Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Nella solita fogna di @ arrivate nel weekend ho trovato un paio di messaggi degni di menzione. Il primo arriva da quei geniacci di Google: la mia richiesta di un account di prova per il nuovo Google Wave è stata accettata. Gradisco assai, anche se la mia richiesta risale a quasi un mese fa e nel frattempo tutta la mia curiosità nei confronti del nuovo strumento si è parecchio affievolita. Comunque un invito non si respinge mai -soprattutto quando è gratis- quindi ho già lanciato un timido approccio alla nuova invenzione dei geniacci di Mountain View. Prima sensazione: a me sembra una cagata. Mi riservo ulteriori e più esaustivi giudizi a dopo un periodo minimo di utilizzo. La seconda arriva da youtube, quindi restiamo ancora in casa Google. Dicono che "Your video, (titolomesso).mpg, may have content that is owned or licensed by FOX." Questo lo sapevo già. Quello che non mi è chiaro è come hanno fatto a capirlo da uno spezzone di pochi secondi codificato e ricodificato e ricodificato ancora. Per me c'è gente che se li guarda uno ad uno. La cosa bella è che poi dicono:"No action is required on your part"... gentile da parte loro, considerato poi che il video in questione, in realtà, non me l'hanno neanche mai pubblicato.
In questo periodo ho poco tempo per scrivere. In ogni caso c'è chi, a differenza mia, lo fa seriamente, per mestiere e vocazione, con risultati (e motivazioni) milioni di volte migliori. Dobbiamo dar loro spazio. Io faccio la mia parte:
Ultimamente quel burlone di Gheddafi e il nostro micropremier Berlusconi si sono frequentati molto. Forse troppo. E gli effetti sul Colonnello si cominciano a vedere: seppur con diversità di intenti, quello di riempirsi il palazzo di avvenenti giovincelle è uno sfizio che ha conquistato pure lui.
In questi tempi di crisi, quando qualcuno vuole regalarti qualcosa conviene approfittarne senza pensarci troppo...
Volendo classificare tutte le conquiste tecnologiche dell'homo sapiens-sapiens in base alla loro complessità, in quale posizione andrebbe a collocarsi il citofono? Non mi riferisco a quelle diavolerie ultramoderne con le suonerie stile orchestra e il monitor HD per vedere le smorfie degli ospiti buontemponi; intendo proprio il citofono classico, la versione base con la cornetta per mandare a cagare i testimoni di Geova la domenica mattina senza neanche guardarli in faccia, e di fianco il tasto che fa esplodere la serratura del cancello con il rumore di una martellata sull'incudine. Secondo pratica tecnica consolidata, questi modelli proletari necessitano di soli 4 cavi di collegamento per funzionare. Quattro miseri spaghetti di rame isolato per connettere l'intimità domestica con il caos del mondo oltre il cancello.
Il mio citofono apparteneva a questa categoria. Ne parlo al passato perchè settimana scorsa, dopo soli 5 anni di onorato servizio, ha scelto di rendere al Grande Costruttore la sua anima in vetronite. Per una strana combinazione del destino, nel momento stesso in cui ti si guasta il citofono un sacco di gente decide di farti visita per i più svariati motivi, costringendoti a piantonare la finestra con il terrore che qualcuno -sapendoti certamente in casa perchè bloccato dall'influenza- possa restare a scampanellare inutilmente un quarto d'ora prima di temere il peggio e chiamare i VVFF.
Data la semplicità del dispositivo in questione, ero convinto che sostituirlo sarebbe stato uno scherzo. Mi sbagliavo. Per la modica cifra di 29.90 euro ho comprato un modello di fabbricazione francese (primo errore...) che l'etichetta, con tutta la falsità di questo mondo, descriveva come "standard". Ecco. Nel mondo che ho in mente, quando una cosa è definita 'standard' significa che in linea di massima si può adattare a tutti gli impieghi per i quali è stata concepita. Per la stessa ragione, un citofono che ha l'arroganza di definirsi 'standard' lo si dovrebbe poter installare e utilizzare in qualsiasi contesto abitativo, che si tratti di una isba nella steppa siberiana o di una palafitta nel Borneo, e in tutti i casi farebbe il suo sporco lavoro senza pretese nè difficoltà. Invece...
Invece. Mi sono spaccato la testa l'intero weekend intorno a quel fottuto pezzo di plastica e ai suoi 4 fili maledetti, senza venire a capo di nulla. È pur vero che senza uno schema dei collegamenti serio (quello incluso nella confezione è una farsa: parla di 4 cavi e poi ne disegna 11) la faccenda si complica, ma l'aver passato ore combinando i 4 cavi in tutti gli incroci possibili, e ottenendo come massimo risultato l'apertura del cancello, è stata un'esperienza umiliante. Mi sono accanito su quei disgraziati morsetti fino alla disperazione; ho setacciato internet spulciando decine di forum e portali per i nerd dell'elettrotecnica; ho indotto nel vicinato seri dubbi circa la mia salute mentale, dopo che mi hanno visto uscire in strada centinaia di volte, sotto la pioggia, a suonare il mio stesso campanello. Ad un certo punto anche il resto della famiglia mi sbirciava con un'aria di divertito compatimento.
Risultato: zero. Pezzi del vecchio e del nuovo marchingegno giacciono ancora mischiati tra loro sul tavolo della cucina. Sul muro, nel punto dove una volta amministravo con saggezza gli accessi alla casa, pendono esausti e malridotti i 4 cavi che nessuna scienza al mondo è più in grado di riportare alle funzioni originarie.
Come ultima attenuante, prima di dichiarare ufficialmente il fallimento e rivolgermi ad un elettricista, voglio ipotizzare che il malefico dispositivo, a dispetto di tutte le sue sbandierate peculiarità di prodotto 'standard', possa non essere compatibile con la piastra esterna. Ipotesi che giustificherebbe l'inutilità dei miei sforzi, ma aprirebbe scenari altrettanto terrificanti: alla luce dei fatti, la prospettiva di dovermi cimentare anche nella sostituzione della piastra esterna mi fa tremare i polsi. Alla fine temo che questa faccenda mi sarà costata ben più dei 29,90 euro già buttati per un prodotto che vorrei pestare sul cranio a tutti i francesi che l'hanno concepito.
Nel frattempo, per cortesia, chiunque avesse la necessità di suonarmi il citofono mi faccia prima uno squillo di preavviso..
Sei paranoico? Sei paranoico e hai un account
Google? Si? Allora lascia esplodere la tua psicosi: vai su http://www.google.com/dashboard e scopri quante cose Google sa
di te...
La vicenda è nota e neanche troppo di prima mano: dal turbillon di voci e dicerie scatenatesi dal caso Marazzo è partita una indiscrezione (una tra le tante) secondo la quale un altro "politico eccellente" sarebbe coinvolto nel giro di frequentazioni particolari che è costato la carriera all'ex governatore del Lazio. Fatto sta che il nome più cicaleggiato nei palazzi del potere e nelle redazioni dei giornali è risultato essere quello di Maurizio Gasparri, in arte presidente del gruppo PDL al Senato. Lui ovviamente si è incazzato non poco, garantendo querele a chiunque osi mettere in dubbio la sua irreprensibile moralità, mentre gli organi di stampa allineati ( ilGiornale in primis) sono accorsi immediatamente a difendere l'onorabilità del senatore dal labbro pendulo. Ma perchè proprio Gasparri? A detta sua, il tutto nasce da un equivoco che di cui è stato protagonista una sera di qualche tempo fa. Era stato invitato per una cena al Circolo del Polo che si trova in via dei Circoli Sportivi (zona Acqua Acetosa), un vialone della periferia romana che pullulava di transessuali e loro clienti. Non conoscendo l'esatta ubicazione del club, l'ex ministro dalla palpebra a mezz'asta procedeva con la sua macchinina lungo il viale con un atteggiamento tale da indurre una pattuglia di Carabinieri di passaggio a credere di aver a che fare con un incallito puttaniere. Sempre in base al racconto dell'interessato, una volta chiarito l'equivoco con i tutori dell'ordine avrebbe finalmente raggiunto la destinazione prevista in tempo per la cena, durante la quale avrebbe intrattenuto i commensali raccontando la disavventura appena capitatagli. Come non credere alla versione dei fatti di Gasparri? Mica è colpa sua se la zona era invasa da travesta di ogni genere, né si può pretendere che gli fosse chiara la posizione di un circolo dove non era mai stato prima. Potrebbe capitare a chiunque, no? Io alla versione di Gasparri ci credo, ci mancherebbe altro. Quale personaggio pubblico sarebbe così stupido da improvvisare un puttantour con la propria auto e a poca distanza da un circolo dove decine di persone (moglie inclusa) lo aspettano per cena? Nessuna pruderia, il caso è chiuso. Gasparri non va a travestiti, è semplicemente un po' stordito: basta uno sguardo alla zona con Google StreetView per capire che il Club del Polo di via dei Circoli Sportivi lo troverebbe anche un cieco.
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