Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
Stanotte, dalle mie parti, seconda tromba d'aria nel giro di 24 ore: non male come media. Il mese di luglio si è presentato con il peggior biglietto da visita, e le previsioni per le prossime ore promettono merda a tutt'andare. E meno male che secondo alcuni questo pianeta sarebbe in pieno ciclo di desertificazione... Non so se il clima sta davvero impazzendo, ma di certo sta facendo impazzire me.
update del 02/07:
E siamo a 3... roba da meteo balcanico. Mai visto uno schifo simile in vita mia. E c'è ancora gente che ci trova del positivo perchè secondo loro "così rinfresca", e non considerano, 'sti ignoranti, che queste continue piogge notturne seguite da giornate di sole non fanno altro che innalzare ulteriormente i livelli di umidità.
Ho la convinzione che questa stronzata delle droghe virtuali si rivelerà l'ennesima trovata sensazionalistica da nerd sfigati, ed è un peccato perchè una cosa del genere, funzionasse realmente, potrebbe decretare la fine di molti imperi criminali -mafia in primis- che sul traffico delle droghe (quelle reali) fondano il loro potere. Al di là delle problematiche sociali e dei disagi personali legati alla dipendenza da stupefacenti (reali o virtuali che siano), l'idea che un tossicodipendente possa scaricarsi da emule la dose sotto forma di file mp3, invece di passare dal pusher, deve mettere i sudori freddi ai grandi trafficanti internazionali. Cartelli della coca colombiani, mafie locali e non, coltivatori d'oppio, piccoli e grandi pusher d'ogni genere... tutti sbattuti in mezzo alla strada da qualche megabyte di mp3 scaricati da internet! Scenario interessante, ma altresì impraticabile perchè in realtà l'unico effetto che queste frequenze riescono a indurre è un po' di mal di testa. Provare per credere.
Mi è stata richiesta un'opinione sullo scandalo della Clinica Santa Rita, e ben volentieri provo a dare il mio punto di vista sulla vicenda della quale -doverosa premessa- ho una conoscenza limitata a quanto riportato dalle cronache. A chiedermelo è un amico di vecchia data che in Santa Rita ci ha lavorato e ci lavora in qualità di medico ed è totalmente estraneo ai fatti in questione. Presso la Santa Rita ci sono stato un paio di anni fa per un esamuccio clinico di routine; una sola, breve occasione, forse troppo poco per poter esprimere giudizi di merito sull'intero complesso, ma la sensazione che ho avuto è stata comunque quella di una struttura efficiente, dinamica, funzionale come ci si aspetta da una struttura privata a sanita convenzionata norditaliana. E' triste ora dover temere che un santuario del diritto alla salute all'avanguardia come la Santa Rita possa diventare lo specchio di una società incapace di competere sulla qualità dei servizi, perchè focalizzata esclusivamente sulle logiche del profitto ad ogni costo e della necessità di fare cassa al di là di ogni vincolo etico e morale. Le cronache degli ultimi anni sono disseminate di scandali sanitari, diagnosi errate, operazioni e terapie sbagliate. Ma se l'errore medico, spesso shoccante per gravità e conseguenze, rientra nel triste calderone della cosidetta "malasanità", ben più grave è l'impatto sulla pubblica coscienza di eventi speculativi perpetrati sulla pelle dei pazienti. Sbagliare una diagnosi -magari per incompetenza- è una grave misfatto, ma mercificare la sofferenza altrui per proprio tornaconto è un'abominio criminoso. Che differenza c'è tra un medico che asporta un polmone senza alcuna necessità se non quella di fare cassa, e un volgare trafficante d'organi? E' ovvio che di fronte ad abomini morali di questa portata l'opinione pubblica si senta perduta, tradita, facile preda del sensazionalismo mediatico, disposta a fare di tutta l'erba un fascio. Sono fermamente convinto che i 900 dipendenti della Clinica Santa Rita siano in stragrande maggioranza persone corrette e onesti lavoratori, costretti a subire le conseguenze della disonestà di pochi, ma è pur vero che si fatica a immaginare come questi pochi siano riusciti ad agire per anni nell'ombra, assolutamente indisturbati, nel silenzio e nell'indifferenza generale. Possibile, ci chiediamo tutti, che nessuno sapesse, nessuno vedesse, nessuno sentisse il bisogno di dire "basta" a quello schifo? Dov'erano tutti gli organi di controllo, interni ed esterni alla struttura, deputati a vigilare sulla qualità delle prestazioni? Dov'erano quegli ordini professionali dei medici che hanno preferito abdicare il proprio ruolo di garanzia nei confronti del paziente, accontendandosi di essere misurati più su parametri di esercizio (e di bilancio) che di servizi al malato? Creare un mostro solo per darlo in pasto alla pubblica indignazione non è giusto, ma la necessità di far luce fino in fondo su quanto successo alla Santa Rita è irrinunciabile. Chiarezza: al momento dovrebbe essere questa la parola d'ordine. Desiderio di far luce sugli eventi con serenità e rigore, senza sensazionalismi mediatici nè assurde cacce alle streghe. Novecento persone impegnate quotidianamente e con passione nella loro opera al servizio di chi soffre chiedono che si rispetti la loro professionalità e integrità morale, e il miglior modo per farlo è far sì che quei pochi incapaci di condividere gli stessi principi e valori vengano allontanati e paghino, loro soltanto, le colpe di questo disastro. Quanto sopra è stato anche inserito come commento nel blog della Clinica Santa Rita
C'è qualcosa di assoluto e universale nel gesto del medico curante che ti prescrive un farmaco antipertensivo. E' come uno spartiacque, un passaggio assoluto che discrimina tra ciò che sei stato e ciò che non sarai più. Fino ad un momento prima eri un giovane adulto responsabile delle sue scelte e fiducioso, nei limiti del possibile, circa le vicissitudini del tuo destino. L'attimo dopo ti ritrovi scaraventato nella bolgia decadente degli acciaccati, derelitto sciupato dalla schiavitù di una pillola destinata ad accompagnare il tuo declino con l'unico e improbo scopo di rallentarne la corsa. Dio gioca a carte con il nostro destino, il problema è che si scola litri di alcolici tra una mano e l'altra. Dott.ssa: vediamo un po' la pressione; SuperCirio: quella so già che è altina, dottoressa... Doc: vabbè vediamo (puff puff puff) 'aspita, è altina si! Le dò la pastiglia, ne prenda una già a partire da stasera. SC: le farmacie son chiuse a quest'ora. Comincio domani. Doc: se ci arriva SC: porc... faccio almeno in tempo a cenare? Doc: fossi sua moglie, aspetterei ad apparecchiare. SC: .... posso bestemmiare? DOC: in fretta!Il farmaco prescrittomi appartiene alla categoria degli ACE inibitori. Questo significa che da qualche parte all'interno del mio organismo sovrapressurizzato c'è un elemento, un processo fisiologico o uno gnomo beffardo che si chiama ACE, e la pastiglietta ha il compito di inibirne le malefatte. Le controindicazioni occupano più spazio della fedina penale di Berlusconi e in alcuni casi suscitano identica ripugnanza. Una in particolare mi allarma non poco: "calo della libido"... Ma ragazzi, stiamo scherzando?!? Piuttosto mi lascio esplodere fino all'ultima arteria...
Qualche estratto della biografia di Berlusconi pubblicata nel "Press kit" della Casa Bianca in distribuzione al G8: «Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella
storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio.... «Principalmente un uomo d'affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali...» «si era messo a vendere aspirapolvere, a lavorare come cantante sulle
navi da crociera, a fare ritratti fotografici e i compiti degli altri
studenti in cambio di soldi»
Il portavoce dello staff di Bush si è affrettato a porgere le sue scuse per la (presunta) gaffe: «Ci scusiamo con l'Italia e con il primo ministro per questo errore davvero sfortunato.»
Povero Bush... è la prima volta che dice la verità e gli tocca pure smentirla.
Sommersi dalla marea putrescente dell'attività legislativa di questo governo, persi tra un decreto salvaprocessi e le modifiche fantasma alla Robin Tax, rischiamo di tralasciare l'ultima 'chicca' del sottosegretario alla Salute Francesca Marini: abolizione della black-list di razze canine ritenute potenzialmente pericolose. Secondo questa fuoriclasse delle ordinanze idiote "non esistono cani potenzialmente pericolosi alla nascita ma proprietari di cani incapaci di allevarli..." quindi via l'ordinanza dell'allora Ministro Sirchia (fu lui il primo a istituire le liste nere dei cani aggressivi) a favore del cosidetto 'modello francese': corsi di formazione per chi acquista cuccioli di cani feroci. Si, corsi di formazione, in Italia...ma questa dove vive? Nel paese dove ogni patente o autorizzazione si compra al mercato, lei se ne esce con questa idea romantica di imporre a certa gente l'educazione del proprio cane. La signora forse dimentica che cani simili sono in genere i preferiti da persone ignoranti che nell'animale cercano proprio l'aggressività, disposti a stimolarla in ogni modo per potersene vantare come burini. Gentaglia che avrebbe molto più bisogno di educazione dei loro cani. Per fortuna c'è chi la pensa diversamente, come il senatore Fluttero (stesso schieramento della Martini) che vorrebbe proporre un ddl per vietare l'allevamento e la vendita dei cani feroci, e imporre la sterilizzazione a quelli già in circolazione. Io proporrei di sterilizzare anche la Martini, giusto per stare tranquilli.
Appello a tutte le ragazze in procinto di partire per le ferie: piuttosto che andare all'estero a fare le sgallettate con un uruguayano ubriaco soprannominato "il grasso" e poco avvezzo alla galanteria, provate prima a fare un salto da me: vi faccio trovare i mojito già pronti, risparmiate un sacco di soldi sul viaggio e il ritorno a casa è garantito...
Basandomi su esperienze dirette ed attuali, ho formulato una tesi inattaccabile relativamente alle dinamiche aziendali:
"Minore è il tempo che ti separa dalla partenza per le ferie, maggiore è la massa di rogne urgenti che i colleghi ti calano tra le corna."
Il tutto empiricamente sperimentato.
p.s. ebbene si, me ne vado una settimana al mare, eccheccazzo.
qualche veloce considerazione da (e per) questa bella isla de Baleares: - la Spagna giustifica alla grande il superamento del pil nei nostri confronti; i prezzi sono 'umani', i consumi volano e la gente se la gode. Del resto non hanno mica Berlusconi, loro...
- 1 euro per dieci minuti di navigazione in internet e' un furto, quasi
peggio dei costi dell'ADSL Telecom. Senza contare che con questa cazzo
di tastiera in espanol non ci si capisce 'na fava;
- per una volta gli dei del (mal)tempo non mi hanno perseguitato anche se non mi faccio illusioni;
- La Paella continua a farmi cagare, anche qui nella sua patria. In
compenso la Sangria non la avvelenano con il gin come fanno nei locali
di Milano, e anche la "Pomada" non è male; inoltre i minorchini hanno il culto delle caramelle gommose
(meglio se ricche di grassi idrogenati) e questo me li rende simpatici.
- sulle spiagge di Minorca non c'è un marocchino neanche a cercarlo, a
conferma delle voci secondo le quali in Spagna sparano ai barconi di
immigrati appena varcano le acque territoriali. Poi però in sede
europea si permettono di bollare come razzista il decreto legge
italiano sul reato di immigrazione clandestina, 'sti stronzi...
- le minorchine ignorano le moderne tecniche di accrescimento del seno e vanno fiere delle loro taglie seconde scarse (ma sincere).
alla prox, stay tuned
Chi avesse l'occasione di passare in questi giorni davanti al Duomo di Milano potrà notare, a lato del portone sinistro, una distesa di bottigliette d'acqua di varia foggia e natura. Rappresentano una forma di solidarietà che cittadini e passanti hanno voluto dimostrare nei confronti del caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 16 anni a causa di un incidente d'auto. Quelle centinaia di bottigliette sono una forma simbolica di protesta da parte di chi si oppone alla sentenza della corte d'appello di Milano la quale ha accolto l'istanza del padre della ragazza che da anni chiede che venga sospesa l'alimentazione e l'idratazione forzata alla figlia. Anche Giuliano Ferrara, in rappresentanza del suo Movimento per la Vita, ha voluto lasciare una bottiglietta per testimoniare la sua contrarietà alla sentenza. Acqua per Eluana, e poi tantissimi messaggi: foglietti di carta, ritagli di giornale, frasi e pensieri su bigliettini appiccicati alla parete da chi si appella al principio della sacralità della vita, anche quando è solo una pseudo-esistenza. Ma tra quelle centinaia di bigliettini ce n'era uno che, a mio avviso, nell'essenzialità di una semplice domanda riassume lo sgomento con cui ognuno di noi è costretto a fare i conti davanti al caso di Eluana, al di là di ogni criterio etico, principio morale o dogma religioso: "...E SE FOSSE CAPITATO A VOI?"
Ecco, appunto. Pensateci, cari portatori d'acqua e di princìpi assoluti, ed eventualmente non abbiate timore né vergogna nell'andarvi a riprendere la vostra bottiglietta.
p.s. considerazione sdrammatizzante: nel caso di Giuliano Ferrara ovviamente la questione neanche si pone in quanto le sue scorte idro-lipidiche gli permetterebbero una lunga permanenza in stato vegetativo senza la necessità di alimentazione forzata.
Quando la tua scala reale (servita) finisce battuta dal full di un avversario che ha cambiato tre carte, è un segnale che la serata non è di quelle giuste. Non coglierlo, può voler dire chiudere l'ultima mano con mezza "puglia" in meno... E' il bello del poker. O il brutto della sfiga, a seconda dei punti di vista. Come disse qualcuno, «a poker non giochi con le carte che hai in mano, ma con le persone che hai davanti». Ma se è gente sfondata nel deretano -aggiungo io- allora non ci son cazzi...
Autostrada Courmayeur-Aosta, ore 21.00 di ieri. A 6 km circa dalla barriera di Aosta scuoto di colpo mia moglie, già mezza intorpidita di sonno: "oh, ma dove cazzo va questo?!" le/mi chiedo indicando una Fiat Panda color argento che viaggia sulla corsia di sorpasso in direzione opposta alla mia. "Ma è in contromano!!" grida lei dopo un attimo di sorpresa, mentre la Panda ci sfila di lato e sparisce alle spalle. "Oibò, o è in contromano lui, o lo sono io, e io sono certo di viaggiare giusto" dico scrutando il nostro potenziale e mancato assassino mentre rimpicciolisce nel retrovisore. "Chiama i Carabinieri!" grida la moglie ormai decisamente risvegliata "il 113!" "lascia perdere il 113, che l'ho chiamato tre volte in vita mia e guarda caso sempre da questa stramaledetta valle d'Aosta. Penseranno che sono un mitomane..." "Allora fermiamoci al casello e avvisiamo qualcuno" "C'abbiamo il Telepass, se lo saltiamo entrando poi è un casino uscire." "qualcuno dobbiamo avvisare, quello stronzo va a finire che ammazza qualcuno!" "ho il numero dell'Aci sul cellulare, prendilo e chiama" . . . "dice che il numero è inesistente" "E ti pareva. Anni che mi occupa memoria per niente, e l'unica volta che lo uso è pure sbagliato" "cosa facciamo?" "E cosa vuoi fare? Con tutto il traffico che c'è su 'sta maledetta autostrada, vuoi che non ci abbia già pensato qualcuno? Possibile che siamo gli unici utenti della A5 dotati di senso civico" "Eddai, chiamiamo il 113" insiste lei. "lascia perdere" suggerisco indicando i lampeggianti blu lanciati come missili sulle corsie opposte, "ci stanno già lavorando"...
Morale della storia: la tua guida può essere cauta e previdente quanto vuoi, ma ci sarà sempre uno stronzo su una Panda grigia a ricordarti che tutta la prudenza di questo mondo potrebbe non bastare...
Quando arrivi a divorare 40 Goleador in neanche mezz'ora(*), capisci che la fine (o quanto meno il diabete) si avvicina senza scampo. Sono schiavo delle Goleador. Forse contengono un alcaloide che dà dipendenza, o una nuova molecola che inibisce ogni forma di resistenza fisica e morale, o uno spiritello malvagio che si incista nel cranio e zufola "ancora... ne vuoi ancora" sui miei gangli nervosi.
Stravedo per le classiche alla liquirizia, seguite da quelle al gusto Cola e per ultimo il 'Tuttifrutti': la Santissima Trinità dell'universo dolciario.
La dinamica del mio rapporto con le Goleador si basa su regole precise:
acquisto: 50% liquirizia 25% Cola 25% Tuttifrutti
Consumo: 2 Liquirizia --> 1 Cola --> 1 Liquirizia --> 1 Tuttifrutti --> (repeat)
Nonostante l'ampio consumo che ne faccio, ho una conoscenza abbastanza superficiale degli ingredienti contenuti nelle caramelle Goleador, sebbene possa immaginare vi sia una notevole quantità di grassi idrogenati e di maledettissimo zucchero. A proposito, perchè cavolo non producono le Goleador sugarfree? Sarebbe la più grande conquista dell'umanità dopo quella della Luna.
(*)Il mio record attuale è di una scatola (400 caramelle) in poco meno di una settimana. Non credo sia possibile andare oltre senza serie ripercussioni sulla salute.
Credo sia arrivato il momento di tornare a spalare merda su quella massa di ritardati mentali che si sta occupando del rifacimento viabilistico nell'area della nuova fiera di Rho-Pero. A quasi cinque anni dall'inizio dall'inizio dei lavori ritengo sia doveroso riconoscere la giusta dose di insulti a tutte quelle bestie, di qualsiasi rango e ruolo, che hanno avuto ed hanno tutt'ora la responsabilità di cotanto sfacelo.
Cinque anni: 1800 giorni di code, intasamenti, ingorghi, imbottigliamenti assurdi e la speranza, sempre frustrata, che prima o poi questo calvario possa finire. E invece no: ogni volta ti illudi che la situazione stia un poco migliorando, o semplicemente cominci ad abituarti all'ultima carognata, ed ecco che gli inetti se ne inventano una nuova per aggravare il disagio. Ogni giorno, mentre attraverso in compagnia di migliaia di altri dannati quel delirio d'asfalto, ripenso alla tracotanza con cui oltre due anni fa il molto poco onorevole Berluska, in pieno orgasmo propagandistico pre-elettorale, inaugurò in pompa magna il nuovo polo fieristico spacciandolo come una delle grandi opere completate sotto il suo governo. Completata UN CAZZO, caro Berluska: se questi sono i tempi delle tue grandi opere, allora con il ponte di Messina la mafia avrà da mangiare per almeno due secoli...
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