Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Il tuo vicino ha paura.
Anche l'autista del bus ha paura.
Ha paura il farmacista, l'edicolante, la signora col cane. E anche il cane.
Brad Pitt è in apprensione; anche Savino Pezzotta e juliana Moreira sono sgomenti.
Il tuo capo è addirittura terrorizzato.
E poi tua moglie, il tuo fidanzato, i tuoi amici, la compagnia del calcetto: hanno tutti paura.
Paura di essere in ritardo, paura di perdere qualcosa, paura di sbagliare, o di non farcela...
La mattina, quando ti svegli, per quanto spaventato tu possa essere, non ti preoccupare: gli altri hanno ancora più paura di te.
Ogni anno, durante il periodo estivo ed in particolare a ridosso delle grandi partenze, fioriscono copiose su tv e giornali le rubriche di consigli alimentari per impostare le ferie all'insegna del buon gusto e della leggerezza a tavola. Esperti nutrizionisti si prodigano nel suggerire i regimi dietetici più adatti alla stagione calda e articolano le strategie vincenti per evitare al turista gaudente il rischio di ritrovarsi a fine vacanza con qualche chiletto in più.
E proprio in quest'ottica anch'io avrei da suggerire alcune specialità culinarie che ben si adattano, per contenuto calorico e tempi di preparazione, ai ritmi solari e un pò sonnacchiosi delle vacanze d'agosto.
Abbacchio agostano
ingr. un abbacchio bello tosto; latte; ghiaccio.
Prendete l'abbacchio e cuocetelo in abbondante acqua salata, poi sbattetelo in frigo per due giorni.
Tiratelo fuori bello fresco e frullatelo con cura aggiungendo latte e ghiaccio q.b.
Versate il composto in un bicchierone da frappè (va bene anche il boccale per la birra) e guarnite con bucce di qualcosa.
Avrete così ottenuto uno spuntino leggero e veloce, adatto a qualsiasi momento della giornata.
Cozze alla corsara.
ingr. un paio di comode scarpe sportive; un certo allenamento alla corsa.
Andate al ristorante e prendete un tavolo abbastanza centrale. Dite al cameriere che state aspettando una persona, così non vi caga il cazzo per prendere le ordinazioni.
Aspettate che qualche vicino di tavolo ordini un'impepata di cozze, poi fate finta di andare in bagno. Quando vedete arrivare il cameriere con le cozze, correte dal tizio che le ha ordinate e avvisatelo che qualcuno sta cercando di scippargli lo stereo dalla macchina. Appena l'avventore sarà schizzato verso il parcheggio, strafocatevi quante più cozze possibile. Se il cameriere fa questioni ditegli che vi sembrava un peccato lasciarle raffreddare. Infine accertatevi di avere ben stretto i lacci delle scarpe, afferrate i crostini zuppi di sugo e schizzate via come lepri.
Un piatto da gustare in fretta.
MKT
ingr. Maionese; Ketchup; Tabasco
Mischiate in parti uguali la maionese e il ketchup dentro una terrina, o un piatto fondo, o per terra se è pulito ma anche se non lo è, oppure nel lavandino o nella tazza del cesso. Aggiungete al composto la massima quantità di Tabasco che le vostre emorroidi possono sopportare.
Prendete del pane fresco, se ne avete, oppure vanno benissimo anche dei surrogati quali grissini, crackers, crostini, pan carrè... insomma qualsiasi cosa composta da farina e acqua e che non sia rimasta così tanto tempo nascosta nella dispensa da diventare verde di muffa (se i crackers si piegano in due senza spezzarsi vuol dire che hanno preso troppa umidità).
Prendete un pezzo di pane, pucciatelo nel composto e cacciatevelo in bocca. Continuate così fino all'esaurimento del composto, o del pane (i veri buongustai sanno gestire le quantità in modo da finirli contemporaneamente).
Fagioli alla SuperCirio
ingr. una scatola di fagioli; uno spicchio d'aglio; un liquido a piacere purchè sia alimentare.
Mettete lo spicchio d'aglio a soffriggere in una padella con un poco d'olio, e appena avrà preso colore aggiungete i fagioli scolati dal liquido di conservazione. Mescolate un poco e coprite con un coperchio, dopodichè dimenticatevene completamente. Quando comincerà a diffondersi per casa l'odore di bruciato, chiedetevi chicazz'è che accende i fuochi a quell'ora; appena realizzate che si tratta dei vostri fagioli, spegnete di corsa la Playstation e buttate sui fagioli semicarbonizzati il liquido a piacere (potrà essere acqua, birra, succo di frutta, caffè avanzato, etc) nel tentativo disperato di salvare la pietanza.
Lasciate rapprendere il brodo nerastro che si sarà formato, aggiustate di sale e servite i fagioli guarnendo con bicarbonato in capsule.
Nelle ventiquattr'ore successive evitate i luoghi chiusi ed affollati.
Buon appetito.
Per inquadrare le mie vacanze estive nell'anno del signore 2007 basti considerare i due episodi accadutimi prima della partenza ed in occasione del rientro.
LA PARTENZA
Il giorno prima di partire mi han tamponato. Alle 7.00 del luminoso mattino dell'ultimo giorno di lavoro, un vigilante notturno assai anzianotto decideva di astenersi dal'azionare i freni della sua Panda d'ordinanza, lasciando che la stessa scivolasse senza ostacoli verso il didietro della mia Opel ferma ad uno stop.
Il vigilante ha ammesso senza questioni la propria colpa, attribuendo alla stanchezza la causa della sua sbadataggine poichè, diceva, era in servizio da quasi 13 ore.
Dal canto mio ho mantenuto un doveroso livello di cortesia e self control, indispensabili in simili frangenti, soprattutto quando si tratta con persone armate e in debito di sonno.
I danni erano di modesta entità, ma sufficienti a richiedere la compilazione del modulo di constatazione amichevole, del quale ovviamente né io né il vigilante possedevamo una copia. Ci siamo quindi dati appuntamento per ritrovarci nel tardo pomeriggio nello stesso punto ed espletare le formalità del caso. Alle 19.30 circa stavo già faxando all'assicurazione la mia copia del modulo sottoscritto da entrambi. Ho già un appuntamento con il perito di zona per quantificare e liquidare il risarcimento.
Tutto è bene quel che finisce bene, no? Chiaro, però quando certe cose ti capitano 24 ore prima della partenza, un pò i coglioni girano.
IL RIENTRO.
In genere il peggior timore di chi torna dalle vacanze è ritrovarsi la casa svaligiata dai ladri. Per me invece l'incubo più grande è trovare il salvavita sul quadro elettrico in posizione OFF e, di conseguenza, la casa senza corrente. Incubo che si è puntualmente materializzato quando, appena aperta la porta del box, il sensore dell'antifurto sulla parete di fronte non mi ha salutato col consueto lampeggìo rossastro. Subito ho allargato le froge annaspando l'aria per cogliere l'odore dolciastro e nauseabondo della materia organica in decomposizione, tipico di un freezer colmo di cibarie ormai scongelate da giorni. Fortuna ha voluto che la buona stella abbia guardato giù anche stavolta: la tensione mancava da non più di 12-15 ore, quindi il contenuto del congelatore, seppur completamente da buttare, almeno non camminava da solo.
Chissà che feriacce, penserà qualcuno, a giudicar da premessa ed epilogo! E invece no, dai, tutto sommato sono andate alla grande. Peccato solo sian finite, cazzarola.
Devo ammettere che del fattaccio di Garlasco, nonostante l'intenso battage mediatico che ne è seguito (e che prosegue tutt'ora), ho una visione alquanto superficiale.
L'unica cosa che mi è abbastanza chiara è che a Garlasco c'è un fotografo che fa dei fotomontaggi pacchiani, al limite dell'orrendo. Ed è un fotografo, appunto, cioè uno che determinate cose dovrebbe maneggiarle con gran perizia!
Bando alle ganassate, posso dire che quel fotomontaggio con le gemelle Cappa e la povera cugina-vittima io l'avrei fatto meglio assai (certo meglio di quello qui sopra, che ho fatto in 5 minuti ad esclusivo uso e consumo di codesto inutile post).
Settembre è ormai alle porte, la stagione delle ferie volge al termine, eppure la stragrande maggioranza dei media italiani continua a tampinarci con notizie pre-ferragostane.
Il corriere, ad esempio, ancora oggi riempie i pochi buchi liberi tra la cronaca di Garlasco e le sparate rivoluzionarie di Bossi con vicende d'attualità gossippara: Corona contestato dal pubblico ad una festa paesana (ed era ora che qualcuno gli dedicasse un coretto di scemo-scemo) e un'intervista a quella zozzona della gregoraci, già sig.ra Briatore.
Ma i signori della carta stampata si sono accorti che gli italiani hanno ripiegato costumi ed asciugamani da un pezzo? Sembra che quest'anno certi quotidiani fatichino a scrollarsi di dosso la patina da Novella 2000 che li ricopre nel periodo estivo.
Per meglio comprendere la penuria di cronaca nella quale sguazzano i quotidiani basti considerare il risalto dato all'ordinanza dell'assessore alla sicurezza del Comune di Firenze: carcere fino a tre mesi per i lavavetri che tampinano gli automobilisti ai semafori.
In questo momento la versione online del Corriere la tiene nel primo newsbox; in "prima pagina", volendo seguire la logica cartacea.
Ma non è tanto il contenuto del provvedimento in se che pesa sul risalto dato alla notizia, quanto l'incredibile pioggia di critiche scatenata da parte del mondo politico.
Aggiungiamoci che l'assessore Cioni, ideatore del provvediamento, appartiene ad una giunta di centrosinistra, e gli ingredienti per scatenare una mezza bagarre politica ci sono tutti.
Un esponente istituzionale schierato politicamente a sinistra che emette un'ordinanza così "di destra"? Scandalo e smarrimento!
Scandalo un cazzo. la sicurezza e la legalità sono valori bipartisan, non sono bandiere né di destra né di sinistra. Invece di domandarci perchè un personaggio di sinistra ha scelto di adottare metodi repressivi per contrastare una situazione di evidente illegalità, chiediamoci piuttosto perchè, in situazioni analoghe, altri esponenti istituzionali di opposte visioni politiche non hanno invece adottato alcun provvedimento.
Cioni che fa arrestare i lavavetri importuni ai semafori diventa un caso nazionale, mentre di Letizia Moratti che ha praticamente consegnato Milano alla malavita romena non si sente neanche parlare.
Io sto con Cioni senza se e senza ma, al di là delle visioni politiche, e non sono il solo visto che l'82% dei voti al sondaggio sull'argomento proposto da Corriere.it sono favorevoli al provvedimento.
Non si tratta di intolleranza o, come piace a qualcuno riempirsi la bocca, di razzismo strisciante. E' una questione di diritto alla propria incolumità e sicurezza. Chi ha mai avuto a che fare con questa tipologia di questuanti da semaforo capisce bene di cosa sto parlando. Ti si buttano sul cofano, si aggrappano alle spazzole tergicristallo, picchiano sui finestrini. Molti sono arroganti, minacciosi, spesso ubriachi. Io ci ho fatto l'abitudine e con un pò di fermezza me ne libero in fretta, ma mi metto nei panni di una donna in auto sola, magari a tarda ora, oppure con dei bambini a bordo. non possiamo permettere che i nostri semafori diventino un far west in mano alle bande di sciammannati piovuti qui da mezzo mondo per rompere i coglioni!
Ci vuole fermezza ed intransigenza, altrimenti finiremo come certe periferie di Marsiglia, dove ad ogni semaforo stazionano bande di pirati pronte a saccheggiare chiunque abbia la sciagurata sventura di fermarsi col rosso.
Qualcuno obbietterà che in fin dei conti si tratta di povera gente che cerca in qualche modo di sopravvivere. E' vero, ma dietro ci sono racket potentissimi che su quella gente speculano senza ritegno, e l'unico sistema per indebolirli è proprio togliere dalle strade la loro manovalanza.
E che nessuno si azzardi a definire repressione ciò che invece è solo tutela dell'ordine e della legalità, nell'interesse degli onesti cittadini che pagano le tasse. Proprio come me, eccheccazzo!
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