Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
L'ho visto e rivisto almeno venti volte, eppure continuo a trovarlo irresistibile...
A chi non fosse chiaro o non ha voglia di sciropparselo fino alla fine: il tipo non sa suonare la batteria, tantomeno il pianoforte; si è limitato a pestare a caso su tamburi e tasti per poi montare il tutto in videoediting agendo con infinita pazienza sulla timeline...
Come non fosse bastato l'inverno maledetto che sembrava non voler finire più, adesso ci si mettono pure i vulcani islandesi con le loro nubi zozze a minacciare l'equilibrio climatico dell'estate 2010. Io l'Islanda l'ho sempre considerata come un grosso macigno simpaticamente sfigato, messo apposta dal Padreterno a un passo dal circolo polare così che potesse sfogare tutta la sua turbolenza geofisica senza troppo rompere i coglioni al resto del pianeta. Una discreta e poco ingombrante socialdemocrazia nordeuropea da cui al limite potevano uscire musicisti dall'eclettismo artistico un po' pazzoide, oltre a costituire la giusta ambientazione per i romanzi di Verne. In realtà da qualche tempo l'Islanda sta mostrando un'altra faccia, e non è certo quella migliore. Prima la crisi economica che ha portato i suoi pochi e finora pacifici cittadini a fare i conti con le storture della finanza globale; ora il vulcanone sotto ghiaccio che sputacchia cenere e blocca la circolazione aerea in tutto l'emisfero boreale. Dicono gli esperti che ci saranno ripercussioni negative sul clima con (cosa per me più terrificante) flessioni significative delle temperature medie. Grazie tante, Islanda: millenni di oblio geopolitico e tutto a un tratto il massimo che riesci a fare è rovinarmi l'estate...
No, non mi sono sciolto come neve al disgelo, nè sono rimasto sopraffatto dal risveglio ormonale tipico di questa stagione (per il semplice fatto che i miei ormoni non dormono MAI).
Semplicemente questa primavera, stagione di rinnovamento per definizione, sta portando una piccola rivoluzione (fortunatamente in termini positivi) nel mio microuniverso professionale e di conseguenza -sotto certi aspetti- anche personale. Per farla breve, da qui in avanti avrò probabilmente poco tempo (forse ancor meno voglia) da dedicare a questo inutile blog. I tempi cambiano, i figli crescono, le mamme imbiancano e io, forse, non avrò più le possibilità e gli stimoli adatti per aggiornare con accettabile frequenza questo diario elettronico. Me la prendo così, con leggerezza, come la primavera quando arriva...
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