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 SuperCirio is everywhere...... di SuperCirio
 
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Ho visto cose che voi umani vi siete rotti i coglioni di vedere

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Di seguito tutti i deliri, in ordine cronologico...
 
 
Di SuperCirio addì 13/04/2007 @ 22:22:58, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 2113 volte)
L'ho saputo solo oggi: sabato scorso a New York è morto, all'età di 76 anni, Johnny Hart, disegnatore, fumettista e creatore negli anni sessanta di due "strisce" a fumetti che restano tra le più amate della mia gioventù: B.C. e il Mago di Wiz.
Per B.C. ho un affetto particolare, perchè lo ricordo abbinato ad un'altra delle mie passioni giovanili: la fantascienza; le sue strisce infatti erano in appendice ai volumi di Urania, dei quali sono stato per anni un accanito divoratore. Poi le ritrovavo - insieme alle strisce del Mago Wiz- sulle pagine di Linus negli anni d'oro della rivista. Inoltre mia madre, altra grande appassionata delle strisce di Hart, possedeva varie raccolte che leggevo e rileggevo decine di volte, scoprendole ogni volta incredibilmente divertenti e attuali. B.C. era ambientato nella preistoria, eppure riusciva con impareggiabile senso dell'attualità a prendere per il culo il mondo moderno, e la società USA in particolare. Il Mago di Wiz, ambientato in epoca medievale, aveva personaggi con una tale caratterizzazione che potrei tranquillamente trasporne una buona metà -vizi difetti e virtù compresi- tra i colleghi e conoscenti con i quali mi trovo ad avere a che fare tutti i giorni. Il re arrogante e complessato, il guerriero pavido e sbruffone, il boia col suo cinismo universale... i personaggi di Hart incarnavano le nevrosi, le paure e le miserie del nostro tempo spostandole su un diverso piano temporale e proprio in questo, a mio avviso, stavano le ragioni del loro successo. Anche Schulz coi suoi Penauts descriveva con ironia spaccati d'America, ma nel suo caso era una comunità di bambini, opportunamente "adultizzata", a dare corpo e voce all'America negli anni post Vietnam. Hart invece operava una traslazione temporale delle vicende che metteva in striscia, affrontando temi di attualità attraverso il filtro di una diversa e più divertente collocazione storica. Le strips di Hart facevano parte, in quegli anni, di una categoria di fumetti che si definiva intellettuale. Era il periodo in cui uomini di cultura come Umberto Eco e Oreste del Buono esaltavano il ruolo del fumetto come forma d'arte, al pari o quasi di un'opera letteraria. Oggi le cose stanno esattamente all'opposto. Basti pensare che nel panorama italiano la parte del leone è riservata ai vari Dylan Dog e Martin Mystere. Belli, certamente: albi di Dylan Dog ne ho letti, e con piacere, a decine. Ma l'ironia di B.C. e Wiz era tutta un'altra cosa. I miei autori di fumetti preferiti erano (oltre ad Hart) Jacovitti, Bonvi e Max Bunker. Tranne quest'ultimo, tutti gli altri se ne sono andati. Anche se mi ritengo solo un appassionato di fumetti e non certo un esperto, credo lo stesso che non siano molti gli autori contemporanei in grado di prendere il loro posto.
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Di SuperCirio addì 17/04/2007 @ 22:19:13, in high tech, linkato 1000 volte)
Oh grande Photoshop, lode e onore a te in secula seculorum...
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Di SuperCirio addì 18/04/2007 @ 13:48:40, in Saluti e baci, linkato 969 volte)

FORZA RAGAZZI

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Di SuperCirio addì 19/04/2007 @ 14:36:28, in Interismi, linkato 1009 volte)
Qualcuno sostiene che nel tifo per l'Inter vi siano dei risvolti terapeutici. Datemi retta: non è affatto così.
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Di SuperCirio addì 19/04/2007 @ 21:34:47, in Politically Incorrect, linkato 947 volte)
Attraverso discutibili canali informativi mi giunge notizia che sua Santità Benedetto XVI è un gobbo1. E pensare che nella mia infinita fiducia verso la bontà dell'animo umano vivevo nella convinzione che l'erede di Pietro, per vocazione e naturale impostazione, fosse per forza di cose una personalità retta da inscalfibile rigore morale. Qui non si discute dell'umana inclinazione di sua Santità verso una passione terrena com'è quella per il calcio, bensì la diabolica tentazione che lo ha portato a schierarsi con le armate dell'AntiCristo in chiave sportiva: la juventus. Questo è il vero scandalo, altro che le affermazioni sui DICO di Mons. Bagnasco...

1 inteso come tifoso juventino e non persona con difetti di postura.
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Di SuperCirio addì 20/04/2007 @ 23:13:03, in Interismi, linkato 953 volte)
Dialogo tra il SuperCirio e un suo collega gobbo juventino all'indomani di Inter-Roma.

- "Cazzarola, certo che a voi interisti vi piace proprio soffrire, eh?!"
- "Mah, che ci vuoi fare..."
- "Mi sa che gli interisti in amore sono come quelli che amano patire, essere maltrattati..."
- "cazzo c'entra?"
- "Si, quelli che godono nel soffrire le pene d'amore, che amano macerarsi nel dolore se la fidanzata li molla, e cose così. Altrimenti non si spiega come uno possa amare una squadra come l'Inter."
- "Oh beh, se vogliamo giocare su queste analogie, allora a voi gobbi piace andare a mignotte."
- (perplesso) "A mignotte?!"
- "nel senso che comprate pure quello."
- "Ah già!" (ride) "Buona questa!"
- "Seee... ma vaffanculo va..."
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Di SuperCirio addì 23/04/2007 @ 10:04:53, in Interismi, linkato 970 volte)
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Di SuperCirio addì 23/04/2007 @ 23:05:24, in La terra dei cachi, linkato 1041 volte)
L'aumento delle temperature medie di questi giorni non ha mancato di palesare ancora una volta la stupidità innata dei miei concittadini. Considerazione draconiana, ma basata sulla messa in relazione di due fenomeni concomitanti: l'arrivo del caldo e l'aumento del traffico nell'ora di punta. Da due settimane a questa parte il traffico mattutino che incontro andando al lavoro è cresciuto esponenzialmente di pari passo con la calura. Questo mi fa temere per i prossimi mesi (almeno fino alla pausa estiva) impennate vertiginose nei tempi medi di spostamento sul tragitto casa-lavoro-casa. Al momento siamo intorno all'ora e quaranta. Le stime per la fine di giugno prevedono punte di due ore, due ore e un quarto per un tragitto che in condizioni normali ha una media di percorrenza non superiore a 1 ora.
Ma in che modo l'arrivo del caldo influenza i volumi del traffico, e soprattutto che c'entra tutto questo con l'ottusità innata dell'italiano medio? E' presto detto: al minimo accenno di afa nessuno vuole più muoversi sui mezzi pubblici. Tutti in auto, che "c'hanno su l'aria condizionata", anche coloro che hanno tragitti brevi da percorrere, o potrebbero muoversi in bici se non addirittura a piedi. E invece tutti in auto, alè! E aria condizionata a manetta. In questo modo aumenta lo smog, cresce l'effetto serra e fa sempre più caldo, così sempre più persone usano l'auto e scaricano gas serra, e via dicendo. Senza contare i casini provocati dai gas degli impianti di condizionamento. Io non ho alternative all'auto, e comunque non uso l'aria condizionata. Certo, se i mezzi pubblici fossero più efficienti, puntuali, confortevoli e magari refrigerati, il fenomeno avrebbe dimensioni minori. Ma buttarsi in strada con l'auto per due gradi in più, quando se ne potrebbe fare a meno, è un atteggiamento da fessi. Se non volete sudare vestitevi leggeri, oppure andate a lavorare in una cella frigorifera, ma per favore non rompetemi i coglioni intasando le strade, eccheccazzo.
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Di SuperCirio addì 25/04/2007 @ 15:37:46, in Anima Animale, linkato 997 volte)
Qualcuno ha detto che la ricchezza di un uomo non è data da ciò che possiede, ma dal numero di amici veri che lo circondano...

Dichiaro ufficialmente bancarotta.
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Di SuperCirio addì 26/04/2007 @ 19:56:30, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 947 volte)
E così papa Ratzinger avrebbe soppresso l'esistenza del limbo, quel luogo di millenaristica concezione teologale destinato ad accogliere tutte le anime che, pur buone e meritevoli di godere il divino fulgore, non avevano ricevuto regolare battesimo e pertanto non appartenevano ufficialmente alla grande famiglia di Sacra Romana Chiesa. In questo esercito di ingiustamente esclusi la parte del leone la facevano gli infanti trapassati prima dell'iscrizione nelle liste ecclesiali, e pertanto non degni di accesso diretto all'eterna beatitudine del Regno celeste. La faccenda in effetti era intricata assai, e i teologi medievali che concepirono questo non-luogo di semi-espiazione devono averci machiavellato su mica male.
La materia è complessa, però io son sempliciotto e in quanto tale semplifico. Quando un bimbo viene alla luce è coscienza pura e plasmabile, senza consapevolezza nè facoltà. I suoi genitori, cattolici più o meno osservanti, tramite un ministro di Dio in terra, appongono sulle tenere carni il sigillo di appartenenza all'esercito di Dio onnipotente. Per scelta meditata o -più spesso- per convenzione e tradizione. Da quel momento il piccolo rientra nelle schiere dei giudicabili, e la sua condotta nella futura esistenza determinerà il destino della sua anima nel percorso verso l'eternità. Se sarà un bravo cristiano godrà la beatitudine del Paradiso. Viceversa se vivrà nel peccato subirà in eterno le pene degli inferi. Infine se avrà solo qualche macchietta di colpa da emendare, e magari un buon avvocato, può essere che se la cavi con un pò di espiazione nel purgatorio (altro luogo mistico che, a mio avviso, dev'essere in assoluto quello più affollato). Il problema si poneva quando il povero infante lasciava le pene materiali ancor prima di ricevere il sugello di appartenenza. Che fare in questo caso? Non si poteva certo incolpare direttamente lui di questa mancanza. Inoltre il suo spirito era candido, non corrotto dalle basse nefandezze della vita terrena: con quale pretesa di carità si negava alla sua anima l'eterna pace riservata ai puri?
C'era poi la faccenda dei pre-cristiani: dove stoccare le tante anime buone di coloro che erano vissuti e morti prima della venuta di Cristo? Quanti uomini d'animo nobile sono vissuti prima che Gesù giungesse sulla Terra per annunciare la Buona Novella? Vogliamo negare anche a queste moltitudini il Paradiso, solo perchè non ne conoscevano l'esistenza? Ecco allora che il limbo divenne la soluzione. Una convenzione dogmatica in grado di appianare ogni pretesa di redenzione da parte delle anime non convenzionalmente riconosciute. Per secoli il limbo ha continuato ad accogliere anime richiedenti asilo.

Ora, grazie all'opera di una commissione voluta da un caposaldo della dottrina cattolica qual'è il nuovo papa tedesco, il concetto del limbo -inteso nella sua figurazione religiosa come una specie di zona franca riservata agli extra ecclesiam- è destinato a scomparire. Tutti in Paradiso e senza passare dal via, olè. Nella vita dopo la vita o si è buoni o si è cattivi. O Paradiso o Inferno (o Purgatorio, se si ha sgarrato di poco, e poi Paradiso comunque, gogogo). O di qui o di là, o sopra o sotto. senza se e senza ma.

E' il trionfo del bipolarismo in salsa mistica.
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Di SuperCirio addì 27/04/2007 @ 22:42:15, in games, linkato 1125 volte)
L'altra sera al termine di Chelsea-Liverpool ho switchato la sintonia del mio presitorico Loewe sulle frequenza mediasettiane di Rete Four dove il vecchio Mike nazionale perpetuava la sua vocazione quizzettara nella trasmissione "Il Migliore".
Il telequiz del Mike mi piace, devo ammettere, è forse rimasto l'unico che riesco a vedere, perchè le varie eredità e chivuolesseremilionario e via discorrendo mi fan girare le bolas. Sembrerà un paradosso, ma i venerandi 80 anni e rotti del buon Mike sono rock, Scotti e il resto della ganga son lenti. E' proprio così: di tutti i telequiz attualmente in programmazione (o almeno nella programmazione Rai-Mediaset) "Il Migliore" è quello che trovo di maggior ritmo. Domande a raffica, viaviavia se la sai bene altrimenti passi, e sotto un'altra, alè.
Senza musichine ipnotiche né tempi laschi né concorrenti che si lanciano nei ragionamenti assurdi per arrivare alla risposta giusta, che tanto si vede chiaramento che non la sanno, ma se gli dai la possibilità di blaterare mezz'ora trovano una qualche logica balzana che giustifica il loro tirare a caso la risposta; così se ci azzeccano tutti a dire "epperò, ha fatto tutto il suo bel ragionamento e alla fine ci è arrivato", mentre se la cannano piena vabbè, però il ragionamento ci poteva stare. Cagate. Come son cagate le telefonate a casa, e gli aiutini e il pubblico che dice la sua etc.

Le dinamiche dei giochi a quiz hanno funzionato bene per decenni grazie alla loro semplicità: ti faccio una domanda e tu mi dai una risposta entro il tempo fissato, o la sai o non la sai. "Il Migliore" da quel punto di vista è ancora vecchio stile, il conducator domanda e l'aspirante campione risponde. Vince chi ne sa di più ed è lesto col pulsante. Ma come sempre sto divagando.

La questione che mi ponevo era un'altra, legata ad un episodio specifico della puntata di ieri.
L'argomento scelto da uno dei concorrenti finalisti era La II Guerra Mondiale, e il Mike ad un certo punto ha sciorinato la domanda: "quale città tedesca è stata totalmente rasa al suolo dagli alleati nel 1945?"
"Norimberga!" ho risposto io, che mi diletto nel dare le risposte ancora prima del concorrente (e senza far troppo il ganassa devo dire che spesso ci azzecco pure).
"Norimberga!" ha risposto il concorrente.
"No, Dresda" ha sentenziato il Mike.
"aaahhh, Dresda" dice il concorrente fingendo contrarietà.
"Che cazzo di Dresda?" mi impunto io "pure Norimberga l'han fatta a tocchelli!" . Mia moglie mi guarda senza espressione.

Arriva il clou della faccenda: "pensate", prosegue il Mike, "che da bambino mi trovavo in un campo di concentramento vicino Dresda e vedevo passare gli stormi di bombardieri... uno spettacolo fantastico! Che bei tempi..."

Ora, io non so molto della vita di Mike Bongiorno, a parte il fatto che da mezzo secolo ci spacca le balle a mezzo video, però mi chiedo:

- perchè ha usato il sostantivo 'bambino' se all'epoca dei fatti citati aveva 21 anni (è nato nel 1924)?
- cosa c'è di 'fantastico' in uno stormo di bombardieri in missione? Potrà essere spettacolare, o impressionante, ma fantastico non mi sembra l'aggettivo più indicato.
- perchè ritiene 'bei tempi' un periodo storico universalmente riconosciuto come una tragedia per l'umanità?

Chi risponde correttamente accede alla finale.
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Di SuperCirio addì 04/05/2007 @ 08:19:06, in Politically Incorrect, linkato 877 volte)
Certo, la siccità era un problema, come no. Non pioveva da troppo tempo, i fiumi si seccavano, i laghi svaporavano, e la coscienza collettiva scivolava nel panico della disidratazione incombente. E poi la campagna! Eh si, nelle campagne c'era urgenza d'acqua...

Sarà, ma a me 'sto tempaccio ha già spaccato i maròni.
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Di SuperCirio addì 04/05/2007 @ 22:29:55, in Anima Animale, linkato 1160 volte)
Il sole declinava con decisione a ovest quando CapoBianco, fermo sul lato della carrozzabile ad aspettare il resto della squadriglia, scorse la presenza del punto di ritrovo sull'altro versante della collina. Cinquanta metri più a monte caracollavo con Dragonero e Pubarelle sotto il peso degli zaini, strisciando i piedi doloranti nella polvere a lato strada. CapoBianco puntò il guidone verso la macchia di gente che brulicava verso fondo valle. "Ci siamo" disse mentre crollavamo sul guard rail al suo fianco. "epporcatroia, vorrei vedere che non ci siamo!" sbottò DragoNero spostando in avanti il peso dello zaino per dare sollievo alle spalle rattrappite; "abbiamo girato in lungo e in largo tutta la cazzo di Umbria, ci mancava solo che non si arrivava più".
"Se non aveste fatto i pirla tutto il giorno a quest'ora eravamo già in tenda" replicò CapoBianco martellando con stizza il guidone sul guardrail. "Adesso muoviamoci che saremo minimo gli ultimi. Solita figura di merda!".
Per tutta risposta Pubarelle si accosciò su uno spiazzo d'erba poco distante. "Sei fuori, CapoBianco" disse levandosi gli spallaci "ormai siamo arrivati, chi vuoi che rompa se anche ci riposiamo 'na mezz'ora?"
"E allora vogliamo proprio farci perire di brutto!" obiettò CapoBianco "è da stamattina che siamo in giro. Siamo l'unica squadriglia di pirla ad averci messo una giornata per trovare 'sto ritrovo del porco!"
"eddai, CapoBianco" provai ad ammansirlo io "ci scarboniamo una cigarett e poi si va"; mi infilai tra le labbra una Lucky Strike e gli passai il pacchetto. "Ormai ci siamo". CapoBianco sfilò una Lucky e mugugnò qualcosa mentre frugava le tasche alla ricerca dell'accendino "allora si smokka una ciga e poi si va" concluse appoggiando il guidone a terra.

Stavo per proiettare il mozzico della mia Lucky con un'abile flessione del medio quando, al di sotto della cacofonia delle cicale in amore, avvertii un suono fuori ordinanza. "Cazzo c'hai?" mi chiese DragoNero notando il mio repentino immobilismo. Io rimasi ancora un attimo in ascolto, tentando di individuare la fonte del suono. "Voci" risposi.
"Voci?" Sollevò al testa dallo zaino e puntò la direzione del mio sguardo. Un attimo dopo 5 camicie azzurre ornate di fazzolettone d'ordinanza sbucarono da un sentiero nascosto tra le querce, alcune decine di metri più a monte.
"Fighe!" sibilò DragoNero con un sorriso mandrillo, appena realizzò che erano donne: cinque "guide" dall'aria non meno sfatta e stracotta della nostra; il cicaleccio delle loro voci si interruppe non appena scorsero la nostra inquietante presenza stravaccata a lato della carreggiata. "Cazzo di fighe" sussurrai io seguendo il loro avanzare imbarazzato verso la nostra posizione, "sembrano quelle napoletane cesse che erano l'altro ieri alla messa".
In effetti il gruppetto, nonostante le camicie generosamente sbottonate e i pantaloncini corti risvoltati, aveva un'aria sporca e trasandata che ammazzava ogni accenno di femminilità. Erano la versione al femminile della nostra scassa squadriglia.
CapoBianco riuscì a sibilare l'ultimo monito:"Non fate i pirla!".

Arrivata a pochi metri dal nostro spiazzo la pulzella in testa al gruppo si lanciò in un ciaoooo! tutto sorriso, con il resto del gruppetto a supportare gesticolando saluti; "sie quei del Treviso?" chiese la tipa col guidone -forse la caposquadriglia- formalizzando un saluto scout con la mano libera.
"Milanottavo" rispose CapoBianco replicando preciso al saluto, mentre con un piede cercava miseramente di mascherare nella polvere i nostri mozziconi.
"no perchè ciavean dito che s'eran quei del Treviso avanti su 'a strada..." proseguì la capa.
"e voi che reparto siete?" chiese Dragonero con aria guascona.
"semo del vicensa" rispose la girl sfilandosi lo zaino, subito imitata dal resto del gruppo. "avemo sbaià strada stamatina e ghe semo perse. L'è tri ore che caminemo sensa fermarse..."
"azz!" intervenni io, "e allora sit down please, che qui c'è bel fresco. Sigaretta?"

La mezz'ora seguente fu tutto un ma come vi chiamate ma quanti anni avete ma quante squadriglie siete ma avete già fatto l'hyke ma che strane le vostre mostrine di specialità e via discorrendo, tranquilli e guasconi nel fresco dell'ombria umbra, sotto querce polverose e infestate di cicale.
Otto scout sbarbatelli equamente suddivisi in base al sesso che in un tardo pomeriggio di luglio incrociavanio le loro storie, uniche come solo possono essere le storie di un campo nazionale scout, scambiandosi sigarette e lattine di Fanta calda come piscio, e storie di bivacchi e capireparto sfigati, e risate e battutine e aneddoti strani di vita all'aria aperta.
Sciammannati adolescenti, avevamo sigarette e libertà e ormoni in circolo e ragazze con cui pirleggiare, e il nostro mondo era lì.
La squadriglia dei Koala, reparto Milanottavo, ERA il mondo.

"fasemo 'e foto fasemo 'e foto!" cinguettò ad un tratto una delle pulzelle cavando una Nikon compatta dalla tasca dello zaino per scattare qualche istantanea del nostro bivacco impovvisato.
Pubarelle armeggiò poi con l'autoscatto per un paio di foto di gruppo, noi quattro marpioncelli con sigaretta in bocca stravaccati ai piedi di un masso con le tipe appollaiate sopra.

"Va bon fioi" disse alla fine la capessa trevigiana, "noi 'ndemo che gavemo de n'contrà ialtri gioo al campo". Sollevò lo zaino sbuffando e fece un cenno alle socie "ndemo cicie, ndemo!".
In un lampo erano pronte a ripartire: "venii anca voaltri?" chiesero.
CapoBianco gettò uno sguardo ai suoi prodi: io gironzolavo a piedi nudi cercando tra zaini e sacchetti il mio pacchetto di Lucky; DragoNero, a torso nudo, ribaltava l'intero contenuto del suo zaino nel tentativo di rintracciare la boccetta di Autan, seminando bestemmie e indumenti tutt'intorno; Pubarelle era sparito nel bosco per esigenze intestinali.
CapoBianco tornò a sedersi, sconsolato. "Andate avanti, vi raggiungiamo".

Ci volle un'altra mezz'ora e una corposa sequenza di sacroni da parte di CapoBianco prima di riuscire a ricomporci per riprendere il cammino.
"prendi il guidone" mi disse CapoBianco allungando il primo passo verso la striscia di asfalto.
Io allungai un braccio verso il bastone peloso e subito notai la scatoletta nera appoggiata di fianco sul masso; "naaaaa, guarda qui!" dissi a Dragonero sollevando la Nikon delle vicentine.
"'cattroia" fece lui "ma son rimaste foto?". Pubarelle scrutò la finestrella dietro lo sportello del rullino: "almeno 4 o 5".

Dragonero fu un lampo: mentre CapoBianco ci dava le spalle prese le macchinetta, si girò verso il bosco, si sbottonò i jeans calandoli fino al ginocchio e punto l'obiettivo della Nikon sulla patta. Io e pubarelle dopo un attimo di sorpresa iniziammo a scompisciarci di risate vedendolo così, chiappe al vento, mentre il lampo del flash gli immortalava l'anatomia anteriore. Pubarelle, piegato in due dalle risa, prese la macchinetta e si dedicò una retrospettiva ravvicinata dei propri quarti posteriori.
"lasciamene una!" dissi con le lacrime agli occhi per il gran ridere. Presi la macchina, mi calai le braghe e mi scattai anch'io un'istantanea ai gioielli.
CapoBianco nel frattempo realizzò ciò che stava accadendo e apparve quasi rassegnato all'ennesima compromissione della sua posizione di caposquadriglia dovuta alle nostre cazzate. Si limitò ad osservare quanto pirla fossero i componenti della sua squadriglia, e chiarì che declinava a priori qualsiasi conseguenza legata allo scherzetto appena concepito.

Partimmo di gran carriera convinti di raggiungere le fanciulle e guadagnarci così la fama dei gentiluomini riconsegnando loro l'apparecchio smarrito. Purtroppo giunsero al punto di ritrovo prima di noi e si persero nella massa maleodorante di scout e guide reduci dall'escursione. Non ci fu verso di rintracciarle.
Andammo quindi io e Dragonero alla postazione degli organizzatori per consegnare l'apparecchio. Trovai un organizzatore seduto ad un tavolo da campeggio.
"L'abbiamo trovata su un masso a lato della strada" dissi consegnandoli la macchina, tutto compìto nel mio ruolo di bravo scout che sta compiendo la buona azione quotidiana. "Abbiamo chiesto in giro, ma non abbiamo trovato di chi possa essere".
"Ci penso io" disse l'organizzatore prendendo la Nikon. "Grazie mille ragazzi" aggiunse alzando la mano nel saluto scout. Rispondemmo al saluto girando i tacchi. Eccheccazzo, noi si che eravamo bravi scout.

Ancora oggi non so cosa pagherei per vedere la faccia di chi ritirò quegli scatti dal fotografo.
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Di SuperCirio addì 08/05/2007 @ 22:06:36, in la dura vita del pendolare, linkato 1029 volte)
La vita del pendolare, nel suo perpetuo piattume, offre ben pochi diversivi e ancor meno novità; per questo si è costretti a ricercare spunti di interesse o motivi di riflessione anche dove normalmente non c'è nulla di interessante. Io ad esempio mi diletto a studiare e classificare gli altri forzati del pendolarismo che tutti i giorni incrocio nel mio tragitto in metropolitana. Ne descrivo di seguito quattro, pescati tra i più significativi.

Cosciatonica La signora Cosciatonica mi ricorda la moglie di Schwarzenegger nel film "True Lie", quella che impersonava la casalinga over 40 trascurata dal marito che si lascia abbindolare dalle discutibili fascinazioni di un finto agente segreto che in realtà è un miserabile guascone intenzionato a scoparsela. Di quell'attrice ha la stessa aria seriosa da lady perbene, senza grilli per la testa, tutta casa&famiglia, senza grandi attrattive a parte le bellissime e lunghe gambe. Cosciatonica ha infatti due leve ben tornite e ama mostrarle, ma lo fa con il giusto mix di discrezione e civetteria. Gonna mai sotto il ginocchio, ma neanche troppo sopra. Il resto del vestiario poco appariscente. Trucco curato e discreto. Un'aria posata e seriosa che gli occhiali dalla montatura leggera contribuiscono a sottolineare. Cosciatonica è classificata come potenziale porcona sotto ghiaccio.

Liquid Man Liquid Man è il ritratto della sofferenza e incrociarlo sui vagoni ti lascia sempre un senso di disagio. Il fatto è che Liquid Man suda sempre, copiosamente, continuamente. Che sia estate o inverno, che il vagone sia sovraffollato o del tutto sgombro, lui è sempre penosamente indaffarato con i kleenex a detergersi il velo di sudore dalla fronte, dal collo, dalle braccia. Sulla quarantina, in marcato sovrappeso, Liquid Man trascorre i suoi viaggi sulla linea 1 alla continua ricerca dei refoli d'aria provenienti dai finestrini, quasi dovesse morire soffocato dal debito di ossigeno da un momento all'altro. Ad ogni fermata si catapulta verso le porte aperte sventolandosi con il fazzoletto fradicio e respirando a grandi boccate. Quando in inverno i finestrini sono serrati lui si ingegna per aprirne il più possibile, attirandosi ire e rimostranze da parte degli altri viaggiatori. Un giorno dello scorso gennaio tentò di spalancare il finestrino sopra una signora che lo prese a male parole. Temo che Liquid Man prima o poi finirà asfissiato, oppure si scioglierà del tutto.

Pesce Rosso Se un giorno un marziano sbarcato sulla Terra dovesse chiedermi cos'è l'irrequitezza, credo che lo porterei a conoscere Pesce Rosso. Sui 20, 25 anni, magro come un chiodo, felpa e cappellino da baseball sempre calcato in testa, Pesce Rosso è l'inquietudine fatta a persona. I suoi viaggi sono un continuo migrare all'interno del vagone in preda a chissà quali terremoti interiori. Entra e si siede al primo posto che trova libero, poi rimbalza subito su quello di fianco dove rimane qualche millisecondo prima di tornare sul precedente; all'improvviso schizza sull'altro lato del vagone, dove cambia sedile ancora due o tre volte; poi si alza e va sul fondo, si appoggia a un sostegno, poi a un'altro, poi alla porta, infine torna a sedersi, e via di questo passo. Qualche volta cambia anche vagone, tanto che all'inizio pensavo fosse un borseggiatore alla ricerca di vittime, ma l'ho visto spesso in preda alle sue ossessioni migratorie anche a vagoni quasi sgombri. Arrivato alla sua fermata schizza come una molla oltre le porte, rimbalza sulla parete della banchina e svanisce come una saetta su per le scale. Un ipotetico osservatore che potesse scrutare il vagone dall'esterno avrebbe l'impressione di guardare un pesce rosso nell'acquario.

DietroTiTento DavantiTiSpavento
Si dice che in natura ogni fenomeno tenda sempre all'equilibrio, e la signorina DietroTiTento DavantiTiSpavento conferma questo dogma. Circa trent'anni, alta e bionda, DietroTiTento ha un paio di gambe e un fondoschiena che paiono torniti direttamente dalle mani di Dio nelle Celesti Officine. Questi capolavolari della morfologia umana sono sempre coperti estate e inverno da jeans attillatissimi che ne esaltano le divine armonie. Soltanto una volta mi è capitato di vedere DietroTiTento con indosso una gonna: una microscopica mini nera su sandalo a tacco alto... probabilmente il Paradiso è abitato da creature così. Devo però dire che -e qui mi ricollego al discorso iniziale riguardo gli equilibri naturali- DietroTiTento contrappone alla perfezione di gambe e quarti posteriori un viso dai lineamenti scialbi e insignificanti, con qualche particolare addirittura antiestetico (ammetto comunque di averla guardata in viso non più di un paio di volte in tutti questi anni).
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Di SuperCirio addì 11/05/2007 @ 16:44:32, in la dura vita del pendolare, linkato 1052 volte)
E' dalle 8.30 di ieri mattina che un esercito di operai martella&trivella senza sosta sotto le finestre del mio ameno luogo di lavoro. Stanno montando il palco che ospiterà un pretenzioso Festival del Telefilm, una oscura quanto misconosciuta iniziativa del vicino cinema Apollo.
Son due giorni che picchiano e spaccano, e adesso stanno provando l'impianto audio a volume sparato. Che palle.
Fortuna che almeno è arrivata qualche sgnaccherissima ragazza immagine a bazzicar l'ambiente.
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Di SuperCirio addì 11/05/2007 @ 21:04:57, in high tech, linkato 1072 volte)
Per chi ama baloccarsi con Photoshop come il sottoscritto, il sito Worth1000.com è una specie di Sacro Olimpo riservato agli dei della grafica digitale.
Ma più che la perizia nell'uso dello strumento (in molti casi superba) è l'idea, la creatività e l'inventiva di molte opere a lasciare stupiti.
Non conosci worth1000.com? Pentiti, e vacci subito.
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Di SuperCirio addì 14/05/2007 @ 13:25:36, in Politically Incorrect, linkato 898 volte)
Ecco cosa succede in alcune nazioni dell'ex blocco sovietico che l'unione Europea, in un delirio aggregazionista dettato esclusivamente da ragioni economiche, si ostina a voler integrare.
Nota bene: non si tratta di leggende metropolitane.
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Di SuperCirio addì 15/05/2007 @ 21:55:16, in free time, linkato 1070 volte)
Si è mai visto in video qualcosa di più maranza del Grande Fratello? Può esserci di peggio dell'Isola dei Famosi?
SI: un nanetto pettinato come Dario Argento e vestito come Don Lurio che fa cose lollosissime (e per una volta non mi riferisco a Berlusconi).

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Di SuperCirio addì 16/05/2007 @ 22:07:33, in high tech, linkato 1239 volte)
Tempo fa leggevo da qualche parte una storiella simpatica su un presunto virus informatico elaborato da hacker rumeni pasticcioni i quali, assolutamente digiuni di informatica e incapaci di elaborare un virus vero e proprio, scrivevano una mail alle potenziali vittime pregandoli di provvedere direttamente alla cancellazione di alcuni file di sistema.

Oggi mi è arrivata una mail dal contenuto ugualmente surreale il cui mittente, un fantomatico capitano Mazzi della polizia di stato, mi contesta di aver visitato alcuni siti da dove avrei scaricato file mp3 pirata.
Ora, è vero che a volte i funzionari delle forze dell'ordine non hanno una gran padronanza della lingua italiana ( barzellette e aneddoti sul tema si sprecano), però 4 paragrafi senza mai usare uno straccio di accento mi sembra esagerato anche per il capitano Mazzi, no?
Ah, Ovviamente neanche ci penso a "desarchiviare" l'allegato!
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Di SuperCirio addì 18/05/2007 @ 18:25:52, in la dura vita del pendolare, linkato 1116 volte)
Beh, a Milano passeggiando dopo pranzo coi colleghi alle spalle del duomo può anche capitarti di incrociare un plotone di soldati della Wermacht armati ed equipaggiati di tutto punto...cosa c'è di strano? A me è successo proprio oggi:


Un collega li ha pure filmati col telefonino:
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Di SuperCirio addì 19/05/2007 @ 21:35:22, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 934 volte)
In Italia uno dei rituali sportivi più assurdi è la passione collettiva che dilaga ogni quattro anni per la coppa America. Gente la cui massima esperienza in ambito marinaresco è stato un Livorno-Olbia sui traghetti Tirrenia improvvisamente si scopre esperta di scafi, vele e tecniche navigatorie. Uno spasso.
Ammetto di averci provato anch'io in tempi non sospetti ad approcciare le vicende sportive di LunaRossa & co, ma è stata una meteora passionale: troppo noioso. Per me la nautica è un pò come la pesca: devi praticarla in prima persona, altrimenti sentirne solo parlare in tv è una rottura di coglioni.

E poi perchè proprio la vela e non, ad esempio, il cricket? Chi lo ha mai cagato, il cricket? Eppure nel subcontinente indiano milioni di persone lo seguono con lo stesso fervore che noi dedichiamo al calcio. In India e Bangladesh è lo sport nazionale e i suoi giocatori migliori sono trattati alla stregua di semidei, esattamente come da noi i vari Totti&Co.
Eppure sfido chiunque tra i miei connazionali a conoscere da quanti giocatori è composta una squadra di cricket, o che forma ha il campo da gioco (ammetto che il cricket preveda un campo da gioco).

Eppure preferiamo infiammarci per quattro cazzoni in pantaloncini e occhiali a specchio che si affannano in strane operazioni a bordo di una bagnarola costosissima. Non me lo spiego. C'entrano forse le nostre tradizioni di santi e navigatori? Eppure mi risulta che tra i maggiori competitor di questa coppa ci sia un equipaggio svizzero. Svizzeri! Ci giochiamo un trofeo nautico contro gente che per andare in spiaggia deve varcare la frontiera.
E allora si può trattare di semplice campanilismo? Spirito nazional-sportivo? Se è per questo anche il sopracitato cricket ha la sua bella federazione con tanto di nazionale azzurra. E poi il cricket si potrebbe anche integrare nelle discipline olimpiche, mentre con la vela sarebbe più problematico: a Pechino manco c'è il mare...
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Di SuperCirio addì 21/05/2007 @ 22:41:28, in Politically Incorrect, linkato 942 volte)
Santoro è tornato in trincea, e stavolta sembra voglia fare dei gran botti. Corriere.it racconta oggi che il pasionario di AnnoZero avrebbe intenzione di costruire un'intera puntata del suo programma intorno ad un documentario-denuncia (acquistato dalla BBC, mica pizza e fichi) sul ruolo omertoso e compiacente dei vertici ecclesiali anglosassoni riguardo tanti casi di pedofilia tra i preti.
L'attuale papa ne esce poi particolarmente concio: gli autori della denuncia sottolineano un suo ruolo primario nel favorire la copertura e la messa a tacere di tanti scandali che hanno riguardato abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti.
Apriti Cielo.
L'Avvenire ha già definito il documentario come materiale "da bidone della spazzatura", i capoccioni vaticani sono in agitazione e minacciano anatemi mentre i baciapile della tv pubblica affilano le spade pregustando la definitiva decapitazione mediatica di Santoro.
E' solo un'altro capitolo dello scontro tra mondo laico e tradizione cattolica, un dualismo abbastanza stucchevole visto che in questa povera Italia schiava di Ratzinger le battaglie tra Stato e Chiesa finiscono sempre con la vittoria di quest'ultima.
Nel caso qualcuno volesse emanciparsi dalla furia censoria di papi e cardinali sappia che la tecnologia è dalla sua parte: su YouTube sono disponibili le clip del documentario originale con tanto di sottotitoli in italiano.
Da guardare e, soprattutto, meditare.
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Di SuperCirio addì 22/05/2007 @ 23:30:25, in La terra dei cachi, linkato 923 volte)
Ogni domenica sera ci ricasco, regolarmente.
Eppure comincio già prima di cena ad autocondizionarmi: "questa sera niente Report su RaiTre". All'inizio quasi mi convinco.
"Stasera non guardo Report. Stasera non guardo Report". Me lo ripeto in continuazione, come un mantra, per tutta la cena e anche dopo.
Guardare Report mi fa male, lo so. E allora ci provo a resistere.
Ci ho provato anche l'altra sera. Finiva un bel weekend, non volevo rovinarlo proprio all'ultimo. E invece sembra che a RaiTre lo facciano apposta a organizzare il palinsesto in modo da piazzarti Report nel momento più delicato della settimana. Il weekend finisce, l'indomani ci si alza presto, che un'altra settimana di duro pendolarismo sta per aprirsi... insomma, la sera della domenica di motivi per angosciarsi ce ne sono già fin troppi. Perchè allora farsi del male con le inchieste di Report su questo schifo di paese?
Eppure è una specie di droga, un alcaloide perverso che mi spinge, ogni puntata, a incazzarmi nero davanti al video che mi vomita addosso scandali e vergogne che solo in un paese di burattini mafiosi come il nostro possono esistere.
Sarà una forma di masochismo? Forse, e pare anche molto diffusa. Le inchieste della Gabanelli sono sempre gli argomenti più gettonati tra i colleghi nella pausa mensa del lunedì. Forse perchè l'indignazione (per chi ancora è capace di indignarsi) è un po' come il dolore: condividerla aiuta a sopportarla meglio.
Provate a immaginare un gruppo lavoratori del settore privato, malpagati e con mesi di ferie arretrate, che si ritrovano il lunedì mattina a commentare l'inchiesta sull'assenteismo e gli sprechi nella pubblica amministrazione.
Giuro: domenica prossima non guarderò Report. So che il fegato mi ringrazierà.
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Di SuperCirio addì 24/05/2007 @ 11:41:19, in Politically Incorrect, linkato 1015 volte)
Certo, ai vincitori si rende sempre e comunque onore, e io non voglio essere da meno ma... cosa sarà mai quell'"Inzaghi's handball goal" di cui parlano i giornali inglesi? ;)
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Di SuperCirio addì 29/05/2007 @ 23:41:53, in high tech, linkato 989 volte)
Per quante tribolazioni abbia tentato finora, non c'è verso di trovare un cazzo di driver per la mia webcam che sia compatibile con il cazzo di Windows Vista stramaledetto.
Pertanto, miei affezionati ammiratori, potrete conoscere ogni dettaglio e movimento della mia giornata seguendomi in tempo (quasi) reale su questo servizio. Vi si trovano indicazioni su ciò che il vostro eroe sta facendo/dicendo/pensando in alcuni momenti della giornata scelti a cazzo secondo l'umore o il tempo a disposizione per aggiornare.
Sulla genuinità delle informazioni garantisco in prima persona, che son io a compilarle quindi più genuine di così si schiatta.
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Di SuperCirio addì 01/06/2007 @ 09:26:31, in Politically Incorrect, linkato 957 volte)
Il primo cazzo di agricoltore che sento lamentarsi per la siccità lo affogo in una pozzanghera.
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Di SuperCirio addì 01/06/2007 @ 22:27:31, in music, linkato 969 volte)
Ho sentito che la CBS si è comprata LAST.FM per 280 mln di dollari. Per gli appassionati di musica, soprattutto dell'universo indie e anti-mainstream, non è certo una bella notizia.
Tra l'altro la vicenda segue di pochi giorni un'altra brutta novità che ha scosso il pianeta della free music online: la chiusura di Pandora all'utenza italiana.
Potrebbe essere una fase recrudescente nell'eterna lotta tra major discografiche e musica online. Oppure la minaccia monopolistica di un'entità sovranazionale che mira al controllo della fruizione di contenuti musicali, in rete e non. O ancora qualche organizzazione paragovernativa che tramite il dominio dell'industria discografica attua oscure forme di controllo sociale.
In ogni caso, la mia resistenza attiva contro queste minacce di oscurantismo musicale non conoscerà tregua!

Visto che siamo in argomento, mi permetto di consigliare un bell'album di fresca uscita: "la seconda rivoluzione sessuale" dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Segue assaggio:

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Di SuperCirio addì 05/06/2007 @ 22:41:23, in Politically Incorrect, linkato 884 volte)
Sparare sulla scuola è diventato lo sport di massa di ogni organo di informazione. L'ho fatto anch'io nel mio piccolo, in altri tempi e in un altro blog. Del resto spalare fango sull'istituzione scolastica non è difficile, di spunti per indignarsi davanti al progressivo inesorabile degrado del sistema educativo se ne presentano ogni giorno a mazzi. L'indignazione si accompagna poi al solito interrogativo: dove andremo a finire? Io una risposta ce l'ho: posso dirla? Finiremo nella merda. Olè. C'è da stupirsi? E perchè poi? facciamo un pò di facile demagogia: la scuola è uno degli specchi della nostra società; anzi, è LO specchio della nostra società, e adesso che si è rotto ci toccano 700 anni di sfiga.
Sul valore della preparazione e i livelli di conoscenza che la scuola italiana è mediamente in grado di assicurare ho già espresso la mia opinione a suo tempo.
Ma questo è solo un aspetto, seppur fondamentale, di uno scenario più ampio. Perchè non basta la mediocrità dei metodi didattici, nè la scarsa preparazione del corpo docente, e neanche la carenza della infrastrutture, per giustificare il degrado del sistema. La scuola è un masso che rotola assieme ad altri mille nella frana della nostra società, solo che è il più grosso, quello che fa più rumore, e che nel suo rovinare ne trascina tanti altri con se.
Volendo guardare la cosa da un'altra angolazione potremmo addirittura credere che il nostro sistema scolastico sia perfetto. E' uno schifo che prepara allo schifo.
Perchè, fuori dalle aule il mondo è diverso? Nel mondo del lavoro, in televisione, nella politica: non è bene o male lo stesso sfacelo morale?
I bulli di oggi saranno i Fabrizio Corona di domani, le ragazzine che mostrano le tette ai compagni non sognano altro che un futuro da letterina (e hanno già capito qual'è la strada giusta per arrivarci), il liceale che fuma erba in classe oggi sarà il commercialista cocainomane di domani.
E dalla stessa fogna uscirà anche la futura classe politica, abbastanza abietta sul piano morale da garantire al sistema -incluso quello scolastico- ulteriori e ancora inimmaginabili tracolli. E' un meccanismo malato che alimenta sé stesso, che prospera nella perdita dei valori, nel malcostume diffuso, nella volgarità di ogni forma e colore.
Di chi è la colpa? Di tutti. Tutti chi? Genitori, insegnanti, classe politica, televisione, modelli culturali deviati. E' materia per sociologi da salotto tv.
Sto generalizando, ovviamente. E' una cosa che ho imparato a scuola.
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Di SuperCirio addì 06/06/2007 @ 16:48:46, in Cose Di Cui Non Mi Intendo, linkato 882 volte)
In questo esatto momento l'equipaggio di Luna Rossa sta prendendo la quinta mazzata consecutiva dai kiwi di New Zealand.
Bella figura da cioccolatai, altro che popolo di santi e navigatori.1

1 il mio nazionalismo esasperato si manifesta anche su questioni che in realtà non mi interessano granché; come, ad esempio, le competizioni nautiche.
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Di SuperCirio addì 07/06/2007 @ 22:43:39, in Politically Incorrect, linkato 998 volte)
Una decina di giorni fa i giornali riportavano la notizia dell'ennesimo avvistamento di Nessie, il famigerato "mostro" di Lochness, un animale di una specie sconosciuta (forse un dinosauro sopravvissuto) che abiterebbe i fondali dell'omonimo lago scozzese. Gordon Holmes, un tecnico di laboratorio inglese, avrebbe infatti avvistato e filmato una grossa sagoma scura che nuotava appena sotto il pelo dell'acqua. Secondo giudizio unanime degli esperti, il video fornisce le migliori immagini mai riprese dell'animale misterioso. Peccato che, a quanto mi risulti, il video non sia disponibile su nessun organo d'informazione "ufficiale" (a parte l'onnipotente YouTube), e questo alimenta la mia convinzione che mr Holmes sia solo l'ultimo dei burloni che sulla leggenda del mostro hanno costruito il loro quarto d'ora di notorietà.
Prevedibile poi l'effetto calamità che questo genere di eventi esercita nei confronti dei media, sempre pronti a sbattere il mostro in prima pagina, anche quando di mostro si tratta nel senso più preciso del termine.
Ho letto che il primo avvistamento del genere risalirebbe addirittura al 600 dopo Cristo ad opera di un frate irlandese il quale, sconvolto dalle diaboliche fattezze dell'animale, lo scacciò a suon di esorcismi ed anatemi.
Quindi, se vogliamo realmente credere all'esistenza di Nessie, dobbiamo anche accettare il fatto che la misteriosa bestia ci sta prendendo per il culo da oltre 1400 anni: un po' troppi da digerire per la cosidetta razza dominante. E comunque troppi per accontentarsi di qualche filmato, anche se di buona qualità.
Mi chiedo: possibile che oltre a una manciata di spedizioni di sedicenti scienziati, condita da qualche ecoscandagliata qua e là, nessuna autorità si sia mai sentita in dovere di affrontare la questione in maniera più decisa?
Certo, Lochness con i suoi 56 chilometri quadrati di superficie non è proprio una pozzanghera, ma neanche l'Oceano Indiano perdio! Siamo andati sulla Luna e non riusciamo a vedere cosa si nasconde sotto 230 miseri metri d'acqua dolce? Posso immaginare che la popolazione locale abbia tutto l'interesse a mantenere intatto il velo misterioso sulla faccenda, e che possa aver fatto pressioni sulle autorità affinchè si evitino indagini scientifiche troppo approfondite che potrebbero mettere a rischio il misero indotto economico generato dal "criptoturismo".
Come dar loro torto? Hanno a disposizione un miserabile lagaccio nero, freddo, affondato in un paesaggio piovoso e deprimente. Se gli togli il mostro, a 'sta gente tocca cavar sangue dalle rape.
Ma la comunità scientifica deve sapere. NOI, in quanto esseri senzienti, dobbiamo sapere. La nostra fame di conoscenza non conosce sazietà e non può arrestarsi di fronte agli ottusi interessi di qualche villico, perdipiù scozzese.
E allora mettiamolo sottosopra 'sto cazzo di lago! Mandiamo i cacciatorpedinieri a pattugliarlo, infestiamolo coi sommergibili nucleari, avveleniamo l'acqua, bombardiamolo con le mine di profondità e poi draghiamo con le reti tutto quello che galleggia!
Del resto siamo o no la razza dominante di questa palla di fango chiamata Terra? E allora dimostriamolo, eccheccazzo!
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