Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Oggi sono stato dal medico per capire quanto tempo impiegheranno i miei dolori addominali per condurmi nelle verdi praterie dell'Altrove (ipocondria e sindrome-da-camice-bianco combinate assieme sono devastanti) e già che ero lì ho cercato di capirci qualcosa su questa faccenda dell'influenza dei suini, almeno dal loro punto di vista (quello dei medici, non dei suini). In effetti volevo essere rassicurato, sentirmi dire che si, la pandemia è in corso e si muove in fretta, ma tutto sommato non c'è da preoccuparsi, sono le solite esagerazioni dei media che alimentano ansie su emergenze che in realtà tali non sono, che la situazione è sotto controllo, etc. Non è andata proprio così. Diciamo che la mia brillante dottoressa di base ha un approccio alla questione decisamente fatalista e si può riassumere in due punti chiave: - sarà difficile evitare di essere contagiati; - una volta contagiati, l'unica è sperare che il proprio sistema immunitario sia abbastanza efficiente da contrastare l'attacco patogeno. In sostanza lo scenario possibile, al netto di tutte le iniziative di contrasto da parte del ministero della salute (vaccini e cazzi vari) è che un sacco di persone si ammaleranno, la stragrande maggioranza di queste guarirà senza problemi, mentre ci sarà una certa percentuale di contagiati che per deficienze immunitarie e/o sopraggiunte complicanze ci lasceranno molto probabilmente la pelle o ci andranno assai vicino. Come per ogni forma influenzale, a rischiare di più saranno soggetti deboli e/o immunodepressi, e da questo punto di vista la A-h1n1 ha le stesse dinamiche delle comuni patologie stagionali, ma con una maggiore capacità e rapidità di diffusione. "Comunque sia non è il caso di preoccuparsi" ha concluso la mia luminare curatrice. E in effetti non mi preoccupo... ho ordinato due casse di vaccino e una tenda da isolamento biologico, giro con un termometro in tasca e ho appuntamento dal notaio per il testamento, ma per ora non mi preoccupo.
È curioso che i direttori di due quotidiani ideologicamente agli antipodi come Libero e l'Unità si siano trovati, seppur in tempi diversi e con toni opposti, a postulare nei loro editoriali circa la possibilità che il nostro PresdelCons tascabile Berlusconi sia afflitto da problemi di erezione. Lo fece Vittorio Feltri sulle pagine di Libero del 19 giugno scorso, con l'intenzione di sconfessare tutti coloro che in pieno ciclone Noemi-papi si scagliavano contro le perversioni sessuali del maniaco Berlusconi. Altrettanto ha fatto anche la direttrice de l'Unità Concita de Gregorio il 5 agosto scorso, seppur citando testualmente affermazioni di terzi nel suo editoriale. La differenza è che Feltri ci ha guadagnato la nomina a direttore de IlGiornale (da dove oltretutto continua a fare danni), quotidiano-megafono del potere di proprietà della cricca Berlusconi. Per la de Gregorio e il quotidiano da lei diretto è invece arrivata una querela e la richiesta di danni per 2 milioni di euro. A voler considerare la cosa in base a fatti oggettivi, è difficile pensare che Berlusconi non abbia effettivamente qualche problema nel tiraggio della canna. Da quel che ho capito, quando hai alle spalle 73 primavere e un intervento chirurgico per l'asportazione di una cancro alla prostata, bene che ti vada il pistolino lo puoi appendere al chiodo sperando che il gatto non se lo mangi. Pertanto cosa può aver scatenato questa disparità di reazione da parte del premier, a parte l'inclinazione ideologica a lui più o meno congeniale delle parti in causa? Si tratta, come qualcuno ha ipotizzato, di un tentativo di approfittare dell'occasione per piazzare un fendente nel costato di uno dei pochi quotidiani non ancora sotto il suo controllo? (due milioni di euro sono una bella cifra per qualsiasi testata). O più semplicemente è l'orgoglio macho del nostro premier che si ribella ad un affronto alla propria virilità, ma solo quando a farlo è una signora?
Lo so, ormai lo hanno già pubblicato migliaia di altri blog, e la censura RAI che a suo tempo lo colpì ormai è superata, però il mio senso civile si ostina a dirmi che il trailer di DEMOCRACY lo devo postare anch'io...
Hai capito quella lenza del Berluska? Si è fatto mezz'ora di coda in tangenziale mentre andava al salone del tessile alla fiera di Rho-Pero con quella coscialunga stagionata della Moratti, e scusandosi per il ritardo ha lasciato partire la sboronata: " serve una nuova tangenziale". Ma che genio della viabilità il nostro presidente logistico! Mezz'ora soltanto di impantanamento nel delirio intorno alla nuova fiera e subito ha inquadrato il problema e trovato la soluzione. Peccato che la sua uscita da deus ex machina arriva adesso, dopo anni di lacrime&sangue da parte di chi in quelle zone ci vive o è costretto a 'pendolarci' tutti i santi i giorni in auto. Mezz'ora di coda in tangenziale, e che sarà mai? Per anni ci sono volute intere mezz'ore solo per uscire da quel tratto disgraziato di tangenziale; per poi ritrovarsi in un inferno caotico di cantieri in continua mutazione dove anche il più aggiornato dei navigatori ti mandava a fare in culo alla prima deviazione. Dov'era il genio viabilistico del nostro premier quando per anni (anni!) venivano chiuse intere corsie della ss33? Dov'era quando ogni giorno migliaia di pendolari buttavano ore trascinandosi tra interruzioni, deviazioni assurde e cantieri che sembravano eterni? Adesso arriva lui e per un pochetto di rallentamento si mette a fare lo splendido promettendo tangenziali come fossero lecca-lecca. Fosse anche fattibile, è un'idea che arriva comunque tardi. Era il caso di pensarci prima, magari già nel lontano 2005 quando proprio Berlusconi, per suo tornaconto elettorale, inaugurò in pompa magna il polo fieristico quando ancora non avevano finito di costruirlo - e se non erano ancora pronte le strutture, figuriamoci le infrastrutture intorno. E la sindachessa Moratti che dice? "Fantastico!" ha commentato con estusiasmo, ma non è chiaro se la sua ammirazione era rivolta all'ipotesi di progetto o al suo stesso ideatore. In fin dei conti è rimasta per mezz'ora chiusa in macchina con Berlusconi...
Ebbene lo ammetto: ieri sera non ho resistito alla tentazione di vedere il Berluska su RAI1. Mea culpa, ho contribuito ad incrementare l'audience della rete a tutto vantaggio di quel varietà da avantaspettacolo che è Porta-a-Porta e del suo untuoso conduttore, ma un Berluska lucente e in gran spolvero come quello di ieri è uno spettacolo che non potevo perdere. Almeno finchè ho resistito nel vederlo. Diciamo nell'intervallo che va dal momento in cui mi è apparso sullo schermo in tutta la sua plastificazione (il volto talmente inceronato da ricordare quello di Ken, il compagno ebete e diversamente etero della Barbie) fino alla spacconata con cui si è -ancora una volta- autoproclamato il migliore Primo Ministro della storia dell'Italia repubblicana, superiore perfino a un padre della Patria come De Gasperi. In pratica penso di essere rimasto sintonizzato per non più di 90 secondi: conta lo stesso ai fini dell'Auditel? Mi auguro di no...
Dunque: oggi è lunedì. Stanotte ho dormito poco&male, mi sono alzato con il mal di testa e fuori pioveva. Sono uscito in ritardo, il traffico faceva schifo, la metropolitana era allagata e i treni viaggiavano con vergognosa lentezza.
Per il resto è stata proprio una giornata di merda. Esattamente ciò che è lecito aspettarsi dal primo giorno d'autunno.
Giusto per rendere l'idea di quanto sia esteso il deserto musicale che sto attraversando, basti pensare che oggi ho sgravato la memoria del fido lettore da circa 7Gb (!) di fuffa varia e inascoltabile, sostituendola con pochi Mb così articolati: - Modest Mouse - No One's first and you're next (Topo Modesto è tornato!)
- Muse - The Resistance (ma quanto in basso sono caduto?)
- Arctic Monkeys - Humbug (speriamo bene...)
- Papa Roach - Metamorphosis (Oh dio dei suoni, perchè mi hai abbandonato?)
Almeno ho qualcosa di nuovo da ascoltare, ma grandi illusioni non me ne faccio: ancora soltanto sabbia all'orizzonte...
Alboroise, al secolo Alberto Ascola, è un cantante reggae di chiare origini italiane che anni fa si è traferito in Jamaica per stare maggiormente a contatto con le origini del suo genere musicale. Non ha dimenticato però il suo paese di origine nè il suo attuale presdelcons, al quale dedica un brano del suo ultimo album. È bello vedere come, grazie al suo eclettico premier, la reputazione dell'Italia è oggetto di ridicolo fin nell'assolata e fumeggiante Jamaica. Chi volesse dare un occhio al testo si prepari a cimentarsi con il patois jamaicano.
WARNING: secondo un'antica leggenda, chiunque riesca ad ascoltare fino alla fine questa porcata, poi muore nel giro di poco (e visto quanto siamo caduti in basso, non sarebbe neanche la peggiore delle prospettive...) Per farvi più paura ci metto pure il testo: La pace può ripeterò queste parole senza smettere E il vento penserà a diffonderle e il mondo ascolterà La pace può guarda anche tu l’Abruzzo si risveglia incredulo la neve e il sole che s’incontrano e la tua mano è qua C’è un Presidente sempre presente che ci accompagnerà Siamo qui per te cuore e anima un Nobel di pace Silvio grande è Siamo qui per te coro unanime un’unica voce Silvio Silvio grande è La pace può miracolo la guerra è stata solo un incubo voglio un abbraccio che sia unico e dove sei sarò C’è un Presidente sempre presente che ci accompagnerà Siamo qui per te cuore e anima un Nobel di pace Silvio grande è Siamo qui per te coro unanime ununica voce Silvio Silvio grande è
Da questo pezzo di merda che si spacciava pediatra pur non avendo uno straccio di laurea io ho portato mia figlia ben due volte. Privatamente. A mandarmi in bestia non è tanto l'idea di aver pagato per un consulto medico uno che medico non è; ancora meno il fatto che l'abbia pagato in cambio di nulla, visto che per la banalissima dermatite atopica di mia figlia non è stato in grado di suggerire alcun rimedio se non attendere la sua naturale guarigione (e grazie al cazzo). Quello che più mi avvelena il sangue è pensare che per anni questo signore si è ingrassato (non solo metaforicamente) esercitando senza averne alcun titolo una professione delicata come quella del medico pediatra, praticando così la più odiosa forma di speculazione: quella sulla salute delle persone. Peggio ancora: sulla salute dei bambini. Ciliegina sulla torta, la nostra giurisdizione cronicamente inadeguata non prevede sanzioni penali per i reati imputabili al falso pediatra. Quel ciarlatano obeso potrebbe tranquillamente spostarsi in un'altra provincia e nel giro di breve riprendere a menare per il culo intere comunità di bambini e genitori, esattamente come ha fatto del tutto indisturbato per 19 (diciannove!) anni. La legislazione è lacunosa, i controlli latitano... come evitare in futuro di incrociare altri ciarlatani dalla laurea farlocca? Internet, of course: d'ora in avanti ogni medico con cui avrò a che fare dovrà comparire qui, e tutti gli altri che si impicchino col camice...
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