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 SuperCirio is everywhere...... di SuperCirio
 
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Ho visto cose che voi umani vi siete rotti i coglioni di vedere

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\\ Home Page : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
 
 
Di SuperCirio addì 01/06/2007 @ 09:26:31, in Politically Incorrect, linkato 957 volte)
Il primo cazzo di agricoltore che sento lamentarsi per la siccità lo affogo in una pozzanghera.
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Di SuperCirio addì 01/06/2007 @ 22:27:31, in music, linkato 970 volte)
Ho sentito che la CBS si è comprata LAST.FM per 280 mln di dollari. Per gli appassionati di musica, soprattutto dell'universo indie e anti-mainstream, non è certo una bella notizia.
Tra l'altro la vicenda segue di pochi giorni un'altra brutta novità che ha scosso il pianeta della free music online: la chiusura di Pandora all'utenza italiana.
Potrebbe essere una fase recrudescente nell'eterna lotta tra major discografiche e musica online. Oppure la minaccia monopolistica di un'entità sovranazionale che mira al controllo della fruizione di contenuti musicali, in rete e non. O ancora qualche organizzazione paragovernativa che tramite il dominio dell'industria discografica attua oscure forme di controllo sociale.
In ogni caso, la mia resistenza attiva contro queste minacce di oscurantismo musicale non conoscerà tregua!

Visto che siamo in argomento, mi permetto di consigliare un bell'album di fresca uscita: "la seconda rivoluzione sessuale" dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Segue assaggio:

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Di SuperCirio addì 05/06/2007 @ 22:41:23, in Politically Incorrect, linkato 885 volte)
Sparare sulla scuola è diventato lo sport di massa di ogni organo di informazione. L'ho fatto anch'io nel mio piccolo, in altri tempi e in un altro blog. Del resto spalare fango sull'istituzione scolastica non è difficile, di spunti per indignarsi davanti al progressivo inesorabile degrado del sistema educativo se ne presentano ogni giorno a mazzi. L'indignazione si accompagna poi al solito interrogativo: dove andremo a finire? Io una risposta ce l'ho: posso dirla? Finiremo nella merda. Olè. C'è da stupirsi? E perchè poi? facciamo un pò di facile demagogia: la scuola è uno degli specchi della nostra società; anzi, è LO specchio della nostra società, e adesso che si è rotto ci toccano 700 anni di sfiga.
Sul valore della preparazione e i livelli di conoscenza che la scuola italiana è mediamente in grado di assicurare ho già espresso la mia opinione a suo tempo.
Ma questo è solo un aspetto, seppur fondamentale, di uno scenario più ampio. Perchè non basta la mediocrità dei metodi didattici, nè la scarsa preparazione del corpo docente, e neanche la carenza della infrastrutture, per giustificare il degrado del sistema. La scuola è un masso che rotola assieme ad altri mille nella frana della nostra società, solo che è il più grosso, quello che fa più rumore, e che nel suo rovinare ne trascina tanti altri con se.
Volendo guardare la cosa da un'altra angolazione potremmo addirittura credere che il nostro sistema scolastico sia perfetto. E' uno schifo che prepara allo schifo.
Perchè, fuori dalle aule il mondo è diverso? Nel mondo del lavoro, in televisione, nella politica: non è bene o male lo stesso sfacelo morale?
I bulli di oggi saranno i Fabrizio Corona di domani, le ragazzine che mostrano le tette ai compagni non sognano altro che un futuro da letterina (e hanno già capito qual'è la strada giusta per arrivarci), il liceale che fuma erba in classe oggi sarà il commercialista cocainomane di domani.
E dalla stessa fogna uscirà anche la futura classe politica, abbastanza abietta sul piano morale da garantire al sistema -incluso quello scolastico- ulteriori e ancora inimmaginabili tracolli. E' un meccanismo malato che alimenta sé stesso, che prospera nella perdita dei valori, nel malcostume diffuso, nella volgarità di ogni forma e colore.
Di chi è la colpa? Di tutti. Tutti chi? Genitori, insegnanti, classe politica, televisione, modelli culturali deviati. E' materia per sociologi da salotto tv.
Sto generalizando, ovviamente. E' una cosa che ho imparato a scuola.
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Di SuperCirio addì 06/06/2007 @ 16:48:46, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 883 volte)
In questo esatto momento l'equipaggio di Luna Rossa sta prendendo la quinta mazzata consecutiva dai kiwi di New Zealand.
Bella figura da cioccolatai, altro che popolo di santi e navigatori.1

1 il mio nazionalismo esasperato si manifesta anche su questioni che in realtà non mi interessano granché; come, ad esempio, le competizioni nautiche.
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Di SuperCirio addì 07/06/2007 @ 22:43:39, in Politically Incorrect, linkato 999 volte)
Una decina di giorni fa i giornali riportavano la notizia dell'ennesimo avvistamento di Nessie, il famigerato "mostro" di Lochness, un animale di una specie sconosciuta (forse un dinosauro sopravvissuto) che abiterebbe i fondali dell'omonimo lago scozzese. Gordon Holmes, un tecnico di laboratorio inglese, avrebbe infatti avvistato e filmato una grossa sagoma scura che nuotava appena sotto il pelo dell'acqua. Secondo giudizio unanime degli esperti, il video fornisce le migliori immagini mai riprese dell'animale misterioso. Peccato che, a quanto mi risulti, il video non sia disponibile su nessun organo d'informazione "ufficiale" (a parte l'onnipotente YouTube), e questo alimenta la mia convinzione che mr Holmes sia solo l'ultimo dei burloni che sulla leggenda del mostro hanno costruito il loro quarto d'ora di notorietà.
Prevedibile poi l'effetto calamità che questo genere di eventi esercita nei confronti dei media, sempre pronti a sbattere il mostro in prima pagina, anche quando di mostro si tratta nel senso più preciso del termine.
Ho letto che il primo avvistamento del genere risalirebbe addirittura al 600 dopo Cristo ad opera di un frate irlandese il quale, sconvolto dalle diaboliche fattezze dell'animale, lo scacciò a suon di esorcismi ed anatemi.
Quindi, se vogliamo realmente credere all'esistenza di Nessie, dobbiamo anche accettare il fatto che la misteriosa bestia ci sta prendendo per il culo da oltre 1400 anni: un po' troppi da digerire per la cosidetta razza dominante. E comunque troppi per accontentarsi di qualche filmato, anche se di buona qualità.
Mi chiedo: possibile che oltre a una manciata di spedizioni di sedicenti scienziati, condita da qualche ecoscandagliata qua e là, nessuna autorità si sia mai sentita in dovere di affrontare la questione in maniera più decisa?
Certo, Lochness con i suoi 56 chilometri quadrati di superficie non è proprio una pozzanghera, ma neanche l'Oceano Indiano perdio! Siamo andati sulla Luna e non riusciamo a vedere cosa si nasconde sotto 230 miseri metri d'acqua dolce? Posso immaginare che la popolazione locale abbia tutto l'interesse a mantenere intatto il velo misterioso sulla faccenda, e che possa aver fatto pressioni sulle autorità affinchè si evitino indagini scientifiche troppo approfondite che potrebbero mettere a rischio il misero indotto economico generato dal "criptoturismo".
Come dar loro torto? Hanno a disposizione un miserabile lagaccio nero, freddo, affondato in un paesaggio piovoso e deprimente. Se gli togli il mostro, a 'sta gente tocca cavar sangue dalle rape.
Ma la comunità scientifica deve sapere. NOI, in quanto esseri senzienti, dobbiamo sapere. La nostra fame di conoscenza non conosce sazietà e non può arrestarsi di fronte agli ottusi interessi di qualche villico, perdipiù scozzese.
E allora mettiamolo sottosopra 'sto cazzo di lago! Mandiamo i cacciatorpedinieri a pattugliarlo, infestiamolo coi sommergibili nucleari, avveleniamo l'acqua, bombardiamolo con le mine di profondità e poi draghiamo con le reti tutto quello che galleggia!
Del resto siamo o no la razza dominante di questa palla di fango chiamata Terra? E allora dimostriamolo, eccheccazzo!
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Di SuperCirio addì 11/06/2007 @ 23:57:36, in Politically Incorrect, linkato 956 volte)
Devo dire che qualche sospetto l'avevo avuto, e l'altro giorno su un quotidiano ne ho trovato la conferma: tenetevi forte perchè è una bomba... Tinky Winky è gay!
A essere onesto devo ammettere che quei cavolo di Teletubbies non mi hanno mai convinto. Sospettavo ci fosse qualcosa di poco chiaro sotto. Era una sceneggiata che non poteva stare in piedi: pupazzi pancioni che caracollano tutto il giorno sui prati fioriti balbettando sillabe a caso e canzoncine autistiche... e in che contesto poi: altoparlanti a forma di periscopio che spuntano dal terreno, frotte di conigli (animali simbolo della fornicazione compulsiva) che scorrazzano su per le colline, aspirapolvere che si muovono da soli... Più che un prodotto televisivo per bambini sembrava un delirio onirico indotto dall'abuso di acido lisergico.
A tutto questo ora si aggiunge la denuncia di una signora polacca, esponente di non so quale istituzione cattolica schierata in difesa della famiglia, che accusa Tinky Winky di essere un'icona gay. Un modello negativo nei confronti dei bambini europei che seguono con tanto interesse le vicende dei quattro pelosoni saltellanti.
Secondo l'articolo, apparso su un famoso giornale a distribuzione gratuita, ci sarebbero più elementi che inchiodano Tinky Winky: innanzitutto è viola, il colore dell'omosessualità (non lo sapevo). Poi quell'antenna sulla testa a forma di triangolo (tutti e quattro i mostriciattoli ne hanno di fogge diverse), altro simbolo appartenente all'iconografia gay (pure questo mi sfuggiva). Infine, a ulteriore e definitiva conferma delle sue presunte devianze sessuali, c'è l'inseparabile borsetta rossa. La borsetta è un accessorio tipicamente femminile, quindi per quale motivo Tinky Winky, che si ritiene appartenere al genere maschile, ne fa un così disinvolto sfoggio? La faccenda non è chiara.
A questo punto ritengo però doveroso esprimere la mia personale posizione nei confronti degli omosessuali verso i quali non nutro alcun pregiudizio, convinto come sono che ognuno abbia il diritto di vivere liberamente la propria sessualità, purché questo avvenga nel rispetto della libertà e della dignità altrui.
Credo però che i Teletubbies siano comunque un elemento deviante nella crescita morale dei bambini, ma non per causa del bistrattato Tinky Winky, che in fin dei conti non dà fastidio a nessuno, quanto degli altri tre sciammannati ai quali si accompagna.
Prendiamo ad esempio Dizzy: è un tossico. Si fa sempre i cazzo suoi. Indossa un discutibile cappello pezzato confezionato scuoiando cuccioli di dalmata. Ha una naturale tendenza alla ribellione e sembra quello più incline ad un futuro da delinquente. Credo di averlo sentito bestemmiare in almeno un paio di occasioni.
Poi c'è Lala che è l'unica femmina del gruppo. ma la situazione non la mette per nulla a disagio. Anzi, sta sempre chinata a raccogliere la sua cavolo di palla mostrando con malizia il deretano al resto della banda. Ha disturbi alimentari, non finisce mai la sua tubbiepappa e se mangia un tubbietoast corre subito a vomitarlo di nascosto.
In ultimo Poo, il più piccolo della gang, è viziato e chiassone. Approfitta della minore età per vessare gli altri con i suoi capricci. Ruba sempre la Tubbiepappa a Lala (anche se lei non la mangerebbe lo stesso, per i motivi di cui sopra). A tavola non sta mai composto e tira i pezzi di tubbietoast addosso a Noo-Noo, l'indifeso aspirapolvere di casa. Possiede un monopattino nuovo fiammante ma non lo presta mai a nessuno.

Davanti a così ben più gravi esempi di degrado comportamentale, la borsetta di Tinky Winky costituisce il minore dei mali in assoluto.
Tuteliamo l'integrità morale dei nostri piccoli, boicottiamo i Teletubbies!
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Di SuperCirio addì 12/06/2007 @ 22:44:52, in La terra dei cachi, linkato 918 volte)
Non so -o non ricordo- se ho già parlato dell'ultima impresa degli idioti1. A questa combutta di dilettanti della progettazionme urbanistica non bastava aver ridotto ad una corsia per senso di marcia la statale del Sempione, o aver ingolfato l'ingresso alla zona nuova fiera con la più inutile delle rotatorie: non paghi di cotante maestose cazzate, i geni hanno concepito la madre di tutte le fesserie viabilistiche: la chiusura dell'ingresso di Rho-Pero alla Tangenziale Ovest.
Ebbene, chiunque abbia una minima cognizione circa i volumi di traffico in una grande città come Milano, sa che un ingresso alla tangenziale è come una diramazione aortica: se fermi il flusso, i tessuti vanno in necrosi. Al di là delle analogie fisiologiche, la chiusura di quell'accesso condiziona ormai da parecchie settimane il traffico in un'area già caotica per sua stessa natura. Senza contare che in una situazione già così precaria basta pochissimo perchè i disagi si ingigantiscano a dismisura. Come successo ad esempio proprio ieri mattina all'ora di punta, quando una bisarca in panne ha completamente paralizzato la circolazione sia sulla statale che sulla tangenziale (a tal proposito vorrei ringraziare le forze dell'ordine preposte al controllo del traffico: nell'ora e mezza che ieri ho passato inchiodato nell'ingorgo non si è fatto vedere NESSUNO).
Qualcuno obietterà che i disagi sono inevitabili in quanto in tutta la zona della nuova fiera sono in corso pesanti interventi sulla viabilità e che in futuro, ultimati i lavori, la situazione tornerà "normale". Mi chiedo però se queste conseguenze siano state valutate correttamente in sede di progettazione, e se sono state considerate tutte le possibilità per ridurre al minimo l'imptto sulla viabilità nel corso dei lavori. Io, da utente, do una sola risposta: no.

1tutti coloro che hanno un ruolo nella progettazione e gestione della viabilità nella zona della nuova fiera di Rho-Pero.
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Di SuperCirio addì 14/06/2007 @ 21:32:15, in Scelte di vita, linkato 947 volte)
Mi pregio comunicare alla popolazione tutta di codesto simpatico pianeta che in giornata di ieri, addì 13 del mese di giugno dell'anno del Signore duemilasettimo, alle ore 12.15 circa, ho espresso scelta informata in merito alla futura destinazione del mio TFR.
La sfarzosa cerimonia di consegna del modulo firmato si è tenuta presso gli uffici amministrazione del personale alla presenza di due svogliatissime addette.
Copia fotostatica del modulo, impreziosita con data e timbro della Società, mi è stata debitamente restituita a titolo di ricevuta.

Alea Iacta Est.
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Di SuperCirio addì 18/06/2007 @ 10:42:46, in La terra dei cachi, linkato 1036 volte)
premessa: post volutamente saturo di qualunquismo, indignazione generica e considerazioni sommarie. Tutti effetti che in genere mi vengono indotti dalla visione di Report su RaiTre o -come nel caso specifico- dalla lettura della prefazione al nuovo libro di G.A. Stella.

E' da qualche tempo che i giornali battono l'argomento della sfiducia dei cittadini italiani nei confronti della classe politica e delle istituzioni.
Oggi ho ricevuto un'altra email di denuncia circa un presunto, ennesimo aumento di stipendio che deputati e senatori si sarebbero autoconcessi, il tutto nel colpevole silenzio dei media.
Poche settimane fa un sondaggio rivelava che circa il 70% degli italiani nutre una considerazione nei confronti della classe politica prossima allo zero assoluto.
Il presidente Napolitano ha ammonito le istituzioni a recuperare quella credibilità politica che ormai pare ogni giorno più in discussione nella pubblica coscienza.
Qualcuno ha ipotizzato l'avvento di un altra crisi come quella del '92, quando l'intero establishment fu scosso fin nelle fondamenta dal ciclone di Mani Pulite.
Infine, non è un caso se "La Casta", l'ultimo saggio di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella incentrato sul malaffare e gli sprechi della politica italiana, è balzato in testa alle vendite appena apparso nelle librerie.
Io volevo comprarlo. Ne ho letto su internet qualche estratto dal primo capitolo: mi è venuto mal di fegato. Non credo che riuscirei a reggere il nervoso se lo leggessi per intero. Troppo lo schifo, troppe le sconcerie che la classe politica italiana, la "casta" appunto, si permette in spregio agli stessi cittadini ed alla fiducia che attraverso l'esecizio del voto è stata riposta nel loro operato.
Stella si pone una domanda che nella sua spiazzante semplicità demagogica racchiude tutto il senso di sgomento che ci coglie dinnanzi alle inaudite storture di cui è capace il nostro establishment: quale futuro può avere un Paese in cui succede tutto questo?
Abbiamo permesso alla nostra classe dirigente di costituirsi a sistema di potere in grado di alimentare se stesso. Un'anomalia mostruosa che attraverso meccanismi di autotutela si garantisce livelli di impunità inconcepibili in tutte le altre grandi democrazie occidentali. Un meccanismo perfetto i cui delicati congegni si contrappesano in un eterno equilibrio tra clientelarismi, corruzione ad ogni grado e livello, collusioni con il mondo degli affari e della finanza, penetrazioni mafiose.

Sto generalizzando, è vero, e non è corretto. Perchè anche tra gli esponenti della nostra politica esistono tantissimi elementi votati alla causa del comune interesse, persone che interpretano con serietà e svolgono con correttezza i compiti del loro mandato.
Ma il malcostume e la malafede sono vizi diffusi nei Palazzi, e lo sono in maniera assai bipartisan, senza distinzioni ideologiche o di schieramento. Basti pensare allo scandalo che infuria proprio in questi giorni attorno alle intercettazioni telefoniche dei vertici DS nel periodo dell'affaire Unipol. Un altro esempio di collusione tra affari e politica, tanto più dirompente in quanto coinvolge fazioni politiche la cui ideologia ha tradizioni di antagonismo rispetto alle realtà del capitalismo, non di consenso alle sue regole (a volte anche poco chiare).
Nel grande gioco della finanza, il compito della politica dovrebbe essere quello di chi detta le regole e vigila perchè vengano rispettate; non quello di sedersi al tavolo e giocare, magari barando.

Si dice che ogni Paese ha la classe politica che si merita. E' giusto. Una nazione dove l'evasione fiscale supera i 270 miliardi all'anno non può che essere amministrata da gente così.
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Di SuperCirio addì 20/06/2007 @ 22:12:30, in Politically Incorrect, linkato 1009 volte)
...perchè la finezza di certe sue analisi sul variegato e luccicante universo catodico sono inarrivabili. Bastino a titolo d'esempio queste considerazioni sulla neonata "Tv delle Libertà", ennesima esibizione di strapotere mediatico da parte del cav. Berluska.

Dal canto mio mi permetto solo integrare l'ottima disamina di Grasso concentrandomi sulla parte finale del video dove vengono riproposti alcuni estratti della trasmissione inaugurale, con l'intervento telefonico a sorpresa (?) del cav. in persona. Notare gli sconcertanti silenzi che accompagnano le prime battute e in particolare quelli della direttrice/conduttrice, la strafighissima Michela Vittoria Brambilla, che in più occasioni mostra scarsa professionalità "trascinando" imbarazzanti pause nei dialoghi. Da Berlusconi non si pretende che sappia fare televisione, nonostante la sua tendenza alla sovraesposizione mediatica e un notevole talento per l'avanspettacolo. Però una conduttrice, che è anche direttrice dell'emittente, mi aspetto che sappia cavalcare i ritmi della diretta e che gestisca con professionalità i tempi di un'intervista, seppur a sorpresa.
Potrei sbagliarmi, ma ho la sensazione che la bella Michela occupi quella posizione per meriti non proprio giornalistici. Si dice sia entrata nel cuore del Berluska: secondo me anche nei pantaloni.
Questo è un blog inutile e qualunquista, per questo dico schietto come la penso: il Berluska se la scopa e in cambio le ha regalato il giocattolino della "TV Della Libertà" per trastullarsi un po', che in ogni caso porta acqua al suo mulino.

Questo è un Paese di nani e ballerine e la "TV della Libertà", nella sua prima trasmissione, ce li ha mostrati entrambi.
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Di SuperCirio addì 22/06/2007 @ 21:05:45, in Salute e Benessere nell'era del SuperCirio, linkato 945 volte)
Mi onora informare la popolazione di codesto luminoso pianeta che iei ho cambiato profumo.
Terminato il lungo sodalizio con Chopard Pour Homme, ho scelto di inziare una nuova avventura con 'Soul' l'ultima fragranza di casa HUGO acquistata giusto ieri da Limoni in c.so Vitt. Emanuele.
M'è costato un botto; in compenso Limoni ci ha rimesso altrettanto, considerata la montagna di striscioline di carta prova-essenza che ho fatto fuori prima della scelta definitiva.
Giusto per informazione: 'SOUL' fa cagare e sparisce dopo 5 minuti.
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Di SuperCirio addì 24/06/2007 @ 23:20:02, in Anima Animale, linkato 1415 volte)
C'è una categoria di persone che odio con fermezza: quelli che rientrano al lavoro dopo un periodo di ferie/malattia/assenze varie e scassano il cazzo via mail ai colleghi esordendo con "ciao a tutti, sono tornata/o oggi...", e cominciano a chiedere se è stato fatto questo e quello, a che punto è quell'altro, com'è messo il progetto x, quando ci si trova per il discorso y, e via discorrendo.
Tornano belli ricaricati da un periodo di fancazzismo e invece di starsene depressi in un angolo a impazzire di rientro, pretendono che tutti condividano il loro finto entusiamo. Meglio diffidare di gente così. Sono dei montati egocentrici, convinti che durante la loro assenza l'azienda si sia bloccata in disperata attesa del loro ritorno, anche se inconsciamente sanno che non è così. Perchè non è MAI così. La verità è che temono che la loro mancanza sia passata inosservata, che non se en sia accorto nessuno. Sono terrorizzati dall'idea che comunque, anche senza di loro, tutto abbia continuato a girare come sempre, o addirittura meglio. E allora appena rientrati cercano di rendersi protagonisti, compensano il periodo di lontananza mostrando una finta iperattività che serve solo a far incazzare chi, nel frattempo, è rimasto a tirare la carretta.
Dovrebbero riconoscere un'indennità a chi è costretto a lavorare con gente così.
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Qualche giorno fa spalavo cacca su mrs Michela Vittoria Brambilla, nuova pupilla del berluska nonché avvenente direttrice/conduttrice della cosidetta TV delle Libertà. Ne parlavo con riferimento all'analisi che Aldo Grasso, dalle pagine di corriere.it, dedicava alla neonata emittente satellitare.

Grazie ad un pregevole editoriale apparso sull'ultimo numero di Linus a firma di Marco Travaglio, vengo a sapere che la rossa paladina arcoriana è rampolla di un'antica famiglia di industriali dell'acciaio, e vive nella villa-castello di famiglia immersa nella quiete della Brianza insieme al compagno titolare di una clinica privata e ai loro due pargoli, circondati da una miriade tra cani, gatti e cavalli. Oltre a possedere una società che commercializza prodotti alimentari, la rossa Michela ha vari ruoli anche nell'azienda di famiglia e copre la carica di presidente dei giovani di Confindustria. Una personalità eclettica e concreta che si palesava già quando, appena maggiorenne, partecipava alle finali di miss Italia vincendo il titolo di Miss Eleganza. seguirono poi esperienze nel campo della moda come modella (dalla vita in giù) per i collant OMSA, e come indossatrice per una marca di intimo; inutile cercare su Google Image sue foto di questo periodo: sono introvabili. Si laurea poi in filosofia, con buona pace del padre che sognava il titolo di dottore in economia e commercio; intraprende poi la brillante carriera di imprenditrice che la porterà, come detto, a ricoprire il ruolo di presidente dei giovani industriali. Resterà in ogni caso fedele al suo sogno di gioventù: diventare giornalista. Un'ambizione così forte che verrà coronata, come sappiamo, grazie alla citata TV delle Libertà.

Insomma, Michela è bella, ricca e famosa. E' una donna che ha realizzato i propri desideri. Ora ha anche il giusto "sponsor" istituzionale in grado di garantirle il grande salto nell'olimpo dell'establishment.
Una figura positiva. Concreta. Vincente. Che un giorno si piazza davanti ad un telecamera e si picca di eleggersi a portavoce di tutte quelle frange sociali che di concreto, quando va bene, hanno giusto le bollette in scadenza e le rate da pagare.

E' proprio qui -tornando a citare l'analisi di Aldo Grasso- che la TV delle Libertà manifesta il suo più grande paradosso: trascendere un modello di contentezza qual'è la bella&ricca Michela per farne un collettore della scontentezza del Paese. Questo volersi autonominare paladini e interpreti del disagio di ogni fascia sociale, nel tentativo di incanalare il malcontento entro argini mediatici e portare, politicamente parlando, acqua nuova al mulino del berluska.

Michela entra negli studi luccicanti della sua nuova emittente, siede dinnanzi alla telecamera accavallando le sue gambe da copertina e ti invita a chiamare il numero verde per raccontare i tuoi problemi. Chiama subito, è gratis. Racconta i tuoi disagi a chi non ne ha.
Le rate del mutuo ti strangolano? Parlane con chi è nato e vive in un castello brianzolo. Il prezzo della benzina è alle stelle? Discutine con chi viaggia su una berlina blindata con autista. Hai perso il lavoro? Nessuno può capirti meglio del presidente dei giovani industriali.
Michela sta realizzando il suo sogno... non la svegliare: chiama subito.
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Di SuperCirio addì 29/06/2007 @ 22:46:23, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 982 volte)
La striscia di cartoni animati alle 20.00 su RaiDue era uno dei pochi motivi per i quali aveva senso pagare il canone RAI. Chi ha bambini piccoli e la necessità/abitudine di cenare presto, può capire l'utilità sociale che quella mezz'ora a base di Bugs Bunny e Duffy Duck esercitava sull'equilibrio dela famiglia riunita per la cena. Ne parlo al passato poiché RaiDue, nel delirio di contenuti che rappresenta il suo palinsesto estivo, ha deciso di sopprimere i cartoni a vantaggio di un programmino-cuscinetto (destinato cioè a traghettare la programmazione tardo pomeridiana verso il tg di prima serata) di infimo livello intellettivo: Soirèe. Partiamo dal suo conduttore, Nicola Savino, che mi è sempre stato sulle palle. Lo sopportavo già poco su Radio Deejay, dove si faceva apprezzare al minimo sindacale quando imitava Bisteccone Galeazzi. L'ho tolleravo a fatica quando faceva l'inviato pirla per la Ventura in "Quelli che il calcio...". Adesso me lo ritrovo tra le scatole all'ora di cena e mi frega i cartoni nonchè la serenità del desco.
Oltretutto 'sta "Soirèe" è una trasmissione che sa di vecchio già alla prima puntata. Savino sembra voler riciclare le esperienze e le trovate di "Quelli che il calcio...", mescolandole con qualche nota del faziano "che tempo che fa" per cavarne infine un polpettone estivo semifreddo dal sapore assai scipito. Sempre gli stessi ritmi, qualche intervista quà e là, gag patetiche e improbabili (Savino non è Crozza, meglio che qualcuno glielo ricordi). Persino il layout dell'immagine è riciclato, con le bande orizzontali a bordo schermo che han dato sì quell'aria American Style a tante trasmissioni, ma adesso se ne abusa senza ritegno e hanno un pò rotto il cazzo. Concepisco esclusivamente un uso dinamico delle bande, come espositori di contenuti extra o integrativi rispetto agli elementi principali. Come fa, ad esempio, il Tg2 con i news ticker scorrevoli, altra "novità" che la nostra tv ha adottato da pochi anni mutuandola dai grandi network USA, dove invece è già preistoria. Ridurre le bande a semplice elemento decorativo, calandoci ogni tanto e per qualche istante il nome dell'intervistato di turno o la località di un certo evento, ne distorce lo scopo e denota provincialismo.
E' per prodotti così pacchiani che pago il canone? Ridatemi i cartoni animati va', che in quanto a simpatia e divertimento ci voglion mille Nicola Savino per fare un Duffy Duck.
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Di SuperCirio addì 30/06/2007 @ 23:56:06, in music, linkato 1095 volte)
Nel deserto vetrificato che caratterizza l'attuale panorama discografico, l'annunciata reunion dei Led Zeppelin sembra quasi un evento messianico. A me, per dirla tutta, questi ritrovi di (neanche tanto) arzilli vecchietti scampati alle sciagure giovanili del sex&drug&rocknroll fanno un po' pena. Un amico ultimamente mi ha scritto mail entusiaste dopo aver assistito alle date italiane dei Deep Purple (Parma) e The Who (Verona). Io ho fatto una sola esperienza in questo senso, e mi è bastata: anni fa ebbi occasione di assistere all'unico concerto italiano dei Sex Pistols nel loro "Filthy Lucre Tour". Mai titolo fu più azzeccato per un reunion-tour. Almeno i decrepiti ex-anarchici del punk ebbero l'onestà di ammettere che l'unico obiettivo della loro ritrovata intesa era far denaro. Il lucro, appunto. Fu una gran tristezza. Jhonny Rotten non era più il pazzo sbraitante dallo sguardo allucinato che animava anni addietro la colonna sonora della mia adolescenza, ma un miserabile rincoglionito con troppi anni -e altrettanti eccessi- ormai alle spalle, pateticamente incapace di confrontarsi con il genio trasgressivo che fu.

Bando ai rimpianti. Nonostante il piattume musicale qualche piccola "perla" si riesce ancora a scovare in giro.
E' il caso dei Calla, formazione semisconosciuta della quale consiglio l'ultimo, ottimo album "Strenght in Number". Vorrei proporne un assaggio, ma Last.fm non l'ha ancora recensito.
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