Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Certo certo, questo nuovo blog come interfaccia non è il massimo, me ne rendo conto. E anche i colori, così neutri e impersonali, con questo sfondo pagina grigio...
Calma, eccheccazzo! L'ho appena messo in piedi, mi sia concesso tempo e pazienza. E' come entrare in una casa nuova, quando ti trovi intorno solo pareti vuote e bianche d'intonaco, e l'odore di cemento fresco ancora nell'aria: fai fatica a pensarla come 'casa tua'. La mia sensazione qui è bene o male la stessa. La cosa più strana nel rilascio di questa nuova blog platform è stata l'assoluta assenza di difficoltà. nessun errore lato server, niente conflitti sull'architettura, niente insulti al provider... tutto liscio. Certo non stiamo parlando di una killer application di gran complessità, ma chiunque abbia mai avuto a che fare con il servizio hosting di Aruba sa che un semplice settaggio sui permessi di una cartella può diventare un calvario.
La nuova versione del mio inutile blog nasce sotto ottimi auspici. Offro da bere.
Bill Gates muore. Arriva all’inferno e viene accolto da un diavolo in frack, fatto salire su una Cadillac extra lusso con piscina e portato a fare un giro. Ovunque ville faraoniche con feste, baccanali, orge, donne bellissime nude. Dopo alcuni chilometri, si intravede in lontananza un cancello. Si apre senza cigolii e dietro c’è un immenso portone. Bill viene invitato a scendere ed il portone si apre. Dietro c’e’ un caldo infernale, fiamme, urla strazianti, diavoli con forconi che infilzano continuamente i poveracci. Non potendo credere ai suoi occhi, Mr.Gates chiede al diavolo: -Ma come?!? E tutto quello che abbiamo visto prima? Il diavolo lo guarda con occhi gentili e ribatte: Ah, quella… era la versione DEMO…
Non so perchè, ma aver letto questa barzelletta tre giorni dopo aver installato quella MERDA di Windows VISTA sul mio pc mi ha fatto bene allo spirito...
Che prima o poi l'attuale compagine di maggioranza avrebbe dovuto fare i conti con i propri numeri risicati, lo sapevano anche i sassi.
Le vicende politiche di ieri non hanno sorpreso nessuno. E' da aprile che si sente ripetere la litania: 'questo è un governo debole', 'la maggioranza non è tale in Senato', l'esecutivo non può reggersi sui senatori a vita'. Ovvio che prima o poi l'oste si sarebbe presentato con il conto in mano, e così è avvenuto.
Neanche 24 ore dopo le dimissioni del premier il mondo politico è ancora lì a guardarsi in faccia, sbigottiti da una parte, festosi (quasi per circostanza) da quell'altra.
Quello che stupisce sono le modalità con cui si è articolato il tonfo: due senatori appartenenti alle frange dei radicali comunisti all'interno della coalizione hanno scelto, in barba agli interessi di partito e della coalizione stessa, di astenersi sul voto alla mozione di d'Alema sulla politica estera. Una scelta "di coscienza", hanno affermato. Quale coscienza potrà mai esserci nel danneggiare gli interessi della propria maggioranza, consegnando sostanzialmente il Paese al caos di una crisi di governo, quei due pasdaran del pacifismo senza se e senza ma (nonché senza cervello) ce lo dovranno spiegare, prima o poi.
Uno dei due, tale Rossi da Ferrara (ex prc, cacciato poco tempo fa dal partito e neo formatario di una nuova entità politica, le "officine comuniste") ieri sera se ne stava seduto mogio mogio negli studi di ballarò. In silenzio per quasi tutta la serata, è stato più volte inquadrato con l'espressione distrutta e un pò smarrita di chi ha realizzato di aver pisciato fuori dalla tazza.
Del resto lui stesso, in un'improvvisa fiammata di lucidità, ha riconosciuto di aver sbagliato il conteggio dei votanti, con l'unico risultato di averci pure fatto la figura del cretino. "Se avessi saputo che con il mio voto avrei causato la caduta del governo, avrei votato diversamente". Ecco, un cretino proprio. E per giunta incoerente.
Ma il problema non è neanche l'incapacità di calcolo del senatore Rossi, un povero dilettante della politica ritrovatosi in nome dei propri anacronistici ideali a recitare la parte del traditore della causa. Lui ha solo fatto da detonatore allo scoppio di una crisi che - lo ripeto- sapevamo tutti essere inevitabile.
La vera questione è stata la debolezza di questo governo uscito a pezzi (seppur vincente) dalle urne dell'aprile scorso, rimasto per 281 giorni vittima dei ricatti dei pasdaran del radicalismo ex comunista, elementi incapaci di superare i loro stessi anacronismi ideologici in nome di una visione più ampia e riformista della realtà italiana.
Questo governo è stato vittima di un autentico paradosso politico: senza la sinistra estrema non avrebbe potuto governare, ma grazie alla sinitra estrema non governa più.
Detto questo, preso atto della situazione e delle sue cause, è ancora comunque difficile al momento prevedere gli sviluppi a breve termine.
Il pallino l'ha in mano Napolitano, vediamo come intende giocarlo. Leggevo che ha sei alternative disponibili, dalla riconferma di Prodi fino alle elezioni anticipate. Soluzione quest'ultima che ovviamente la CDL, con il suo leader-nanetto in prima fila ad invocare il ritorno alle urne come unica strada possibile.
E in effetti la fregola di Berlusconi di riportarci al voto ci sta tutta: oggi come oggi le possibilità per lui di rientrare a palazzo Chigi sono massime, anche se dal mio punto di vista non è poi così scontato: il fattore Casini rimane una dolorosa incognita...
Quindi è difficile al momento azzardare prospettive a lungo termine. Aspettiamo che l'iter post crisi abbia fatto il suo corso e vediamo quale strada verrà indicata dal Colle. lascio volentieri ogni ipotesi sugli scenari possibili ai Soloni dell'analisi politica. io sono solo un SuperCirio deluso. Se proprio volessi azzardare un pronostico, temo si arriverà alla costituzione di un governo tecnico con il compito amministrativo di portarci a nuove elezioni. Peccato che con l'attuale legge elettorale questo sia il peggiore degli scenari possibili.
Forse Calderoli non aveva tutti i torti quando definiva "una porcata" l'attuale legge elettorale, dimenticando che a concepirla era stata la stesa coalizione di cui faceva parte.
Le storture del maggioritario ci lasciano un'eredità di macerie, ora è il momento di svoltare.
Ormai sono d'accordo tutti, destre e sinistre, Unione e CDL: occorre una riforma elettorale in grado di garantire ai cittadini che dal loro voto uscirà un governo forte e capace di rispondere alle grandi questioni economiche e sociali per le quali il Paese da troppo tempo aspetta una risposta. Una nuova fase politica in cui il cieco fondamentalismo ideologico dei senator Rossi non possa più trovare spazio.
Se veramente chi ha sfiga nel gioco ha fortuna in amore, oggi mi trombo la Bellucci.
Il pokerino di ieri sera è stata una debacle totale, infami gli dei delle carte. E' una regola che ho sempre sostenuto: chi vince troppo all'inizio perde tutto alla fine. Avrei dovuto capirlo subito che centrare un poker e tre scale dopo solo sei mani era un cattivo presagio. E così è stato, bastarde le carte.
Se qualcuno in ascolto fosse così gentile da procurarmi (aggratiz, s'intende) i driver della webcam marca O'Rite mod. mc300, necessari al funzionamento di tale fottutissimo dispositivo in ambiente Windows VISTA, gliene sarei eternamente grato. Poi magari gli regalo pure la webcam, a titolo di risarcimento per gli sbattimenti.
Ora, partiamo dal presupposto (molto presupposto) che il nuovo portale italia.it, fortemente voluto e sbandierato dal nostro ministero per i Beni e le Attività Culturali, sia tutto sommato un sito bello e funzionale. Magari ci vorrà un certo sforzo, ma ce la si può fare. Del resto si sa che i gusti sono gusti, e non si discutono.
Ma il logo... Quello no, cazzo, non me lo fa digerire nessuno! Quel marchio è un insulto alla Patria.
Pare che per l'elaborazione del nuovo simbolo grafico destinato a veicolare l'immagine dell'Italia nel mondo sia stata messa a bando una cifretta intorno ai centomila euro. Un importo pari al mio mutuo per un'immagine di 263x45 pixel; in pratica vent'anni di rate per pagare l'equivalente di 11835 puntini luminosi.
Comunque, visto il risultato, rivoglio indietro i soldi, che trattandosi di denari dei contribuenti escono in parte anche dalle mie tasche.
Senza contare il vero spreco in termini di immagine: un paese che fa del moderno design uno dei suoi prodotti di punta non può essere simboleggiato tramite un simile obbrobrio. Si gioca la credibilità. Eppure è così, o almeno lo è per il ministro Rutelli al quale qualcuno dovrebbe ricordare un paio di semplici regole.
La prima è di semplice grammatica e stabilisce che 'Italia' si scrive con la 'I' maiuscola. Lo insegnano in prima elementare, quando ti spiegano che si scrivono con l'iniziale maiuscola tutti i nomi propri e 'Italia', in quanto tale, non fa eccezione. Anzi.
La seconda regola è di natura stilistica: una parola la si scrive o in corsivo o in stampatello, mischiare entrambi fa schifo e ribrezzo. Solo le geniali menti incaricate dal ministero sono riuscite a farlo, per di più in una parola di sole sei lettere. Un record di cattivo gusto.
Infine una considerazione di pura decenza: quella 't' verde malamente stilizzata, che nelle intenzioni dei creativi dovrebbe rappresentare concettualmente la creatività italiana, in realtà ha una forma fallica imbarazzante. Un grosso cazzone verde, impietosamente puntato verso il basso. Quale messaggio subliminale può trasmettere al potenziale turista che naviga il portale? Qualcosa tipo "vieni in Italia, il paese del cazzo molle!"?
Hai voglia poi a raccontare in giro la storiella del maschio latino...
Luna di strada
spina nel cuore
scheggia di infinito;
nel tuo silenzio ascolto presagi
di dolci sere a venire...
(componimento poetico in metrica sciolta concepito nel tratto autostradale della Mi-Laghi tra la barriera di Arese e l'area di servizio Pavesi di Lainate alle ore 18.21 del 22/02/2007)
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