte dell'ispirazione, morte -spesso- della voglia. ma sono ancora qui, ed ho appena rinnovato al maintainer del dominio 2 (due) anni di abbonamento. Mi è costato un bel 50 pezzi, ma per i prossimi 730 giorni supercirio.com sarò ancora io, e solo io. Chi vivrà, vedrà.
Ci sono cose che se mi vengono tolte è come se mi mancasse l'aria. Una di queste è LINUS, che da tre mesi diserta l'appuntamento con la mia cassetta delle lettere. Pensavo fosse un problema delle poste, poi ho scoperto che l'editore ha smesso di pubblicare ed è iniziata l'apnea. Dal oggi, si dice, la rivista tornerà in edicola, e agli aficionados come me verrà garantito l'invio degli arretrati. Take a breathe...
Cosa spinge un maturo 44enne, onesto lavoratore e integerrimo padre di famiglia, ad uscire la sera indossando una t-shirt da tossicomane?
Sto vivendo un periodo strano, fatto di cambiamenti inaspettati e stuzzicanti salti nel vuoto, progetti esistenzialisti senza costrutto e faticosi momenti di autoanalisi meditativa. Il tutto sotto l'unica costante della mancanza di tempo -e di voglia, a dirla tutta-. Questo blog è un fenomeno (dis)umano, e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio e avrà una fine. Prima o poi deciderò anche quando. Senz'altro non adesso.
Quei burloni degli analisti di Fitch hanno deciso che ci meritiamo un altro passetto verso il basso: e vai col BBB+ (con tanto di outlook negativo, ça va sans dire...). Questo significa entrare nell'ultima fascia di merito creditizio di area 'investment grade'. Giusto per alimentare un po' di ansia, conviene far notare che mancano due gradini e si casca nell'inferno 'speculative grade', dove i grandi investitori istituzionali -fondi in primis- per regolamento non possono investire...
Ne hanno già parlato abbondantemente giornali e riviste, mi limito pertanto a confermare che è una gran figata.
Ho scoperto che fissando con intensità gli abiti psichedelici di Oscar Giannino dopo un po' il mondo appare a tinte ultraviolette e con linee pixellate...
Cari Maya, a dispetto delle vostre catastrofiche profezie posso garantirvi che oggi, 21 dicembre 2012, il mondo continua a girare alla stessa velocità delle mie gonadi. Non mi spiego come intere folle in tutto il pianeta possano aver dato credito alle divinazioni di un'antica civiltà di sciroccati che si vestivano di piume, adoravano serpenti volanti e si dilettavano a far saltare le testa al prossimo come tappi di champagne. Se invece di scrutare continuamente il cielo vi foste dati la pena di buttare un'occhiata anche all'orizzonte, probabilmente avreste visto in tempo i vascelli spagnoli in arrivo e vi sareste evitati quella fine da cimici che vi è toccata.
Ci vediamo tra altri quattrocento anni, cazzoni.
Nel caso ci fosse qualcuno che si sta arrovellando per stabilire quale potrebbe essere il regalo a me più gradito per questo Natale di Nostro Signore 2012, ecco una buona idea per porre fine ai suoi sforzi: Con soli 750 miserabili euro il mio Natale sarà indimenticabile.
(fonte: una delle tante @ arrivate in ufficio)
Gli Sbornia Bond e la crisi economica: una simpatica storiella, non troppo lontana dalla realtà, per comprendere le cronache recenti:
Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito
e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il famoso "collaterale a garanzia".
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale: prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano. Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi Pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. In giro per il mondo, i portafogli si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, vista l'aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili.
Inoltre avevano investito ingenti capitali negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi, o troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio...
Capisci che la tua vita coniugale sarà sempre una faccenda complicata quando chiedi a tua moglie di comprarti un buon whiskey irlandese, e lei si presenta con una bottiglia di Southern Comfort...
D'un tratto così, senza troppi preamboli né avvisaglie, mi ritrovo con l'impianto di riscaldamento in funzione, i caloriferi che scottano, la caldaia che brucia prezioso metano importato da lande remote...
e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei...
E il naufragar m'è tutt'altro che dolce in questo mare...
Magari è un caso, ma gente come Fiorito, Lusi, o il mai troppo insultato sen. De Gregorio, hanno proprio il phisique du role del ladro...
Dio, come odio questa atmosfera da 'last good day of the year'...
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