Nonostante l'ormai notevole quantità di primavere alle spalle, mi ostino a credere che ogni nuovo anno sarà migliore del precedente, finchè l'inesorabile evidenza dei fatti non mi costringe a ricredermi ed io ripongo nel cassetto ogni speranza in attesa dell'anno successivo.
Fino a qualche giorno fa l'illusione era talmente forte da contaminare i convenevoli augurali. Quando qualcuno mi augurava Buon Anno rispondevo con la formula '... e che sia migliore del vecchio, anche se non sarà difficile considerato che il 2010 ha fatto cagare'. Come sempre mi sbagliavo: il nuovo anno è partito alla cazzo esattamente come si era chiuso il 2010. Piove sempre, il lavoro è la solita merda, mia moglie continua a scialacquare capitali all'Ikea e convincere la prole a fare i compiti rimane un'impresa estenuante. Nulla cambia perchè nulla cambi.
Devo ammettere che fin dall'inizio il mio approccio agli ebook è stato frenato da un tradizionalismo che in realtà non mi appartiene. Per una questione di materialità, più che altro: dei miei libri (così come dei miei dischi) sono sempre stato geloso, e la gelosia è un'emozione che si fonda sul possesso. Ma se viene a mancare la forma fisica di ciò che si ama possedere, come si può esserne gelosi? L'idea di leggere un libro destinato a non occupare uno spazio fisico sugli scaffali delle mie librerie mi pareva un'eresia. Fortunatamente sono uno che ama cambiare idea, e alla fine mi sono comprato questo:
Nulla di avvenieristico/trascendentale, s'intende: diciamo che è la versione proletaria dei più blasonati Ipad e Kindle, però il suo sporco lavoro lo fa, e lo fa bene. Non ci incarti il pesce nè lo puoi usare le schiacciare le mosche, ma vuoi mettere l'aria gekissima che ti dà? (oltretutto in rete trovi paccate di ebook aggratizz... capisci a mmè...)
Ripropongo un giochino assai semplice: consiste nel mettere in relazione due notizie prese fresche fresche dalla stessa testata online, traendone poi le opportune considerazioni...
Di supercirio addì 26/03/2011 @ 09:35:02, in bambini, linkato 1148 volte)
Dato un figlio in età da scuola primaria, la difficoltà nel buttarlo giù dal letto all'ora della sveglia nei giorni feriali è direttamente proporzionale all'impegno con cui il pargolo, nei giorni di festa, vi romperà le palle svegliandovi ben prima del suddetto orario.
Es: due figlie di 6 e 9 anni, frequentano rispettivamente il 1° e il 4° anno della scuola primaria; ora fissata per la sveglia in giorni feriali: 7.15. Ora in cui effettivamente si riesce a cavarle dal letto dopo grida, minacce, scoperchiamento delle coltri, etc: 7.30. Orario medio in cui sabato e domenica le due pupe, mentre tu ancora stai dormendo, ti piombano nel letto per gridarti nelle orecchie, tirarti ginocchiate e incitare il cane a leccarti la faccia: 06.52 circa...
Chi ha detto che a casa in ferie, allafin fine ci si annoia? A me non succede, e in ogni caso anche la noia sarebbe cosa assai più sopportabile rispetto al senso di orrore che mi prende ogni mattina prima di entrare in ufficio. Si dice che quando non si fa niente il tempo sembra non passare mai... sarà anche così, ma a me succede l'esatto contrario.
Compro su eBay un flash fotografico ad un prezzo decisamente strepitoso: 45 euri per un dispositivo di marca sa-il-cazzo-cosa, spedizione gratuita, venditore di Hong Kong. Sembra un affare. Sembra. Passa un mese e mezzo e ancora non si vede niente. Mi Incazzo. Scrivo. Niente. Un giorno le Poste Italiane mi convocano al loro cospetto mediante recapito di apposito talloncino per il ritiro di raccomandate urgenti. E' la Finanza, ufficio doganale di Linate. Abbiamo noi il tuo flash, mi scrivono. Vogliono sapere dove l'ho comprato, perchè l'ho comprato, quanto l'ho pagato, cosa intendo farci, chi è il piccolo operaio cinese che l'ha assemblato, come si chiamava sua madre, etc. Chiedono garanzie scritte e giurate che il dispositivo non esplode, non ti fulmina, non schizza acidi e non emette raggi laser. Vogliono che giuri sulla testa dei miei antenati che il pacco non contiene animali protetti dalla convenzione di New York, e che gli imballaggi non sono stati confezionati utilizzando pelli di bestie in via di estinzione o già estinte del tutto. Io vorrei far notare che, in qualità di destinatario, posso solo SPERARE che il pacco in questione contenga lo stramaledetto flash fotografico acquistato ormai eoni addietro e speditomi dall'altra parte del pianeta da persone che, per quanto ne so, potrebbero essere psicopatici che promettono di spedirti un flash e poi ti mandano un pitone albino dentro una scatola di pelle di tigre. Ma si sa che i funzionari doganali sono in genere poco inclini al contraddittorio su questioni di logica, quindi mi sono limitato a firmare e spedire via fax una paccata di moduli più corposa della Costituzione Europea. Le settimane passano. Arriva un'altra convocazione al cospetto delle Reali Italiche Poste. E' arrivato il mio pacco. Stropicciato, bistrattato da decenni di girovagare nella polvere di oscuri magazzini doganali, ecco finalmente il mio sospirato dispositivo. "venti euri e 18", recita l'omino dietro il vetro rigirandosi il pacco tra le mani. Prego? Ventieuriediciottocentesimi, si ostina lui. Mi mostra un'etichetta semileggibile: tasse d'importazione, diritti doganali, spese di notifica, etc etc... tot €20,18. Se la calcolatrice di Windows non mi tradisce, si tratta del 44,444% in più rispetto al prezzo di acquisto che arriva così a eur 65,18. Il tutto dopo mesi di attesa e sbattimenti.
Caro Ministro delle Attività Produttive, mentre ti infili su per il culo la tua legge 388/2004 sugli incentivi al commercio elettronico, mi fai sapere se quei 20,18€ li posso scavallare dal 730?
Ora, non vorrei che i pochi giorni di bel tempo appena trascorsi siano riusciti a scalzare dalla comune coscienza un fatto incontrovertibile: l'estate 2011 si sta rivelando climaticamente una merda...
Prendere atto che l'intero sistema bancario italiano nel suo insieme capitalizza ormai quanto la sola Hsbc fa sorgere un dubbio agghiacciante: vuoi vedere che quei portasfiga dei Maya avevano ragione?
Questo tizio ha speso un botto per comprarsi una pagina del "Corriere" e convincere gli italiani a finaziare il debito pubblico acquistando titoli di Stato. Secondo i suoi calcoli, con una media di 4.500 euro cad possiamo comprarci l'intero ammontare del debito pubblico e risanare così le finanze del nostro disgraziato Paese.
Leggere per credere.
L'iniziativa è lodevole e allaga di sano nazionalismo i nostri cuori, ma quando sento il B. dichiarare che in Italia i ristoranti sono pieni, aerei e alberghi pure, e che tutto sommato gli italiani se la passano alla grande, allora mi scappa la voglia di finanziare il debito pubblico di un Paese governato da un premier ormai completamente scollegato dalla realtà.
I Pizza-bond facciamoli comprare a politici, mangiapane a ufo del pubblico impiego e evasori fiscali; ormai sono le uniche categorie ancora in grado di cacciare 4.500 euro sull'unghia senza dover vendere il sangue...